Lineup:
Vox : Antonio "Antomega"
Vox : Alessandro "Alex Gore"
Guitar : Claudio "The Killer"
Guitar : Sabatino "Sab"
Bass : Luchino "Jubbino"
Drums : Andrea "Pelle"
Lineup:
Vox : Antonio "Antomega"
Vox : Alessandro "Alex Gore"
Guitar : Claudio "The Killer"
Guitar : Sabatino "Sab"
Bass : Luchino "Jubbino"
Drums : Andrea "Pelle"
Iniziamo subito, a scanso di equivoci, col dire che i The Juliet Massacre spaccano! Ammetto di non essere un profondissimo esperto della scena Death Metal, anche se sono un estimatore dei Death del buon anima Chuck Schuldiner ed attualmente mi piacciono molto gli Aborted, gruppo belga di brutal death metal, tuttavia i The Juliet Massacre con questo “Human Abuse”, secondo album in studio, dimostrano di essere una band di caratura internazionale per maturità di songwriting e per la qualità della produzione musicale.
La band si forma in Abruzzo (Vasto) nel 2006 ed inizia, come spesso accade agli esordi di una nuova band, suonando cover, ma ben presto i nostri si ritrovano a produrre brani originali sotto l’influenza di band della scena “death/slam/core” (Decapitated, Devourment, Abominable Putridity, Behemoth, Deicide, Job For A Cowboy, etc.), attività che li porta a registrare nel 2008 l’omonimo EP.
Da qui possiamo assistere ad una grande escalation di consensi che attira alcune etichette discografiche europee, consapevoli di avere di fronte un fenomeno underground piuttosto interessante.
Nel 2010 il primo album in studio (Pray For An Afterlife) che, visto l’ampio successo, li spinge a realizzare un video con la regia di Salvatore Perrone (video maker dei Underoath, Suicide Silence, Emmure, Devildriver, Evergreen Terrace, Bring Me The Horizon, Bury Your Dead) e gli consente di fare tantissima attività live sia in Europa che negli USA.
Tornando ad “Human Abuse”, “Antomega” e soci dimostrano e confermano di avere tutte le carte in regola per posizionarsi su livelli alti del genere Death/slam/core metal, con ben 11 tracce mai scontate e con soluzioni talvolta innovative ed originali sia sugli arrangiamenti musicali sia come soluzioni vocali. I brani scorrono bene, molto potenti e brutali, non disdegnando aperture più melodiche tipiche del Nu Metal e mettendo in risalto le elevate capacità tecniche degli esecutori. Anche la lunghezza dei vari brani sembra non essere casuale, ed influisce positivamente sull'esperienza di ascolto dell’intero lavoro.
Sono piuttosto fiero del fatto che una band nostrana sappia coniugare modernità, potenza, abilità e qualità in un genere musicale che per sua natura potrebbe portare a perdersi nel buglione generale e nell’anonimato. I The Juliet Massacre no: loro hanno le idee chiare (soprattutto hanno le idee) ed hanno un sound che spacca e quindi si meritano di essere una delle band più interessanti di questo movimento musicale.