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Agent Steel, il manifesto dello speed metal Agent Steel, il manifesto dello speed metal Hot

Agent Steel, il manifesto dello speed metal

recensioni

titolo
"No other godz before me"
etichetta
Dissonance Productions
Anno

TRACKLIST:
01. Passage to Afron-V
02. Crypts of galactic damnation
03. No other godz
04. Trespassers
05. The devil’s greatest trick
06. Sonata cósmica
07. Veterans of disaster
08. Carousel of vagrant souls
09. The incident
10. Outer space connection
11. Entrance to Afron-V

LINE-UP:
John Cyriis – vocals
Nikolay Atanasov – guitars
Vinicius Carvalho – guitars
Shuichi Oni – bass
Rasmus Kjær – drums

opinioni autore

 
Agent Steel, il manifesto dello speed metal 2021-06-13 10:08:55 Ninni Cangiano
voto 
 
5.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    13 Giugno, 2021
Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 2021
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Esistono bands che cercano (con alterne fortune) di suonare speed metal e poi esistono loro, l’incarnazione stessa dello speed metal: gli Agent Steel! Attivi sin dal 1984, con varie pause più o meno lunghe, l’ultima delle quali ha permesso nel 2018 il rientro dello storico cantante John Cyriis; attorno al brasiliano non è rimasto nemmeno uno dei musicisti che avevano realizzato nel 2007 il controverso “Alienigma” e tutti i musicisti che fanno parte dell’attuale line-up ne sono entrati a far parte tra il 2019 ed il 2020. Si può quindi affermare che abbiamo davanti una nuova band che dei primi Agent Steel ha solo il cantante. Nel bene e nel male John Cyriis, con il suo inconfondibile modo di cantare, ha da sempre contraddistinto il sound del gruppo ed il buon Bruce Hall, entrato al suo posto nel corso degli anni, non è mai stato in grado di eguagliarlo nel cuore dei fans. Personalmente, dopo il mitico “Unstoppable force”, ho ascoltato qualcosa dei successivi tre dischi senza rimanerne mai troppo entusiasta; attendevo quindi con ansia questo “No other godz before me”, sesto album della lunga carriera del combo americano, il primo dopo il rientro dello storico vocalist. E non ne sono rimasto deluso! Dopo l’opener “Passage to Afron V”, più che altro una specie di discorso introduttivo (ricordiamo che gli Agent Steel parlano sempre di tematiche fantascientifiche), da “Crypts of galactic damnation” fino alla conclusiva “Outer space connection”, scorrono una dopo l’altra vere e proprie gemme di speed metal; a chiudere l’album ci pensa “Entrance to Afron V” che riprende un po’ la prima traccia, come una sorta di chiusura di una storia. Tra la seconda e la decima traccia, ogni appassionato di speed metal troverà il nettare degli Dei ed ogni giovane gruppo dovrebbe prendere nota di come si deve suonare e cantare lo speed metal! Già, perché alla fine dei conti, sono le urla iper-acute di Cyriis a fare la differenza. Il riffing di chitarra serratissimo e gli assoli al fulmicotone, il pulsare a dovere del basso e la batteria lanciata a folli velocità sono anche ripetibili o imitabili; gli acuti isterici e venati di pazzia di Cyriis invece non in molti sono in grado di eseguirli senza risultare ridicoli. La sola “Veterans of disaster” lascia tirare un po’ il fiato, altrimenti si corre dall’inizio alla fine, arrivando alla conclusione con l’affanno, come se si avesse appena finito i 400 metri piani in atletica. E se dovessi indicarvi la mia preferita, sarei in grandissima difficoltà dato che la compattezza dei brani a livello qualitativo è una delle caratteristiche principali di questo album. Non resta molto da dire, “No other godz before me” è il manifesto dello speed metal del nuovo millennio e gli altri possono solo imparare come si fa…. Bentornati Agent Steel!!

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