Dalla Virginia con furore arrivano i Rotting Obscene. Demo nel 2011, poi via di full lenght nel 2016. Territorio ostico quello del Tecno death metal. I nostri giovani virgulti hanno dalla loro una tecnica formidabile, come d'altro canto ci hanno abituato tutte le uscite di questo tipo di metal, sopratutto se targate U.S.A.. Ovviamente il genere deve piacere, ostico a prescindere. Devi esserci portato.
L'ascoltatore viene travolto da un maelstrom di note, tempi allucinanti da far dar di matto il metronomo.
Esecuzioni chirurgiche, al limite dell'inumano. Non siamo di certo di fronte a brani che ci lasciano un ricordo indelebile. Intendo dire che nella continua masturbazione degli strumenti ci si smarrisce nelle trame dei pezzi. Aperture melodiche generose e frequentissime. Nulla di nuovo per i vostri bistrattati timpani, niente che non sia già stato proposto da gente tipo Abysmal Dawn, Fallujah e Vile. Alla fine diventa tutto abbastanza monotono. "Cataclysmic Advent ", ha una parte centrale azzeccatissima, con assoli al cardiopalma. Il picco, a mio personale gusto, è "Paths of Deception".
Ci troviamo di fronte al lato "melodico" del brutal death metal. Se siete dei feroci serial killer, rivolgetevi altrove (Deeds of Flesh, ad esempio). Se, come il sottoscritto, preferite il cuore alla tecnica, siete ancora più fuori strada. Solamente per aficionados...