Tracklist:
1. Pleias
2. Axis
3. Ratis
4. Quadraginta
Line-Up:
Alexios - Vocals
Mike Crinella - Guitars, Piano, Synth
Adres - Bass
Marco - Drums
Tracklist:
1. Pleias
2. Axis
3. Ratis
4. Quadraginta
Line-Up:
Alexios - Vocals
Mike Crinella - Guitars, Piano, Synth
Adres - Bass
Marco - Drums
Ancora un lavoro edito dalla Dusktone che, a distanza di quattro anni dal debut “Eve”, ci propone il ritorno sulle scene dei riminesi Omega.
La proposta dei nostri si articola attraverso sonorità doom, permeate di ambient, ma anche di tutto ciò che sa toccare l’anima, strizzando l’occhio ad un certo jazz noir (sarò forse blasfemo per questa affermazione, ma… pazienza!!!) e si sviluppa in quattro lunghissimi brani che, nel cantato e in un certo lavoro sonoro, sono vicini ad una parte di black scandinavo che negli anni ’90 brillava di luce propria. Pur avendola citata con un’accezione diversa, la Luce è un tema portante di questo lavoro, intesa a tutto tondo, in tutti i suoi svariati significati, partendo dall’uso devastante che se ne fa, sin già dalla front cover, per poi svilupparsi in tutto il meraviglioso booklet che accompagna questa opera che, pur essendo capitata nelle mie mani in versione digitale, presenta una ricca cartella con foto ed immagini. Liricamente e concettualmente, l’album si articola attraverso i sillogismi e le affinità che, nel corso della Storia, hanno accomunato popoli e tradizioni anche lontanissime tra loro, e, ad onor del vero, non ho esitato a ripercorrere mentalmente tanti studi fatti negli anni universitari, coltivando alcune passioni parallele a ciò che approfondivo in quel periodo. Spunti ne troverete parecchi, se saprete cercare e farvi catturare da questa forte scarica esoterica, sapientemente infusa da parte di questi quattro sacerdoti che hanno disseminato in tutta quest’opera una serie di messaggi sonori, ma anche visivi che riveleranno un cammino ben preciso. Non voglio svelarvi nulla di più e mi auguro vi possiate immergere in questo percorso così come, sin dal primo ascolto, ho iniziato a fare in prima persona, facendovi aiutare, perché no, anche dalla visione del primo video che la band ha rilasciato, quella “Ratis” che nei suoi 13 minuti racchiude l’anima di questa immensa realtà, figlia della nostra Cultura: ho proposto il brano in puntata nella sua interezza e, credetemi, di vittime ne ha mietute diverse.
La strada è tracciata, segnata da note di piano, tapping di basso e una batteria sempre puntuale, tutti elementi che faranno da guida ad ogni viandante. A voi dove cercare, se in alto o nella profondità, se nel vento o sulla terra, se all’inizio o alla fine.