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Dark Heart: un ritorno atteso 38 anni Dark Heart: un ritorno atteso 38 anni Hot

Dark Heart: un ritorno atteso 38 anni

recensioni

titolo
"Dark Heart"
etichetta
Sleaszy Rider Records
Anno

TRACKLIST:
1. Darkest eyes
2. Cast to stone
3. Edge of dreams
4. Degrees of separation
5. Wings of the night
6. House of Usurer
7. Break the chains
8. Time to fly
9. K.O.T.D.
10. Night won't let me go

LINE-UP:
Alan Clark - Vocals
Nick Catterick - Guitars
Joss Williams - Bass
Pete Newdeck - Drums

opinioni autore

 
Dark Heart: un ritorno atteso 38 anni 2021-11-21 09:43:47 Ninni Cangiano
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    21 Novembre, 2021
Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 2021
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I primi passi nel mondo Metal dei britannici Dark Heart risalgono ai primi anni ’80 con il nome di Tokyo Rose, per poi adottare l’attuale nome nel 1983 e rilasciare l’anno dopo il debut album “Shadows of the night” (al sottoscritto purtroppo sconosciuto) per la mitica Roadrunner Records. La band finì poi per sciogliersi nel 1987, per riprendere le proprie attività nel 2017 e, a distanza di 38 anni dal primo album, rilascia ad inizio novembre il proprio secondo full-length, intitolato semplicemente “Dark Heart”, edito dalla greca Sleaszy Rider Records, composto da dieci tracce per oltre 51 minuti di classicissimo Heavy Metal. Il sound della band inglese (originaria del North Yorkshire) è decisamente ispirato alla cara vecchia NWOBHM di gente come Saxon, Diamond Head ecc., con frequenti digressioni nell’AOR e nell’Hard Rock di scuola americana. Un prodotto insomma alquanto di nicchia, destinato soprattutto a chi ha i propri capelli (se ne ha ancora) ormai ingrigiti o imbiancati dall’implacabile avanzare degli anni, un sound che le giovani leve di metalheads difficilmente potrebbero apprezzare, essendo così vintage. La registrazione, fortunatamente, è al passo coi tempi e permette di apprezzare tutti gli strumenti come meritano e di notare come il singer Alan Clark (unico rimasto della formazione originale della band), nonostante gli anni, abbia probabilmente fatto un patto col diavolo per mantenere la propria ugola in ottima forma, come se fosse un qualsiasi ventenne. Il difetto principale di questo disco non sta nella musica (comunque piacevole da ascoltare per un “non più giovane” come il sottoscritto!), ma nel fatto che in oltre quarant'anni tanti, tantissimi hanno suonato a questa maniera, a prescindere se meglio o peggio dei Dark Heart; non vi è la benché minima traccia di originalità o innovazione, anche se dubito che il gruppo inglese avesse questo come obiettivo per la propria musica. Credo, invece, che i Dark Heart, per il proprio disco omonimo, avessero solo voglia di suonare la musica che amano e dare sfogo alla propria passione ed in questo hanno sicuramente raggiunto il proprio obiettivo. Disco ormai da considerare purtroppo di nicchia, ma sicuramente ben fatto.

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