01. Breaking News
02. Stand Your Ground
03. W.T.F.
04. Dinner For Retards
05. The Rotten Will
06. Brother on Demand
07. Our Father
08. Way Home
09. Enough!
10. The Gunshot Theory
11. Marching to War
01. Breaking News
02. Stand Your Ground
03. W.T.F.
04. Dinner For Retards
05. The Rotten Will
06. Brother on Demand
07. Our Father
08. Way Home
09. Enough!
10. The Gunshot Theory
11. Marching to War
A due anni di distanza dal fortunato “Rise of the Mammoth” (voto 7.5/10 su Powermetal.it) i massicci modenesi Dumper hanno rimesso in moto iniettori e motore, sono tornati in pista, ed hanno sfornato l’ottimo CD “The Gunshot Theory”. La formazione di Enrico “Eddie” Cantoni (bs) ha subito dei sensibili cambiamenti ma rimane legata a doppio filo con la sua ex compagine: quella dei Bastardi (Motorhead covers). All’indomani dell’uscita del primo CD se ne sono andati uno dei fondatori, Luca Cabri (ch) impegnato a seguire a tempo pieno la sua navicella madre Trick Or Treat e Lorenzo “Lo” Malaguti (bt – ex Bastardi). Eddie non si è perso d’animo ed ha chiamato a se il fido chitarrista Simone Severi (anche lui ex Bastardi) e il cantante Alessandro Marras. Al termine nuova linfa vitale è stata aggiunta con l’innesto del drummer Gianmarco Agosti, già con i Thrashers Injury. L’ inserimento di nuovo carburante ha portato bene ai Dumper ed ha spostato il baricentro su un suono più Power oriented, ma non solo, ed ha conferito una maggiore consapevolezza al gruppo che ha messo in risalto una perizia tecnica senza incertezze di sorta. Il booklet di pregevole fattura ad opera di Andrea Cara riporta alla mente i disegni di Frank Miller: impossibile non notare l’influenza del disegnatore del fumetto Sin City nell’uso del bianco, nero e rosso dell’inchiostro e nella fattezza dei fori dei proiettili. Il lavoro svolto da Simone Mularoni, produttore del CD assieme ai Dumper e responsabile al “banco regia” è di notevole spessore e scevro da qualsiasi errore (va bene giusto un paio di “imprecisioni ma non cavilliamo). Questi elementi, uniti alla capacità dei Dumper di adattarsi a ritmi diversi, rendono “The Gunshot Theory” molto interessante. La voce di Andrea Marras è palesemente ispirata a quella di Bruce Dickinson e bastano le note e i vocalizzi di “Stand Your Ground”, canzone fortemente debitrice nei confronti degli Iron Maiden, doppie chitarre comprese. Che Gianmarco Agosti abbia contribuito a rendere il suono più “battente” è testimoniato dal grande lavoro che il drummer fa su “W.T.F.”. “Dinner For Retards” vede Simone Severi dividere il compito dei soli con Simone Mularoni ma la canzone rimane sin troppo semplice e, a mio avviso, troppo piatta. Di tutta altra pasta “The Rotten Will”: una traccia che parte da un incedere cadenzato ma che si trasforma in tutt’altro grazie proprio alle chitarre del solo Simone Severi e con la voce sempre più dickinson-iana di Marras. “Brother on Demand” mostra come Eddie non ha dimenticato del tutto la lezione impartita dallo Street Hard mentre “Our Father”, pesante come un masso di granito, somiglia a quanto di meglio sarebbe uscito dalla fervida mente di Ronnie James Dio. Con “Way Home” arriviamo ad un momento di relativa calma. La canzone si potrebbe definire come un mix tra i Saxon di “The Eagle Has Landed” e “Tears of The Dragon” di Bruce Dickinson: come vedete la presenza della Air Raid Siren ricorre spesso. Arriva “Enough!” e si cambia completamente musica viaggiando sulle ali del Thrash sincopato: molto buono il solo di chitarra su base veloce. La omonima “The Gunshot Theory” è un mid tempo inframmezzato da cadenza pesante mentre l’ultima traccia “Marching to War” arriva apposta a ricordarci quello che erano una volta i Megadeth di Dave Mustaine, voce compresa. Da segnalare che alla fine della canzone come a concludere un ciclo, tornano le note arpeggiate che avevano iniziato il Cd nella apripista “Breaking News”. I Dumper hanno sfornato un CD che non annoia e che tiene incollato l’ascoltatore alle casse dello stereo. Devo aggiungere altro? Non credo!