Line Up:
Hugo Santos - vocals, guitars
Nuno David - guitars
Custodio Rato - bass
Gonçalo Correia - drums
Tracklist:
1. (No) Shelter [08:29]
2. Feral Ground [07:14]
3. Servant [07:20]
4. Black Earth [11:54]
5. Hoax [07:46]
Running time: 42:42
Ennesimo grandioso album per i portoghesi Process of Guilt
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opinioni autore
Al quindicesimo anno di carriera e dopo diversi lavori che hanno raccolto i favori di critica e pubblico, i portoghesi Process of Guilt tornano con "Black Earth", quarta fatica su lunga distanza per la band lusitana fautrice di un interessantissimo Doom/Sludge, che spesso muta in un pesantissimo Death/Doom. Il processo di scrittura di "Black Earth" è stato abbastanza lungo - due anni - e questo fa sì che quest'album sia probabilmente il più completo e maturo dei nostri, anche più di "Erosion", uscito nel 2009 e che per me è un album monumentale.
Cinque tracce per un totale di oltre 40 minuti di musica, lenta nel proprio incedere ma che proprio per questo motivo risulta essere pesante come poche cose mi sia capitato di ascoltare ultimamente. I Process of Guilt sono come un carrarmato: non hanno bisogno di velocità elevate per schiacciare qualsiasi cosa gli si pari incontro. Il sound è claustrofobico come il genere richiede, ma il quartetto riesce a non rimanere statico, anzi i vari cambi di tempo presenti danno una certa varietà al loro operato, rendendo "Black Earth" un disco estremamente dinamico; e va da sé che i PoG non si fanno mancare momenti puramente Sludge, in cui sonorità decisamente ricercate danno quel tocco psichedelico. La durata dei pezzi è ovviamente lunga, ma mai una sola volta si corre il rischio di annoiarsi, vi basti pensare che l'highlight dell'album è proprio la title-track, che con i suoi quasi 12 minuti è anche la traccia più lunga. Gli altri quattro pezzi presenti, però, non sono da meno, con la doppietta iniziale composta da "(No) Shelter" e "Feral Ground" che lascia letteralmente storditi.
Nell'ambito della scena Sludge i Process of Guilt possono e devono essere considerati dei giganti, grazie ad un'esperienza maturata negli anni che li ha portati a rilasciare quattro album uno meglio dell'altro; "Black Earth" è, al momento, il picco più elevato toccato dalla band portoghese: un disco da annoverare, probabilmente, tra i migliori del genere. E scusate se è poco!
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