Line up:
Ole Alexander Myrholt - all instruments
Tracklist:
1. Kapittel I
2. Kapittel II
3. Kapittel III
4. Kapittel IV
5. Kapittel V
6. Kapittel VI
7. Kapittel VII
Line up:
Ole Alexander Myrholt - all instruments
Tracklist:
1. Kapittel I
2. Kapittel II
3. Kapittel III
4. Kapittel IV
5. Kapittel V
6. Kapittel VI
7. Kapittel VII
E qui arriva l'ultimo lavoro stampato da Myrholt nel 2019. Black metal classico, che riprende musicalmente laddove l'EP precedente aveva lasciato. Purtroppo però non si riesce a trovare un senso compiuto per certe scelte compositive più che stilistiche, passando da solidi brani old-school a riff incollati male e poco interessanti. Il passaggio che si può infatti ascoltare tra "Kapittel I" e "Kapittel II" mette in mostra proprio questo discorso. Se pur ci son momenti interessanti e poco più della metà del disco risulta consona al sound proposto, nella sua totalità "Solens Soenn og Maanens Datter" perde il controllo e spesso si prolunga in frangenti che non hanno né capo né coda.
Idee buone, in realtà, ma che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra e spesso talmente contrastanti, nel complesso generale, da non riuscire a far intravvedere un filo conduttore tra i brani se non per la produzione del disco in sé. Il surrogato a cavallo tra Darkthrone ed Isengard che la one-man-band propone, si distacca occasionalmente dal già seminato, portandoci maggiormente verso soluzioni più contemporanee che richiamano, ad esempio, i Mork di "Det Svarte Juv" o gli ultimi che ho potuto ascoltare dei Massemord (giusto per rimanere in Norvegia). Eppure, nel suo incedere, Myrholt dà come la sensazione di essere un progetto con tantissimo potenziale ma spesso incapace di focalizzare l'obbiettivo. Di fatto, quando i brani son validi il risultato è ottimo. Purtroppo però non è sempre così e si vive un senso di poca costanza e di brani slegati e momenti poco rappresentativi che non hanno niente a che vedere con il resto dell'album.
Spero che questo 2020 non si dimostri un anno "troppo produttivo" per questo progetto e che anzi venga preso tutto il tempo necessario per lavorare su un disco che possa davvero fare la differenza. Tanto potenziale a disposizione, ma moltissima strada da fare.