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U.D.O., il nuovo live piace, ma la scaletta lascia qualche rimpianto. U.D.O., il nuovo live piace, ma la scaletta lascia qualche rimpianto. Hot

U.D.O., il nuovo live piace, ma la scaletta lascia qualche rimpianto.

recensioni

gruppo
titolo
Steelhammer - Live from Moscow
etichetta
AFM Records
Anno

Line-Up:

Udo Dirkschneider (Vocals)

Fitty Wienhold(Bass)

Francesco Jovino (Drums)

Andrey Smirnov (Guitars)

Kasperi Heikkinen (Guitar)

 

Setlist:

1 Intro

2 Steelhammer

3 King of Mean

4 Future Land

5 A Cry of a Nation

6 Trip to Nowhere

7 They Want War

8 Never Cross My Way

9 Stranger

10 Stay True

11 In the Darkness

12 Azrael

13 No Limits

14 Mean Machine

15 Burning Heat

16 Metal Machine

17 Devil's Bite

18 Go Back to Hell

19 Timebomb

20 Holy

21 Metal Heart (Accept cover) 

opinioni autore

 
U.D.O., il nuovo live piace, ma la scaletta lascia qualche rimpianto. 2014-05-23 17:04:51 Pietro La Barbera
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Pietro La Barbera    23 Mag, 2014
Ultimo aggiornamento: 23 Mag, 2014
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Correva l'anno 2001 quando gli U.D.O., capitanati dal leggendario frontman Udo Dirkschneider, pubblicavano il loro primo live album, proprio in Russia, da sempre vero e proprio fortino della band tedesca e ancora una volta scenario del nuovo album dal vivo: "Steelhammer - Live from Moscow". Un lavoro che si presenta con una scaletta piuttosto particolare, attraverso esclusioni eccellenti e graditi ripescaggi, questi ultimi in grado di aumentare il livello di curiosità. La parte del leone spetta all'ultimo album "Steelhammer", dal quale vengono proposte ben sette tracce, escludendo curiosamente "Heavy Rain", uno dei brani che reputo tra i più riusciti dell'intero lavoro. Con una sequenza che cerca di riesplorare il proprio passato, suscita qualche perplessità la mancanza di alcuni brani storici, pezzi del calibro di "Animal House" e "Thunderball", senza contare la quasi totale assenza di alcuni classici del repertorio targato Accept, inni quali "Balls To The Wall" e "Princess Of The Dawn", da sempre molto attesi dal pubblico. A rendere intrigante l'ascolto ci pensano i ripescaggi di "Future Land", Trip To Nowhere", e "Stranger", pezzi estratti da "Faceless World", terzo album della band pubblicato nel 1990. L'ottima resa sonora, capace di calibrare in modo ottimale, sia il sound della band che la grande partecipazione da parte del pubblico, rende gradevolissimo l'intero ascolto. Con "Steelhammer", ci si rende subito conto di trovarsi dinanzi ad una performance infuocata, la rinnovata line-up appare compatta e sicura, con Udo e la sua voce al vetriolo a scatenare il caloroso pubblico russo. La sequenza "Future Land", "A Cry For A Nation", e "Trip To Nowhere", riversa una sana dose di metallo teutonico, con il pubblico russo che dimostra ampiamente di gradire, ma è con la successiva "They Want War" che, come sempre, il livello di adrenalina cresce a dismisura. La graditissima "Stranger" ci regala uno dei passaggi imperdibili dell'album, la cui prima parte si chiude con la staffilata "Stay True", e le emozionali "In The Darkness" e "Azrael". L'anthem "No Limits" apre al meglio la seconda parte, seguita da "Mean Machine", veicolo con il quale i chitarristi possono sfoggiare le loro capacità in una lunga teoria di assoli, seguiti dall'immancabile assolo di batteria. La rasoiata "Burning Heat" non lascia scampo, ma è la particolare "Devil's Bite" a catturare l'attenzione, risultando molto piacevole anche in sede live. Ci si avvia alla conclusione con le telluriche "Go Back To Hell" e "Timebomb", seguite dalla maestosa "Holy"; proprio alla fine arriva l'unico pezzo del repertorio degli Accept: "Metal Heart", anthem che, neanche a dirlo, scatena il delirio lasciando un po' l'amaro in bocca per le già citate esclusioni. Ad ogni modo il live risulta trascinante quanto basta, con una prestazione davvero ineccepibile; non è certamente un live fondamentale, compito che spetta al ben più completo "Mastercutor Alive", certamente non ci si annoia. Una scaletta che certamente farà la gioia dei fans storici della band, ma che priva "Steelhammer - Live from Moscow" di classici al quale non si dovrebbe rinunciare mai.

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