1. Mystic River
2. Alight a New Tomorrow
3. Star-Crossed Dreamer
4. The Invisible Force
5. Into a Sea of Souls
6. Far Out of Reach
7. Shadows of Memory
8. Death is not the End
9. The Bonding
Un viaggio fatto di visioni ed emozioni, di suoni e colori..
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Non c'è bisogno di molte presentazioni quando si parla degli Edenbridge che arrivano all'ottavo album in carriera con questo "The Bonding". La band austriaca dal "lontano" 2000 ha piazzato sempre buonissimi dischi ad iniziare dal sorprendente debutto "Sunrise in Eden" dalle tinte più power, passando attraverso il bellissimo "Arcana", mio preferito della band, fino all'ultimo "Solitaire". Il sound della band in questi anni è cambiato, abbandonando la velocità dei primi album a favore di songs più ricercate, ma mantenendo sempre orchestrazioni e arrangiamenti sopraffini, ad opera del mastermind Lanvall, piccolo grande genio compositivo.
"The bonding" è un disco non facile, che necessita di alcuni attenti ascolti per essere compreso pienamente in tutto il suo potenziale. Nove brani che seguono una via comune fatta di melodie ricercate, orchestrazioni, arrangiamenti sublimi, con la band che grazie anche all'aiuto economico dei propri fans, ha potuto contare su una vera e propria orchestra, ottenendo un risultato perfetto; pochissime band possono vantare una produzione come quella che troviamo in questo disco. Parlare di metal quando si ha a che fare con gli Edenbridge è riduttivo; il loro sound va oltre i normali limiti tracciati dai generi, con composizioni sofisticate e ricche di svariate influenze. Ascoltate questo disco chiudendo gli occhi e lasciatevi trasportare dalle sue note; vi sentirete liberi come un'aquila che apre le ali e si destreggia tra le nuvole. Detto questo è inutile citare i brani uno ad uno; "The bonding" è un disco da ascoltare tutto d'un fiato..
Potrei parlarvi del singolo (da vedere il bel video girato per questa song) "Alight a new tomorrow", una canzone di facile presa ma non per questo scontata o dell'orchestrale "The invisible force" canzone bombastica in pieno stile Edenbridge, con un bel riff stoppato ed un coro che cattura. La semi ballad "Death is not the end" ci fa sognare e presenta uno splendido solo di chitarra ad opera di Lanvall. Si arriva così alla title track, una suite di oltre 15 minuti ricca di spunti interessanti, e spicca la parte strumentale dove a farla da padrone è la chitarra acustica di Lanvall ed il duetto tra Sabine ed Erik Martensson (WET), ma ripeto, ogni canzone in questo disco è una piccola gemma da scoprire.
Insomma il nuovo disco degli Edenbridge si dimostra all'altezza delle aspettative; la band austriaca è maestra nel comporre brani intensi e ricchi di pathos ed atmosfere e "The Bonding", pur privo di qualche power songs che a noi vecchiotti avrebbe fatto piacere, è un disco consigliatissimo e di gran classe. Un viaggio fatto di visioni ed emozioni, di suoni e colori..
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