Tracklist:
Carne Fragile
Disumanamente
Maschere
Fate di Me
La Differenza
Sogni e Lacrime
Nero Caos
L'Assassino
Boogeyman
Black Chaos
Line Up:
Tatiana: Voce, Chitarre
Tatiana: Voce, Chitarre
Anni fa mi imbattei per caso in un progetto interessante, non originalissimo ma di grande impatto e gradevolissimo al primo ascolto, di conseguenza quando mi è stata proposta l’opportunità di recensire “Disumanamente”, alternative con buone aperture moderne delle capitoline La Menade ho prontamente colto l’occasione. Pronti dunque a farci “cullare” dalle malate armonie delle quattro rockers. In apertura “Carne Fragile” è alternative pesante, ipnotico, chitarroni corposi come il genere impone e giuste dosi di elettronica accompagnano la voce calda di Tatiana, ugola scevra di virtuosismi ma che ben esalta le tematiche più oscure e intimiste del progetto La Menade. Bella la produzione, bombastica ma nitida e avvolgente. Il basso pulsante di Chiara introduce altre massicce dosi di rabbia e “Disumanamente” conferma la buona impressione su una band quadrata e compatta, anche se ormai in studio è quasi impossibile che ciò non accada; almeno in studio. Bello il testo, ermetico ma al tempo stesso definito e chiaro sulla povertà insita nella natura umana deviata dal freddo vuoto che gli gira intorno. “Maschere” è piena denuncia su come l’uomo possa ridursi ad oggetto pur di compiacere e compiacersi o di raggiungere i propri obiettivi annichilendo una propria identità. Sembrerebbero tematiche ormai ampiamente battute ma la difficoltà dell’italiano è proprio nel sapersi districare fra metrica e armonia cercando di essere incisivi e non banali; le quattro ragazzacce dimostrano di saperci fare con le liriche in lingua madre. Musicalmente il pezzo poggia su un ritornello che entra subito in testa e su un lavoro molto acido dei synth di Tanya che dimostra quanto sia importante il suo apporto nel contesto generale. “Fate di Me” mi lascia inizialmente pensare a una ballad per poi invece aprirsi in un altro atto di denuncia questa volta che da come intuisco condanna atti di sopraffazione o di stupro; chiedo venia qualora sia stato colto in fallo, ma resta il fatto che Tatiana in questo contesto abbia espresso il meglio di se con un’interpretazione sicuramente più sentita enfatizzando al meglio delle liriche molto importanti e mai ribadisco, mai troppo scontate, si rischierebbe involontariamente di essere complici di ciò che è solo da condannare con ferocia. “La Differenza” segue in linea di massima le coordinate liriche del pezzo precedente ma decisamente più criptico; musicalmente invece è uno dei potenziali hit del lavoro e credo che in ambito live il suo essere quadrato e allo stesso tempo melodico la farà da padrona. Nel disagio interiore e nella consapevolezza di essere feriti e ferire, nel desiderio di potersi difendere o meno si presenta direi al completo tutta la compattezza della band, caratteristiche che in “Sogni e Lacrime” vengono giustamente esaltate e in cui tutte e quattro le “dolci fanciulle” riescono ad esprimere il meglio di se. La sezione ritmica egregiamente sorretta dal sicuro lavoro di batteria di Laura, si incastra alla perfezione e buon groove riesce a venir fuori nonostante il genere latiti su questo aspetto, preferendo impatto adrenalinico importante. “Nero Caos” è uno degli episodi cardini di questa sorta di concept su tematiche oscure interiori, analizzate e gestite o di accusa sociale come abbiamo visto negli episodi precedenti. Il disagio interiore e la chiara consapevolezza di affondare senza poter riemergere è consapevole fredda alienazione, dimostrando come già accennato una bella prova di maturità. “L’assassino” è un bel treno in corsa come sempre orientato su un alternative melodico e di impatto. Non è riuscito a coinvolgermi in toto forse perché arrivato quasi in dirittura d’arrivo riscontro una leggera somiglianza fra un pezzo e un altro per l’assenza di soli di chitarra o di break più studiati, una valutazione che non inficia la buona qualità del lavoro. “Boogeyman” invece è molto ispirato e ammetto possa essere fra i miei pezzi preferiti. Il cantato è sentito e ben si sposa con l’aura drammatica che aleggia intorno alle melodie vocali e ai synth che ancora una volta la fanno da padrona ma in questo caso assumono tonalità più gotiche. In chiusura troviamo la versione inglese di Nero Caos che appone il sigillo su un lavoro molto gradevole, ben prodotto e dove le liriche in lingua madre avallino la mia tesi riguardo all’utilizzo di quest’ultima nel rock italiano. In bocca al lupo ragazze!!