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Per i fan dei Vader e con un tocco di melodia, ecco il debutto degli americani Crusadist

recensioni

gruppo
titolo
The Unholy Grail
etichetta
Autoproduzione
Anno

PROVENIENZA: USA

GENERE: Death/Thrash Metal

TRACKLIST:
1. For Blood and Conquest  =OFFICIAL VIDEO=
2. The Unholy Grail =OFFICIAL VIDEO=
3. Tempered in Black Flame
4. A Moonlit Brigade
5. The Hammer at Dawn
6. Triumph Through Torture
7. Beyond the Count of Grief
8. The Noble Savage
9. Only the Fearless Ride

LINE-UP:
Shaun Albro - Vocalist/Lyricist
Aaron Nobles - Guitarist
Luke Sever - Guitarist
Kevin Ariel - Bass
Jason Rak - Drums

opinioni autore

 
Per i fan dei Vader e con un tocco di melodia, ecco il debutto degli americani Crusadist 2021-01-03 15:40:49 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    03 Gennaio, 2021
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il debutto degli americani Crusadist è l'ennesima conferma che bisogna guardare di più al mondo dell'underground. Già, perchè non è da tutti tirare fuori dal cilindro un gran bell'album come il qui presente "The Unholy Grail" -ci scusiamo per l'enorme ritardo, by the way-.
Il quintetto di Chicago non si fa certo intimorire dalla già enorme offerta ampiamente presente sul mercato musicale, e ce lo dice sbattendoci in faccia un death/thrash colossale e granitico che i fan dei Vader apprezzeranno tantissimo. Il tutto condito con delle sfuriate melodeath alla Hypocrisy e Kataklysm che vi faranno venire la pelle d'oca. Il risultato è un gran bel debutto nel panorama metal, con anche quel tocco di personalità fondamentale se si vuole cercare di emergere. Insomma, sulla carta ci sono tutti gli elementi per imbastire una buona carriera musicale. Basti pensare anche a chi ha lavorato dietro le quinte: Chris Djuricic come producer (Gorgasm), e Jeramie Kling (Venom Inc.) e Taylor Nordberg (Soilwork) al mixaggio. Per concludere in bellezza, la splendida copertina è stata realizzata dallo svedese Par Olofsson (Immolation, Exodus, Unleashed, Aborted). Grandi nomi che insieme hanno saputo dare lustro e prestigio ad un album che, musicalmente parlando, riesce perfino a superare alcuni competitor ben più famosi. Ed il perchè è tutto nelle nove tracce presenti. Riffoni massicci e tellurici, comparto ritmico old school e con qualche passaggio interessante. Infine una prova canora nella media -apprezzata ma oggettivamente in linea con la proposta-. Unica pecca: forse una leggerissima prolissità data dai brani che non scendono mai sotto i quattro minuti e mezzo.
Tirando le somme abbiamo a portata di mano un gran bel lavoro che merita parecchio e che saprà regalarvi quasi 50min di sonore bordate sulla faccia.

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