01. Drunk Tonight
02. Beggars On Highway
03. Crowd’ s Lobotomy
04. Leave Me Alone
05. Klaatu Verata Nikto
06. Dr. Branca
07. Fuck The Vega
08. Soap Maker Woman
09. Slug Trip
01. Drunk Tonight
02. Beggars On Highway
03. Crowd’ s Lobotomy
04. Leave Me Alone
05. Klaatu Verata Nikto
06. Dr. Branca
07. Fuck The Vega
08. Soap Maker Woman
09. Slug Trip
Il mio primo incontro con la musica dei Beggars On Highway e con il leader della band Mattia Malvisi risale al 12-11-11. In quell’occasione il gruppo era di spalla ai bolognesi Rain e il concerto, causa alcuni problemi tecnici, non riuscì particolarmente bene. A distanza di quasi quattro anni mi è capitato di vedere di nuovo all’opera questi “mendicanti” del Metal e devo dire che, in modo non del tutto inaspettato, sono migliorati tanto da non avere nulla da invidiare ad acts più quotati e rispettati, sia italiani sia esteri. Il mini a cinque pezzi del 2012 dal titolo “Hard, Loud, And Alcoholic” mostrava una band capace ma acerba tanto che il mio voto su Powermetal fu di 7/10. Nel 2015, con una formazione cambiata per 3/5 rispetto a quella dell’E.P., Alessandro Angella (vc) e Mattia Malvisi (ch. Solista), i fondatori, tornano con un C.D. dal sapore di cipolla innaffiato da birra (tanta) e vino (un poco meno) e chi sa che “fiatella” ci scappa. “Onion Eaters” si presenta con un libretto, dove domina il colore rosso con illustrazioni di Albrecht Durher “riprese” da Dimitri Corradini, bassista dei Beggars On Highway e degli storici Distruzione. I testi, facile da capire per chi conosce bene il mondo di Mattia, sono semplici e ispirati allo stile e modo di vita del chitarrista con tanto di citazione per il film “La Casa” di cui il nostro è appassionato, vedi il terzo capitolo “L’armata delle tenebre”, in “Klaatu Verata Nikto”. Detto che tre brani “Beggars On Highway”, Leave Me Alone” e “Soap Maker Woman”, erano presenti nel mini del 2012 ma sono stati suonati ex novo dalla ultima formazione, inoltriamoci nei vicoli bui e sterrati dove regnano i cinque parmensi. La ruvida “Drunk Tonight”, abrasiva come la carta vetrata a grana grossa, fa intendere che il quintetto fa parte di quella genia di gruppi che attacca la corrente e va proponendo quello che il compianto Lemmy avrebbe chiamato Rock and Roll. La omonima “Beggars On Highway”, anthem da cantare in coro, batte strade adiacenti al Punk grazie anche alla voce di Alessandro Angella. “Crowd’ s Lobotomy” soffre di alcune lacune in fase produttiva ma la,dove sembra che l’anello stia per spezzarsi, il gruppo lo rinsalda con uno stacco stile Flamenco del tutto inaspettato. “Leave Me Alone” è un classico riconoscibile al primo colpo grazie a riff sincopati e stoppati allo stesso tempo. La chitarra trova modo di “liberarsi” correndo a briglia sciolta. “Klaatu Verata Nikto” è uno dei pezzi più vicini all’Hard Rock ma anche in questo caso, i mendicanti non rinunciano a sorprendere con svisate dal sapore di Oriente. “Dr. Branca” scorre via semplicemente senza intoppi, non lasciando traccia. “Fuck The Vega” mischia nuovamente un certo tipo di Punk con l’Heavy Metal mentre il solo di chitarra crea un bel movimento. E’ tempo di un altro classico e allora via che i Beggars On Highway vanno ad “omaggiare” la “gentile” signora Leonarda Cianciulli da Correggio con “Soap Maker Woman”: leggetevi la sua storia e capirete. In questo caso l’Hard e il Rock’n’ Roll si fondono assieme con la musica degli anni ’70 e se pur l’innesto del solo risulta carente dal lato mix e mastering, il totale è altamente godibile. Con “Slug Trip” si passa da un riff iniziale alla “Rag Doll” (Aerosmith), a una fase che, conoscendo i cinque, doveva arrivare alla fine. Sto parlando del Doom/Hard degli anni settanta e se il nome che vi sento mormorare è quello dei Black Sabbath, siete sulla retta via. Io se fossi in voi mi fermerei al bancone del bar con Mattia e soci. Un motivo per bere assieme lo trovate di sicuro e se poi volete aggiungere alla birra anche degli anelli di cipolla auguri. Non dimenticatevi però di andare a vedere un concerto dei Beggars On Highway e di comprare “Onion Eaters”: un C.D. che trasuda Rock, e alcol, da tutti i pori.