racklist:
1. Perdition
2. Into The Void
3. Beyond The Veil Of Mist
4. The Black Wraith Ascends
5. On Dark Wings They Soar
6. The Presage Of Eternal Fire
7. The Fall Of The First
8. Luciferian Dawn
Choronzon : All Instruments
Azazel : All Instruments
“…I am the herald. I am the path, I am the presage. I am the wrath…”
Questo debut album degli svedesi Svartghast (dopo il cambio moniker da Ossuarium), segna il ritorno sulle scene di due personaggi conosciuti, mi auguro, da molti di voi, che hanno vissuto, come me, l’epopea del black metal scandinavo in tutte le sue varie accezioni e sonorità. Il progetto è, infatti, appannaggio di Lord Choronzon (ex Setherial) e Azazel (The Citadel) e si muove lungo i sentieri tracciati a metà anni ’90 dal cosiddetto symphonic black metal, senza mai voler uscire dai canoni predefiniti. Questo non è necessariamente un difetto, in quanto troppo spesso cercando di voler essere innovativi a tutti i costi si rischia di scadere nel banale o, ancor peggio, nel ridicolo. Non è il caso di questo duo, che si avvale di alcuni ospiti illustri provenienti da altre realtà estreme, articolando la propria proposta musicale attraverso otto tracce racchiuse in poco meno di 40 minuti, nelle quali troviamo voci in screaming, inserti orchestrali, momenti di apparente quiete e le consuete cavalcate black, a tratti anche epiche nel loro incedere maestoso. Sono certo che non in pochi liquideranno questo lavoro, definendolo piatto e poco variegato, ad un ascolto distratto e carico di pregiudizi, ma vi invito, come sempre, a porvi con attenzione all’approccio con questo primo passo di questa creatura proveniente dalla gelida - ma affascinante - Svezia, perché in esso troverete sicuramente tanti spunti e vi verrà anche, perché no?, voglia di riascoltare o di scoprire per la prima volta tante meravigliose realtà provenienti da questo magico Paese. La traccia suggerita per l’ascolto è la conclusiva “Luciferian Dawn”, una sorta di summa del suono dei Nostri, ma vi invito a soffermarvi, soprattutto, sulla seconda metà del lavoro, in cui troverete sonorità inaspettate, persino un assolo rockeggiante ed un cantato pulito come nella penultima “The Fall Of The First”, che, da sola, vale già l’acquisto dell’album.
Fissate bene la front cover, chiudete gli occhi e iniziate a PERDERVI!
“…as darkness falls over moonlit moors, the haunting winds begin to roar
In awe of night I stand to raise Hell itself and set the world ablaze…”