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Gli apuani Carved ci regalano un album sfaccettato, complesso ed elegante Gli apuani Carved ci regalano un album sfaccettato, complesso ed elegante Hot

Gli apuani Carved ci regalano un album sfaccettato, complesso ed elegante

recensioni

gruppo
titolo
Thanatos
etichetta
Revalve Records
Anno

Tracklist:

  • Sons of Eagle
  • Octopus
  • Skal
  • Path of the Twelve
  • Rain Servant
  • Hagakure
  • La ballata degli impiccati (Fabrizio De Andrè cover)
  • NeveroddoreveN
  • The Time Traveller
  • Spider
  • The Gulf
  • Come with Me
  • Elsie (An Afterlife Suite)
Line-up:
  • Cristian Guzzon - Vocals
  • Alessio Rossano - Guitars
  • Damn Terzoni - Guitars
  • Lorenzo Nicoli - Bass
  • Giulio Samael - Drums
  • Federico Mecozzi - Violin
  • Marco Mantovani - Orchestral

opinioni autore

 
Gli apuani Carved ci regalano un album sfaccettato, complesso ed elegante 2019-05-04 16:20:16 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    04 Mag, 2019
Ultimo aggiornamento: 04 Mag, 2019
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Imponente, elegante, sfaccettato e furioso. Penso siano questi gli aggettivi migliori per descrivere "Thanatos", terzo album dei nostrani Carved. Nati dodici anni fa, i nostri sin da subito propongono quello che potrebbe essere definito un symphonic death influenzato dal prog e con pesanti innesti barocchi e medievali. Insomma, un bel minestrone di roba nel calderone. Già, ma che minestrone ragazzi!
Confesso che non ho mai dato molto peso alla band in passato, vuoi per la mia avversione al genere, vuoi per le miriadi di gruppi da seguire. Grosso errore! Rischiavo di perdermi un gruppo con i contro-cosiddetti che riesce ad equilibrare alla perfezione tutte le varie influenze in un unico grande ed arzigogolato lavoro. Da qui nasce "Thanatos" il vero e proprio pass dei Carved, il test finale che ci dirà se i nostri meritano o meno un posto di rilievo nel panorama undergorund italiano. Il verdetto? Più che positivo: l'album è una vera e propria opera d'arte capace di trasportare l'ascoltatore su altri lidi nonostante duri un bel po' (una cinquantina di minuti circa). Impossibile questa volta stilare una track-by-track dato che ciascun pezzo ha una personalità tutta sua, quasi prendesse vita e ci raccontasse una storia; il tutto coronato dai numerosi ospiti che fanno da coro ed impreziosiscono il lavoro con un background di tutto rispetto.
Elemento di forza di questo "Thanatos", come accennato sopra, è la perfetta commistione tra gli strumenti classici ed elettronici in grado di regalarci un sound riconoscibile già dalla prima nota e di dare risalto alla parte sinfonica. "Equilibrio" è la parola chiave che funge da imperativo in tutte le tracce presenti: la violenza del death melodico in stile Dark Tranquillity e Insomnium si fonde con l'eleganza delle voci femminili e la leggiadria delle sonorità barocche, i riff non sono mai invasivi ed anzi lasciano ampio margine di lavoro alla parte orchestrale dando un senso di perfetta armonia.
Il tutto accompagnato, ovviamente, dal grande talento di ciascun membro: si vede, anzi, per meglio dire, si percepisce una profonda conoscenza musicale dietro ogni testa che ha contribuito a creare l'album. Nulla di eccessivamente ostentato, l'ago della bilancia è sempre fisso al centro. Come può non uscire fuori qualcosa di indescrivibile?
Non posso aggiungere altro perché sarei ripetitivo e davvero non riesco a citare qualche traccia in particolare che spicchi rispetto ad un'altra: ogni singolo elemento contribuisce a creare una miriade di sfaccettature che danzano, si intrecciano e giocano a livelli differenti, come un armonico ondeggiare del mare. Bravissimi ragazzi, continuate così!

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