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Il primo album dei Mother Of All, nel segno dei Death e degli In Flames Il primo album dei Mother Of All, nel segno dei Death e degli In Flames Hot

Il primo album dei Mother Of All, nel segno dei Death e degli In Flames

recensioni

titolo
Age Of The Solipsist
etichetta
Black Lion Records
Anno

PROVENIENZA: Danimarca

GENERE: Melodic Death Metal

LINEUP:
Martin Haumann – vocals, drums
Steve Di Giorgio – session bass
Frederik Jensen – session guitars

TRACKLIST:
1. Autumn [05:35] =GUARDA=
2. We Don't Agree [03:48] =GUARDA=
3. Curators Of Our World [03:12]
4. Age Of The Solipsist [04:36]
5. At the Edge Of A Dream [03:16]
6. Blood Still Owed [03:39]
7. Feel The Pain [05:03]

Running time: 29:09

opinioni autore

 
Il primo album dei Mother Of All, nel segno dei Death e degli In Flames 2021-04-24 16:19:43 Oneiros
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Oneiros    24 Aprile, 2021
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Quello che porta il nome di Mother Of All non è altro che il progetto solista di Martin Haumann, ex batterista di Myrkur e Afsky. Nato nel 2013 e con alle spalle solamente due EP usciti tra il 2014 e il 2017, l'act negli ultimi mesi ha fatto ambo dando alle stampe prima uno split con gli svedesi Kvaen (uscito per Over the Under Records) e poi il qui presente "Age Of The Solipsist", il suo album di debutto. Il traguardo è stato tagliato in collaborazione con Black Lion Records e suggellato con la presenza di ospiti di un certo spessore.

A registrare "Age Of The Solipsist", infatti, non è stato il solo Haumann (padre, comunque, di tutte le idee e dei testi). A occuparsi delle chitarre è stato il suo connazionale Fredrik Jensen, mentre le linee di basso sono finite tra le mani esperte del riconoscibilissimo Steve Di Giorgio. La collaborazione con il titano statunitense non mi pare affatto un caso, visto che il debutto sulla lunga distanza della one man band danese, di fatto, avviene nel solco tracciato ormai trent'anni fa dai Death tra le cui fila Di Giorgio ha trascorso diversi anni. Ma le sorprese di "Age Of The Solipsist" non si fermano qui. Non c'è solo del buon death metal dal piglio leggermente tecnico, nel debutto dei Mother Of All, ma anche l'ombra di un certo tipo di melodic death scandinavo. Brani come l'apripista "Autumn" o l'omonima "Age Of The Solipsist" non fanno mistero della passione per le melodie di Haumann e in esse riconosce chiaramente l'influenza degli In Flames dei bei tempi andati.

Se i contenuti del debutto di Mother Of All non deludono, la forma non è da meno. Ad affiancare Haumann in veste di produttore, infatti, figura nient'altri che Hannes Großmann, ex membro di Hate Eternal, Necrophagist e Obscura che ne sa una o due sull'essere un batterista estremo. Il risultato finale, anche grazie al suo contributo, è un disco dal sound ricco e accogliente, denso e pungente, nel quale tanto le chitarre quanto il basso di Di Giorgio hanno il giusto spazio, in cui la batteria non si riduce a una sequenza di midi gustosi tanto quanto un foglio di cartone bagnato ma contribuisce al risultato finale tanto quanto gli scream di Martin Haumann.

Non brillerà per originalità, il primo disco di questa one man band, ma "Age Of The Solipsist" sa benissimo qual è il suo lavoro e come farlo — a differenza di un'altra band citata in precedenza. Bene così, Haumann!

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