1. Just Like the Phoenix
2. Inside My Heart
3. Seasons Change
4. Prophecy
5. To the Land Of Glory
6. When You Sleep
7. Love It Loud
8. Starlight
9. Peace of Mind
Azoria: Swedish Power Metal al suo peggio
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Alex Oriz, Tommy Reinxeed, Chris David... potremmo già chiudere qui la recensione. I nomi son sempre quelli, che la Doolitle ripropone in svariati gruppi come Reinxeed, Oriz e ora questi Azoria. Le bands cambiano ma le carte in tavola son sempre le stesse ed i risultati a quanto pare anche. Fondati nel 2013 a meno di un anno di distanza si ritrovano già con un disco pronto e nove brani composti da Oriz, probabilmente supportato dai suoi compagni di avventura.
"Seasons Change" segue la moda del momento e ci propone una specie di opera metal in stile Avantasia, è proprio così che viene presentato (ma con quale coraggio mi domando io?), con alcuni singers ad occuparsi delle voci nelle varie songs. Troviamo così Tommy Reinxeed vocalist in un paio di brani (e su di lui la mia domanda rimane sempre la stessa: perchè vuole per forza cantare se non ne è capace, non potrebbe limitarsi a suonare la sua chitarra?), il cult singer Mikael Dahl (mai stato un fenomeno al microfono ma ben si adatta al sound della sua band) che aspettiamo a breve con il ritorno dei sui mitici Crystal Eyes, Mike Andersson (Cloudscape) e Snowy Shaw. Ma passiamo al contenuto, si parte subito con ritmi serrati e "Just like a phoenix" è molto più che un omaggio agli Strato. E se già il pezzo pecca di prevedibilità (siamo vicini al plagio), la voce di Tommy non fà altro che peggiorare la situazione (e lo stesso succede nella successiva "Inside my heart"). La bella title track e la discreta "Prophecy" alzano un pò il livello del disco che però non riesce a decollare. Non poteva mancare la voce femminile che in questo caso prende il nome di Matilda Eriksson nella radiofonica-monotona "When you sleep", E poi c'è Snowy Shaw che non so come si possa essere abbassato a questi livelli. Un musicista di alto livello che ha suonato con King Diamond, Dream Evil, Therion, Sabaton e che ha dimostrato anche di saper scrivere ottima musica (molti brani negli dischi dei Dream Evil portano la sua firma). La sua prestazione al microfono è discutibile, ma peggio ancora sono i brani che gli fanno cantare.
Insomma la Doolittle continua a proporci dischi di dubbio gusto da cui si salvano solamente i grandissimi Golden Resurrection. "Seasons Change" dà la sensazione di essere stato scritto e registrato in quattro e quattr'otto, tanto per tirare su due euro magari da qualche giapponese col paraorecchie (visto che pare Reinxeed abbia parecchio seguito nel Sol Levante), con brani banali ed una produzione di medio-basso livello. "Metal Opera stile Avantasia"? Io piuttosto lo definirei "Swedish power metal al suo peggio"!