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I giapponesi Defiled tornano su standard qualitativi nettamente migliori rispetto ai precedenti lavori I giapponesi Defiled tornano su standard qualitativi nettamente migliori rispetto ai precedenti lavori Hot

I giapponesi Defiled tornano su standard qualitativi nettamente migliori rispetto ai precedenti lavori

recensioni

gruppo
titolo
Infinite Regress
etichetta
Season Of Mist
Anno

PROVENIENZA: Giappone 

GENERE: Death Metal 

FFO: Suffocation, Hate Eternal, Brutal Truth, Cryptopsy 

LINE UP: 
Shinichiro Hamada - vocals, guitars 
Yusuke Sumita - guitars 
Takachika Nakajima - bass 
Keisuke Hamada - drums 

TRACKLIST: 
1. Intro [00:24] 
2. Divide and Conquer [02:30] 
3. Tragedy [05:21] =ASCOLTA= 
4. Systematic Decomposition [02:33] 
5. So Blind [02:47] 
6. Legacy [01:58] 
7. Masses in Chaos [02:00] =VIDEO= 
8. Centuries [04:17] =ASCOLTA= 
9. Aftermath [03:01] 
10. Invisible War [01:44] 
11. Ignorant [02:27] 
12. Slaverbot [02:57] 
13. Infinite Regress [02:47] 
14. Outro [00:32] 

Running time: 35:18 

opinioni autore

 
I giapponesi Defiled tornano su standard qualitativi nettamente migliori rispetto ai precedenti lavori 2020-01-24 18:23:24 Daniele Ogre
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    24 Gennaio, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Devo ammettere che è stata un po' una sorpresa quando Season of Mist ha annunciato l'uscita di un nuovo album dei Defiled; assenti dalle scene da quattro anni, i veterani della scena Death Metal giapponese non hanno mai fatto della costanza il loro vessillo, anzi sono sembrati in una fase calante della loro carriera dopo due pessimi lavori come "In Crisis" (nomen omen...) e "Towards Inevitable Ruin". Ed invece, proprio oggi - 24 gennaio, n.d.r. - esce "Infinite Regress", sesto studio album per il quartetto del Sol Levante, come sempre guidati dal chitarrista/fondatore Yusuke Sumita. "Infinite Regress" si presenta da subito come un album più solido rispetto i predecessori, con un lotto di brani che magari non faranno gridare al miracolo, ma che per lo meno riportano la band di Tokyo su standard qualitativi accettabili. Togliendo dal novero "Intro" ed "Outro", sono 12 i brani che compongono "Infinite Regress", ognuno dei quali, come dicevamo in precedenza, segna un netto passo avanti per l'act orientale rispetto i due precedenti lavori, complice anche una buona varietà nel sound unita ad un songwriting intelligente nel rendere fluidi gli stili che s'intersecano in questo lavoro. La matrice proveniente dalla classicissima scuola statunitense trova in questo lavoro nuove vie con passaggi tecnicamente più complessi, senza che però i Defiled rinuncino ad un approccio diretto, ricordando insomma soprattutto i Cryptopsy di metà anni '90, piuttosto che i Brutal Truth nei passaggi di maggior violenza sonora.Brani più lunghi e maggiormente lavorati come "Tragedy" e "Centuries" fanno il paio con altri più brevi e, in un certo qual modo, più funzionali alle performance on stage, tra i quali ci sentiamo di citate "Divide and Conquer", "So Blind" ed "Aftermath".
"Infinite Regress" non è un disco che passerà alla storia, ma già solo il fatto di averci restituito i Defiled ad un livello che maggiormente compete loro è qualcosa degno di nota; in Giappone proliferano ormai nuove leve capaci di lavori di livello ben superiore di quello cui i Defiled possono aspirare ormai - un nome su tutti: Desecravity -, ma comunque con questa loro ultima fatica i veterani della scena dimostrano come non vogliano affondare, con risultati degni del nome che portano.

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