Line Up:
Alexandra "Lady Owl" Orlova - vocals
Alina "Xen Ritter" Kuzmina - guitars
Dmitry "Ded Moroz" Morozov - bass
Oles "Doctor" Pisarenko - drums
Tracklist:
1. The Bone Reaper
2. The Fatal Scythe
3. Play or Die
4. Blackjack
5. Straight Flush
6. Cry. Pray. Die.
7. Creepy Guests
8. Bow! Run! Scream!
9. Jackpot
10. Game On
Dalla Russia un'interessante Female Fronted band: Pokerface
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Ultimo aggiornamento: 03 Aprile, 2017
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Terzo album per i russi Pokerface, Thrash Metal band proveniente da Mosca che, dopo varie (e classiche) vicissitudini di line up è riuscita a trovare una propria stabilità, diventando una delle più interessanti realtà per quanto riguarda i gruppi Female Fronted. Alla voce del quartetto russo abbiamo la senza dubbio rimarcabile (in tutti i sensi) Alexandra "Lady Owl" Orlova, su cui ovviamente andrà a finir puntata l'attenzione di chiunque si accosti a questo lavoro. Non sempre, infatti, si riesce a rimanere soddisfatti quando è una donna ad usare growlin' vocals: non tutte sono Angela Gossow o Rachel Heyzer, diciamocelo. Alexandra, però, riesce ad essere uno dei punti forti dei Pokerface grazie ad un uso buono (Satana sia lodato!) del growl, ottimamente mischiato a voci pulite, a rendere il tutto meno noioso e scontato.
Altra cosa che colpisce dei Pokerface è il sound: un Thrash Metal furioso e "battagliero" che molto deve agli insegnamenti di Arch Enemy, Slayer e, soprattutto, Kreator. Il songwriting, pur non innovativo, è ispirato, con riff taglienti e, in un certo senso, "catchy" il giusto, aiutati da una sezione ritmica martellante. Si deve dar atto poi ai Pokerface di non lasciare un attimo di respiro all'ascoltatore, visto che già dall'opener "The Bone Reaper" partono ad un assalto frontale che durerà per tutti i 40 minuti di durata di "Game On", passando per pezzi molto convincenti ("Straight Flush" su tutti, ma anche "Play or Die" e "Jackpot") ed altri un po' meno, come "Cry. Pray. Die.", che ha però comunque soluzioni degne di nota. Altro punto a favore di "Game On" è che, oltre ad essere un buon lavoro, lascia con la curiosità di vedere come rendano dal vivo sia i pezzi che la band, cosa non da poco.
Cosa che viene ripetuta spesso, non abbiamo qui un lavoro innovativo. Anzi, il sound deriva molto dai gruppi di riferimento che il quartetto di Mosca ha preso ad esempio. Eppure, semplicemente, tutto funziona. "Game On" è un disco ben al di sopra della sufficienza, che accenderà sicuramente l'interesse dei thrashers.