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I Maniac Abductor ed il loro thrash carico di energia I Maniac Abductor ed il loro thrash carico di energia Hot

I Maniac Abductor ed il loro thrash carico di energia

recensioni

titolo
"Casualties of casuality"
etichetta
Inverse Records
Anno

TRACKLIST:
1. Fooled again
2. Watery tomb
3. First world disease
4. Evil brotherhood
5. Destroyer of worlds
6. No hope for you
7. Hatebound
8. Thrash assault
9. Troops of doom (Sepultura cover)

LINE UP:
Jesse Räsänen – Drums
Jesse Elo – Lead guitars
Janne Parviainen – Bass
Niklas Pappinen – Vocals
Saku Touru – Rhythm guitars

opinioni autore

 
I Maniac Abductor ed il loro thrash carico di energia 2020-04-26 16:11:09 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    26 Aprile, 2020
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I Maniac Abductor sono 5 giovani di belle speranze che arrivano da Joensuu in Finlandia e si sono formati nel 2013; dopo un EP ed un paio di singoli, a maggio del 2019, grazie alla Inverse Records, hanno realizzato il loro debut album, intitolato “Casualties of casuality”, composto da nove pezzi (poco meno di 35 minuti di durata) e dotato di una copertina invero bruttina. Delle nove tracce, due sono nuove versioni di brani già comparsi sull’EP (“Thrash assault” e “First world disease”) ed una è la cover di “Troops of doom” dei Sepultura (dal mitico “Schizophrenia”). Come si potrà immaginare proprio da questa cover, i Maniac Abductor suonano un furioso thrash metal, ai limiti dello speed, con il basso dell’ottimo Janne Parviainen in grande evidenza e la batteria di Jesse Räsänen a dettare un ritmo spesso infernale. Ci sono poi le due chitarre, con la solista di Jesse Elo che spesso regala ottimi assoli, mentre la new-entry Saku Touru costruisce muri di riff. Il vocalist Niklas Pappinen è uno screamer arrabbiato ma, pur urlando tutta la sua rabbia ed energia dall’inizio alla fine, non è monotono ed anzi conferisce ai brani un tocco di violenza in più che non guasta. Musicalmente siamo ancorati al buon vecchio thrash metal di scuola americana di fine anni ‘80/primi ’90, ma fortunatamente il tocco old-style finisce qui, dato che, tra l’altro, la registrazione è al passo con i tempi e non si sente mai puzza di stantio. I brani scorrono via velocemente, senza orpelli inutili e l’ascolto è davvero gradevole; non c’è quindi da meravigliarsi se ci si ritrovi a sbattere su e giù il proprio capoccione in un furioso headbanging. Se dunque siete pronti ad un assalto sonoro in vecchio stile e non cercate melodie zuccherose o modernismi vari, questo “Casualties of casuality” dei Maniac Abduction potrà fare al caso vostro, soprattutto se avete avuto la fortuna (come il sottoscritto) di vivere la vostra gioventù proprio in quegli anni che tanto hanno inciso sulla musica ed hanno chiaramente ispirato questi ragazzi finlandesi.

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