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SYMPHONY OF SYMBOLS: GLI IMMOLATION UNGHERESI SYMPHONY OF SYMBOLS: GLI IMMOLATION UNGHERESI Hot

SYMPHONY OF SYMBOLS: GLI IMMOLATION UNGHERESI

recensioni

titolo
Stupefying Beliefs
etichetta
Metal Scrap Records
Anno

 

Line up:

 

Sándor Hajnali – voce

Sándor Szalkai – chitarra

Zsolt Militár – chitarra, tastiere

Tamás Mezey – basso

István Forró – batteria

 

Tracklist:

 

1.Cold Season 1.

2.Time Has Come

3.Cold Season 2.

4.The End Of Material Life

5.Cold Season 3.

6.Fire For The Body

7.Cold Season 4.

8.The Fire Of Revenge

9.Cold Season 5.

10.Roaming

11.Cold Season 6.

12.Things That Only The Magus Knows

13.Cold Season 7. 

opinioni autore

 
SYMPHONY OF SYMBOLS: GLI IMMOLATION UNGHERESI 2012-11-02 17:39:11 Michele Alluigi
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Michele Alluigi    02 Novembre, 2012
Ultimo aggiornamento: 03 Novembre, 2012
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Dopo il nord, ora è l'est dell'Europa a rendersi terra prolifica per l'extreme metal, i Symphony of Symbols arrivano direttamente dall'Ungheria. Il loro è un death metal molto avanguardistico, che si avvale anche dell'utilizzo delle tastiere e di campionamenti elettronici, mescolati ad un sound imponente, pesante e possente che ammicca ai maestri del genere come Morbid Angel, Nile ed Immolation, questi ultimi influenza davvero massiccia per questi ragazzi.
Il songwriting è variegato e dinamico, sono i sedicesimi a farla da padrone, le ritmiche sono molto coinvolgenti ed il cantato, un growl sporco e non troppo gutturale, conferisce il giusto tocco funereo alle canzoni.
Sulla produzione ben poche sono le pecche, la batteria è ben editata, le chitarre forse sono un po' poco presenti, ma i suoni di esse sono ben architettati.
Ogni traccia si struttura attorno a cambi di tempo costanti, a volte volutamente zoppicanti, ed il groove è davvero efficace, specie quando si raggiunge una sferzata di death metal velocissimo, le parti lente invece attingono molto dal doom, con stacchi decisamente funerei.
Un'ottima commistione di potenza, groove e marzialità quindi in questo disco, ottimo per gli affamati di death metal di scuola statunitense, decisamente da tenere in considerazione.

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