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Un breve EP per gli Ingested che potrà far gola solo ai fans della band Un breve EP per gli Ingested che potrà far gola solo ai fans della band Hot

Un breve EP per gli Ingested che potrà far gola solo ai fans della band

recensioni

gruppo
titolo
Call of the Void
etichetta
Unique Leader Records
Anno

PROVENIENZA: UK

GENERE: Slam/Brutal Deathcore 

FFO: Acrania, Vulvodynia, Katalepsy, Carnifex 

LINE UP:
Jason Evans - vocals
Sean Hynes - guitars
Sam Yates - guitars
Bradley Fuller - bass
Lyn Jeffs - drums 

TRACKLIST: 
1, Mouth of the Abyss [04:42] 
2. Eternal Kingdoms Pt.1 [03:56] 
3. Eternal Kingdoms Pt.2 [02:53] 
4. The Empyrean Creed [05:50] 
5. Erotic Depravity (Bonus Track) [02:54] 

Running time: 20:15 

opinioni autore

 
Un breve EP per gli Ingested che potrà far gola solo ai fans della band 2019-06-13 14:18:27 Daniele Ogre
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    13 Giugno, 2019
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

A poco più di un anno di distanza dal loro disco No. 4, "The Level Above Human", tornano con un breve EP gli slam/brutal deathcorers britannici Ingested; formato da quattro pezzi (più una bonus track nella versione CD), "The Call of the Void" è, essenzialmente, un'uscita che farà gola probabilmente solo ai fans del quintetto di Manchester. Una ventina di minuti in cui la band inglese dimostra come mai sia ritenuta tra le migliori realtà del sottogenere Slam, ma che a conti fatti ci dice ben poco d'altro: togliendo dal conto "Eternal Kingdoms Pt.2" che semplicemente riprende l'arpeggio con cui s'era aperta la prima parte del brano, i restanti quattro sono fondamentalmente quello che ci si sarebbe aspettati dagli Ingested: un riffingwork roccioso, ritmiche serrate, il tutto condito da una massiccissima dose di groove, elemento immancabile (direi fondamentale) in questo genere.
Normalmente consiglierei gli Ingested esclusivamente ai fans delle frange più moderne del Death Metal - Slam e Deathcore, per l'appunto -, ma per quanto riguarda "Call of the Void" il discorso va restringendosi ancor di più, ed è molto probabile che solo nel caso siate fans dell'act britannico questo breve lavoro possa farvi drizzare le antenne, più per motivi collezionistici che altro. Assolutamente non un brutto lavoro, questo "Call of the Void", che è anzi nella buona media dei Nostri, ma resta il fatto che sia un'uscita non così trascendentale.

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