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"Necroceros" degli Asphyx: il decimo ruggito di una leggenda vivente "Necroceros" degli Asphyx: il decimo ruggito di una leggenda vivente Hot

"Necroceros" degli Asphyx: il decimo ruggito di una leggenda vivente

recensioni

gruppo
titolo
Necroceros
etichetta
Century Media Records
Anno

PROVENIENZA: Olanda 

GENERE: Death/Doom Metal 

LINE UP: 
Martin van Drunen - vocals 
Paul Baayens - guitars 
Alwin Zuur - bass 
Stefan Hüskens - drums 

TRACKLIST: 
1. The Sole Cure Is Death [04:04] 
2. Molten Black Earth [05:06] 
3. Mount Skull [06:02] 
4. Knights Templar Stand [03:35] =VIDEO= 
5. Three Years of Famine [07:38] 
6. Botox Implosion [03:15] =VIDEO= 
7. In Blazing Oceans [05:06] 
8. The Nameless Elite [03:56] =VIDEO= 
9. Yield or Die [04:28] 
10. Necroceros [07:06] 

Running time: 50:16 

opinioni autore

 
"Necroceros" degli Asphyx: il decimo ruggito di una leggenda vivente 2021-01-23 16:26:41 Daniele Ogre
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    23 Gennaio, 2021
Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 2021
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Come abbiamo già scritto in passato, la carriera degli Asphyx può essere divisa in due tronconi: i primi dieci anni, in cui troviamo dischi un filino fondamentali come "The Rack" e "Last One on Earth", e gli ultimi dieci anni, cominciati dopo nove anni di silenzio da "On the Wings of Inferno" con il maestoso "Death...the Brutal Way", album che ha letteralmente settato gli standard del Death/Doom in questa seconda decade del nuovo millennio, rendendo la creatura dell'inossidabile Martin van Drunen una di quelle bands da considerarsi "larger than life". Da allora gli Asphyx non hanno mai mancato un appuntamento, rilasciando altri due grandiosi dischi come "Deathhammer" e "Incoming Death", arrivando oggi a pubblicare su Century Media Records un album importante nella loro sontuosa carriera: "Necroceros" è infatti il decimo album della leggendaria band olandese. Partiamo col dire che quest'ultima fatica di van Drunen e soci è un pelo inferiore rispetto ai predecessori, ma ciò non vuol dire che, come al solito, non sia un lavoro grandioso. La partenza è comunque al fulmicotone con "The Sole Cure Is Death" e "Molten Black Earth", con quest'ultima che per sonorità per certi versi richiama la loro controparte britannica, i Bolt Thrower. Il prosieguo di "Necroceros" si fa invece più compassato: si ha un po' la sensazione che in questa loro decima fatica gli Asphyx tirino un po' il fiato, pur rimanendo inalterate alcune costanti come la colata lavica di riff di mr. Paul Baayans ed il drumming sempre chirurgico di Stefan Hüskens, senza dimenticare l'inconfondibile timbro vocale di van Drunen. In "Necroceros" viene dato maggiormente spazio alla componente Doom del sound dei Nostri, con ritmi sì più rallentati ma non di meno assolutamente spaccacollo ("Mount Skull", "Three Years of Famine"...), in cui trovano spazio anche interessanti melodiche armonie: la parte solista di "Three Years of Famine" ne è un esempio, cui segue un fraseggio in cui gli Asphyx sembrano "citare" niente meno che gli Iron Maiden. Ovviamente non mancano i classici pezzi à la Asphyx, come la cannonata che risponde al titolo di "Botox Implosion" o la conclusiva title-track, il cui cupo mid-tempo rimanda alla memoria la prima decade di carriera di queste vere e proprie leggende viventi.
Non è un caso se gli Asphyx sono uno dei gruppi più influenti dell'intera scena Death Metal e sono considerati LA band fondamentale per quanto riguarda il Death/Doom; la leggendaria band olandese può permettersi anche di portare qualche variazione al proprio tema solito, riuscendo a mantenere inalterato lo spirito e, soprattutto, la qualità del proprio prodotto. Sembra quasi inutile dire che "Necroceros" è un disco da avere assolutamente se ci si considera dei deathsters. Ma questo è valido per qualsiasi album degli Asphyx, non trovate?

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