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Del buon power metal di scuola scandinava per gli svedesi Fraise Del buon power metal di scuola scandinava per gli svedesi Fraise Hot

Del buon power metal di scuola scandinava per gli svedesi Fraise

recensioni

gruppo
titolo
"The fifth sun"
etichetta
Label la Production/Distrosong
Anno

TRACKLIST:
1. Opusalis consentum
2. Wake up, shining
3. Be one of us
4. Twin of my soul
5. In the dead of the night
6. Lust for life
7. Meditation
8. Sintasia
9. In the end
10. Farewell
11. To be…

LINE-UP:
Staffan Ericson – Vocals
Fredrik Falkerstedt – Guitars
Simon Lindholm – Bass
Patrick Fransson – Drums

opinioni autore

 
Del buon power metal di scuola scandinava per gli svedesi Fraise 2020-06-14 09:28:53 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    14 Giugno, 2020
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Devo ammettere che non conoscevo assolutamente gli svedesi Fraise, la cui fondazione risale addirittura al 2002; questo “The fifth sun” è, come intuibile dal titolo, il loro quinto album, a tre anni di distanza dal suo predecessore. Ignoro totalmente la discografia precedente della band scandinava (ma prometto di colmare presto la lacuna!), quindi non sono in grado di fare paragoni con il passato. Mi baserò quindi, in questa recensione, solo e soltanto su cosa ho ascoltato in questo disco. Ed ho ascoltato un power metal decisamente fatto bene ed estremamente godibile come ormai, purtroppo (e lo sottolineo più e più volte!), solo in pochi sono capaci di fare, spesso relegati nell’underground più profondo, proprio come questi Fraise, che rilasciano il proprio disco su di un’etichetta totalmente sconosciuta. La ricetta vincente del power metal di scuola scandinava qui è ripetuta quasi perfettamente: ritmi sempre frizzanti e veloci (ottimo il batterista Patrick Fransson, fondatore del gruppo), chitarra solista che macina assoli in quantità (Tolkki docet!), basso pulsante che sa essere anche ottimo protagonista e voce acuta. Ecco, sul cantante Staffan Ericson si potrebbe spendere qualche parola; mi sembra infatti più a suo agio nelle parti più basse, mentre sembra faticare un po’ quando prova le note più alte. E’ pur vero che si tratta di una mia impressione personale (non essendo un maestro di musica, non mi azzardo su dettagli tecnici), ma penso che da questo punto di vista la band abbia ancora margini di miglioramento. L’album è composto da 10 tracce, cui si aggiunge la solita inutilissima intro “Opusalis consentum”. Le canzoni sono tutte godibili e non ho trovato fillers di sorta, forse le sole “Twin of my soul” e “In the end” hanno una marcia in meno delle altre. Confesso però di aver fatto difficoltà a rimanere fermo ascoltando pezzi eccellenti come “Lust for life” (nulla a che vedere con l’omonima dei Gamma Ray), l’opener “Wake up, shining” o ancora la successiva e tellurica “Be one of us”. “The fifth sun” degli svedesi Fraise mi ha convinto e stuzzicato la mia curiosità per approfondire la conoscenza della discografia di questa band dalle grandi potenzialità. Disco consigliato per tutti gli amanti del power metal di scuola scandinava!

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