01. Cyrax
02. The 7th Seal
03. Cockroach
04. These Greenvalleys
05. Oedipus Rex
06. Shine Through Darkness Pt. I
07. Shine Through Darkness Pt. II
08. Shine Through Darkness Pt. III
09. Phunkrax
01. Cyrax
02. The 7th Seal
03. Cockroach
04. These Greenvalleys
05. Oedipus Rex
06. Shine Through Darkness Pt. I
07. Shine Through Darkness Pt. II
08. Shine Through Darkness Pt. III
09. Phunkrax
Ci vuole coraggio per uno come me a recensire i Cyrax; i miei ascolti infatti sono piuttosto classici, mentre la band milanese è autrice di un Progressive Metal piuttosto particolare e sperimentale, sicuramente non adatto a tutti.
Formatisi nel 2012, il quartetto lombardo è rimasto orfano del chitarrista Paolo Musazzi uscito dalla band recentemente; è del 2013 invece l’esordio ‘’Reflections’’ accolto molto bene dagli addetti ai lavori; proprio questo lavoro funge in parte da metro di paragone per analizzare il nuovo ‘’Pictures’’.
L’esordio dei Cyrax infatti, nonostante sia sempre catalogabile nel genere Prog ed affini, presentava alcuni legami concreti a generi più classici come il Power, il Classic ed alcune parti piuttosto epiche; col nuovo album i Cyrax si sono spogliati in parte dalle influenze più classiche e di massa, per addentrarsi in territori musicali impervi ed inesplorati dalla maggior parte del pubblico Metal.
Paradossalmente la opener ‘’Cyrax’’ è la più classica del lotto, molto moderna e sperimentale indubbiamente ma, rispetto a ciò che seguirà, è sicuramente più ‘’easy listening’’ nonostante le influenze Jazz e Fusion; alcune parti mi hanno riportato alla mente i Crimson Glory, per delle tonalità alte raggiunte dal versatile cantante Marco Cantoni e soprattutto i Savatage, il cui ritornello strizza l’occhio a ‘’Sirens’’.
Con ‘’The 7th Seal’’ assistiamo ad un'alternanza di riff elaborati, cori sinfonici, inserti di pianoforte che rendono il tutto sicuramente molto raffinato, ma anche molto confusionario; verso la fine della canzone sembra di ascoltare i Rhapsody.
Psichedelica e schizofrenica la successiva ‘’Cockroach’’, l’alternanza tra riff potenti, parti di pianoforte ed un groove pazzesco la fanno da padrone, anche se non credo di aver captato un vero e proprio ritornello.
Con ‘’These Greenvalleys’’ la parte più oscura e sinfonica della band prende il sopravvento, questo brano, pur non entusiasmandomi, sono certo che farà la felicità dei fans di gruppi come: Rhapsody, Bal Sagoth, Elend, Arcturus e Solefald; molto evocativa la voce di Evelyn Iuliano, ospite fissa in molti brani dei Cyrax; sullo stesso registro inizia la successiva ‘’Oedipus Rex’’, salvo poi stabilizzarsi su territori prog sul tipico ‘’Cyrax style’’.
Con la lunga suite suddivisa in tre brani ‘’Shine Through Darkness Pt. I, II e III’’ i Cyrax si sbizzarriscono nella sperimentazione unendo freneticamente tutte le caratteristiche e gli stili visti nei precedenti brani; c’è di tutto, dal Prog al Thrash, dal Metal sinfonico al Jazz; un tripudio di emozioni e suoni diversi tra loro, qui c’è poco da scrivere e molto da ascoltare…
L’ultimo pezzo, la strumentale ‘’Phunkrax’’ è la mia preferita, non è sinfonica, non è pomposa, è un Hard Rock funkeggiante molto coinvolgente; sembra di sentire alcuni dei migliori momenti di quel cd fin troppo trascurato della discografia di Joe Satriani che è ‘’Crystal Planet’’.
Cari Cyrax, mi siete piaciuti, ma mi chiedo, potrete mai riproporre dal vivo queste canzoni? Perché non semplificare alcune parti?
La tecnica di questa band è superlativa; tuttavia il voto non è altissimo per via della sovrabbondanza di parti sinfoniche, a mio avviso troppo ridondanti ed inflazionate nel corso degli ultimi 15 anni, specialmente da parte di molte bands nostrane.