Band Line up:
Johnny Solinger - Voice
Rachel Bolan - Bass
Snake Sabo - Guitar
Scotti Hill - Guitar
Rob Hammersmith - Drums
Track List:
1.Kings of Demolition
2.Let's Go
3.This is Killink Me
4.Get Up
5.Stitches
Track List:
Il 24 Maggio uscirà in Europa il nuovo lavoro degli Skid Row, mentre in Uk la release è prevista il 27 dello stesso. Onestamente ci sono rimasto un po' male quando ho scoperto che è solo un EP di 5 canzoni: ho pensato “ma come, dopo tutti questi anni solo 5 songs?”. Sono passati la bellezza di 7 anni dall'ultimo album e secondo me sarebbe stato il caso di spendere un po' più di tempo in sala prove e tirare fuori un lavoro degno di nota e del nome di una band che ha venduto circa 20 milioni di copie con il primo disco (se non ricordo male). Quello era il lontano 1989, dove bastava essere sotto le ali di un Bon Jovi “qualunque” ed il mondo del rock avrebbe premiato certamente, come ha fatto, un buon lavoro come l'omonimo Skid Row. Comunque non perdiamoci in malinconie inutili ed analizziamo questo nuovo EP chiamato “United World Rebellion”.
La produzione sembra buona. Dico sembra, perchè non ho a disposizione i file Wave, ma solo un odiosissimo streaming Mp3, che in alcuni punti è un po' distorto e confuso, ma data la qualità dei suoni, tutti, credo sia solo un problema di Mp3. La batteria mi piace moltissimo come è stata registrata ed anche suonata. Solo le chitarre sono un po' troppo taglienti a mio personale avviso, ma l'impatto sonoro è davvero notevole.
Il primo brano di questo United World Rebellion è King of Demolition. Classicissimo, il perfetto canone hard-rock americano, volendo anche un po' troppo datato, ma questo è il motivo per il quale abbiamo amato questa band. In realtà quando il “pezzo” arriva al ritornello, il suono generale cambia un po', è molto più moderno, molto orecchiabile e canticchiabile. In realtà il primo impatto e feeling ascoltando questo primo brano è stato un po' come quando ho sentito per la prima volta Start From The Dark (il disco di reunion degli Europe), sia chiaro parlo solo di feeling, il sound è completamente diverso.
Lets Go è il secondo brano, bello veloce ed accattivante ancora una volta nella classica forma hard-rock. Direi che qui il rapporto tra “tension and release”, dato tra strofe e ritornelli, è grandioso. La batteria suona benissimo con dei suoni incredibili e mi sembra di vedere il “vecchio”, si fa per dire, Rob Hammersmith suonare qui a fianco a me.
...e poi eccola.... la “ballatona” This Is Killing Me, che inizia ovviamente con la chitarra acustica e sfocia in un ritornello elettrico, lento, solenne e... (come si dice nel sud Italia? “strazza mutande”)... per “pomiciare :-)”... naturalmente faccio il simpatico, ma questo brano è esattamente quello che ti aspetteresti dagli Skid Row, con una chiara influenza “alla Bon Jovi” (per chi non lo sapesse il vecchio Jon è stato il produttore di Skid Row e probabilmente anche di Slave to the Grind, ma non ricordo adesso).
Get Up penultimo capitolo di questo EP è quello che davvero suona “diverso”, qui il riff principale di chitarra è molto più moderno, molto più “metal” dove è facile sentire l'America musicale dei giorni nostri. Il ritornello radicato in una sonorità più “core”... forse... non so come descriverlo, ricorda anche un po' i Pantera o i Rage Against The Machine, per intenderci, con quel classico tocco di “blues” rock tipico degli States che fa muovere la testa e lo senti pulsare dentro. Certamente il brano più “groove” del mini-disco.
A chiudere il tutto, Stitches, dal sapore “shuffle”, molto aggressiva e trascinante, dove la voce del “nuovo” singer (è con la band al posto di Bach, non il compositore classico ;-P, dal 1999) non fa rimpiangere il suo predecessore nemmeno per un attimo, anzi, mi piace moltissimo.
Concludendo posso solo dire che sono amareggiato per il fatto che siano solo 5 i brani, magari un lavoro completo avrebbe dato un'idea più chiara di cosa la band stia combinando al momento. Certo è che: il lavoro delle chitarre e del basso è davvero ottimo, e si sente che suonano insieme da quasi un ventennio. Rob Hammersmith alla batteria picchia duro come un dannato e Johnny Solinger alla voce, posso dice che ci ha messo l'anima. Il mio “voto” è davvero solo in riferimento a quello che ho sentito, anche se allo stato attuale non giudicherei il lavoro, ma semplicemente mi limiterei ad aspettare un full-album prima di “sentenziare”.