Line Up:
Tya - vocals
Michele Di Ioia - guitars
Stefano Malgaretti - bass
Luigi Contenti - drums
Tracklist:
1. Kelim Shattering Illumination [01:04]
2. Qliphot [04:32]
3. Anti-Cosmic Decree [03:11]
4. The Hindering Ones [04:03]
5. Tagimron is Summoned [04:02]
6. Burning the Infidel [02:58]
7. Choronzonic Hellfire [00:26]
8. Agitator shall be Triumphant! [02:36]
9. I am Belial [02:15]
10. Marching with the Accuser [05:24]
Running time: 30:31
Deflagrante il debutto degli Hellish God Hot
recensioni
opinioni autore
Ultimo aggiornamento: 05 Gennaio, 2018
#1 recensione - Guarda tutte le mie opinioni
Concettualmente focalizzato sui Qlipoth - in ebraico letteralmente "gusci" o "involucri", sono le emanazioni del male nel misticismo ebraico -, "The Evil Emanations" è il primo album per gli Hellish God, band formatasi nel 2015 dal batterista Luigi Contenti e dal chitarrista Michele Di Ioia cui si uniranno poi Tya (ex-Antropofagus) alla voce e Stefano Malgaretti (ex-Imposer) al basso. Dopo l'EP "Impure Spiritual Forces" la Death Metal band nostrana si accasa presso quella che sta man mano diventando la maggior realtà tra le etichette Death italiane, l'Everlasting Spew Records, che si occuperà della produzione di questi 30 minuti di cattivissimo - in tutti i sensi oserei dire - Death Metal.
Lo stile degli Hellish God è quanto di più diretto possibile. I nostri non perdono tempo in orpelli vari e caricano senza soluzione di continuità: "The Evil Emanations" è un martellamento continuo in cui una sezione ritmica monolitica ed un riffingwork potente ed incessante fanno da perfetto paio col grandissimo lavoro vocale di Tya, che, qualora ce ne fosse ancora bisogno, si dimostra come uno dei migliori growler della nostra Penisola. C'è molto di Deicide e Krisiun nel sound degli Hellish God: ritmi serrati guidati dalla tecnica individuale dei componenti, una tecnica che seppur presente e ben riconoscibile non è il punto focale della prestazione degli Hellish God, che puntano soprattutto a creare col loro sound l'impatto più duro possibile, grazie a pezzi come "Burning the Infidel" - lo ammetto, la mia preferita del disco! -, "Anti-Cosmic Decree" ed "I am Belial". Ma questi sono solo giusto dei rapidi esempi: "The Evil Emanations" è un disco da ascoltare da cima a fondo.
Come prima recensione di un disco uscito nel 2018, non avrei potuto avere di meglio; fosse uscito qualche settimana prima, "The Evil Emanations" sarebbe finito dritto dritto nel mio approfondimento sui migliori dischi Death della scorsa annata. E se appunto il 2017 si è dimostrato un anno d'oro per il Death, gli Hellish God ci fanno capire da subito che il 2018 non sarà affatto da meno. Credo proprio che sentiremo molto parlare nel futuro prossimo di questa band, ci metterei la mano sul fuoco.
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