Line Up:
Lorenzo - vocals, guitars
Steve -guitars
Giacomo - bass, backing vocals
Ben - drums
Tracklist:
1. Hymn of Perdition
2. Execution of Mankind
3. Forever Crucified
4. Mass Grave
5. Crematorium
6. In Decay
7. Sentenced to Death
8. The Great Hoax
9. Trauma
10. Eternal Void
Quarto album per i prolifici Hierophant
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opinioni autore
Ultimo aggiornamento: 09 Marzo, 2017
#1 recensione - Guarda tutte le mie opinioni
Formati nel 2010, i ravennati Hierophant si sono sempre contraddistinti per una certa prolificità. In sette anni di carriera, infatti, la Death Metal band romagnola ha rilasciato ben quattro album - "Hierophant" (2010), "Great Mother: Holy Monster" (2013), "Peste" (2014) e "Mass Grave" (2017) - ed un EP - "Son of the Carcinoma" (2013) -. Se già coi due precedenti album gli Hierophant avevano definitivamente settato il loro sound, soprattutto con "Peste", in cui elementi Sludge andavano ad intrecciarsi alle sfuriate Death e Black, con "Mass Grave" i nostri arrivano a consacrarsi come una delle realtà più interessanti del panorama estremo nazionale.
C'è molto, moltissimo in quest'album, non solo lo Sludge/Death che ci si aspetterebbe, almeno per quelli che conoscono già il quartetto ravennate: è ad esempio tranquillamente riscontrabile un'attitudine prettamente Hardcore, non tanto come sonorità, dove invece si affaccia un'ombra Grind, quanto più nel modo di colpire straight on your face con ogni pezzo, che sia quello più rapido e ferale, come "Forever Crucified", "Execution of Mankind" e "Crematorium", o che sia quello dove l'anima Sludge compare più nettamente, e penso alla spettacolare "In Decay". L'high-light dell'album viene subito dopo però: mi riferisco alla claustrofobica "Sentenced to Death", col suo incedere lento ma comunque pesantissimo, riff rocciosi e una sezione ritmica monolitica, che ai più potrebbero far venire in mente, per certi versi, i Morbid Angel più in forma (o i Portal, ma qui andiamo più per gli intenditori). Grandiosa anche la conclusione con "Eternal Void", altro pezzo pesante quanto un cazzotto alla bocca dello stomaco.
Dicevamo a inizio recensione della prolificità degli Hierophant, ma non è solo questo. Ci sono altre bands che, sotto il profilo delle produzioni, sono anche più prolifiche dei deathsters romagnoli, ma per un disco buono che cacciano, ne escono anche tre di merda. Con gli Hierophant questo non succede: dal 2010 loro non sbagliano un colpo. E per quanto mi riguarda, "Mass Grave" è anche un pelo superiore a quel disco della madonna che era "Peste", fosse anche solo che questo è uno degli album più musicalmente nichilisti che abbia mai ascoltato.