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Kambrium: Un cambio stilistico che non snatura il sound della band tedesca Kambrium: Un cambio stilistico che non snatura il sound della band tedesca Hot

Kambrium: Un cambio stilistico che non snatura il sound della band tedesca

recensioni

gruppo
titolo
Synthetic ERA
etichetta
Reaper Entertainment
Anno

TRACKLIST:
1. Neon Death
2. Cybernetic Overload
3. Shadow Construct
4. Creator of Dreams
5. Nature, Error: 404 (Feat: Ulli Perhonen)
6. Ghost of the Machine
7. To the Core
8. Holographic Satisfaction
9. Synthetic ERA
10. Nightly Beast Mode
11. Transcendence
12. After It All

LINE UP:
Martin Simon - Vocals, Bass
Karsten Simon - Guitars, Clean Vocals, Backing Vocals
Maximilian Werner - Guitars
Jan Hein - Keyboards, Orchestrations
Fabien Chmiel – Drums

opinioni autore

 
Kambrium: Un cambio stilistico che non snatura il sound della band tedesca 2022-02-06 18:01:45 Gianni Izzo
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Gianni Izzo    06 Febbraio, 2022
Ultimo aggiornamento: 06 Febbraio, 2022
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Già mi ero imbattuto in questi melodic deathers tedeschi, per i loro due album precedenti: “The Elder’s Realm” e “Dawn of the Five Suns”. Entrambi ottimi dischi, massicci quanto basta, epici, melodici, un misto tra un certo tipo di Power roccioso ed un Extreme Metal alla Ensiferum e simili. Cosa cambia nel quinto album per i Kambrium? Il vestiario sicuramente, e tutte le ambientazioni, che dal fantasy e/o avventuroso storico dei precedenti dischi, si spostano verso un certo tipo di sci-fi che si inebria visivamente di distopie in stile Blade Runner, e musicalmente ritorna ad un certo tipo di musica anni '80, senza per questo intaccare la musicalità fin oggi ascoltata dalla band. Su tutto si nota l’introduzione massiccia dei synth, un qualcosa di molto vicino a ciò che fanno i Beast In Black, ma meno tamarro e scanzonato. Forse molti storceranno il naso a leggere queste cose, ma i tempi cambiano e le band si adattano, o semplicemente vogliono sperimentare qualcosa di nuovo e diverso. In realtà il sound dei tedeschi rimane saldo alle proprie radici, tanto Melodic Death, aperture sinfoniche, cori epici, ma questa volta arricchiti da più di qualche azzardo cibernetico, che però i Kambrium hanno saputo dosare ed inserire per bene nel proprio sound. Sia “Cybernetic Overload” che “Shadow Construct” sono le tracce che più si legano al proprio passato, come a fare da ponte tra ciò che fu e ciò che sarà, almeno in questo disco, del futuro non ci è dato sapere. Ma tutto funziona molto bene a mio parere, forse gli unici momenti che sfuggono al controllo dei nostri sono “Nature, Error: 404”, che vede la partecipazione della vocalist dei Snow White Blood, Ulli Perhonen, e che risulta fin troppo melodica e leziosa, senza riuscire a proporre quei particolari accattivanti che ne dovrebbero fare la traccia per eccellenza che ti entra in testa fin dal primo ascolto. Anche la strumentale e danzereccia “To The Core” non credo possa interessare persino al più aperto tra i metallari. Ma per il resto "Synthetic ERA" funziona bene, insomma non siamo di fronte all’orrore di album come “Renegades” degli Equilibrium, quello si che è stato un grande buco nell’acqua. Al contrario hanno saputo darsi un tono un po' diverso senza snaturare quel che sono stati fino ad oggi, il disco sa dire la sua e si fa voler bene. Ovviamente non è un disco per i true metallers, se odiate i Beast In Black, se non sopportate “Turbo” dei Judas Priest, se non ammettete che una band Metal possa inserire arrangiamenti con synth che fanno tanto anni ’80 e tanto nerd, lasciate perdere, ma in questo caso forse sarebbe un vero peccato.

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