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Per i nostrani Zora un terzo album all'insegna dell'American Death Metal Per i nostrani Zora un terzo album all'insegna dell'American Death Metal Hot

Per i nostrani Zora un terzo album all'insegna dell'American Death Metal

recensioni

gruppo
titolo
Soul Raptor
etichetta
Old Metal Rites
Anno

PROVENIENZA: Italia

GENERE: Brutal Death Metal

TRACKLIST:
1. Social Fakework
2. Induced Objectivity
3. Lobotomy
4. Brainwashing
5. Distorted Personality
6. I Can't Breathe
7. Soul Raptor
8. Hypnotic Obsession
9. Ego Psychotic
10. Outro - The Grand Act

LINE-UP:
Tat0 - vocals, bass
Glk Molè - guitars
Giampiero Serra - drums

opinioni autore

 
Per i nostrani Zora un terzo album all'insegna dell'American Death Metal 2022-04-08 15:36:54 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    08 Aprile, 2022
Ultimo aggiornamento: 08 Aprile, 2022
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Torna sui nostri portali il trio calabrese Zora con la sua terza fatica intitolata "Soul Raptor". Ci scusiamo in anticipo per il ritardo, ma meglio tardi che mai, no? Comunque sia, per Tat0 e soci è giunta l'ora di un nuovo capitolo all'insegna del Death Metal americano più intransigente e feroce; e questa volta possiamo finalmente dirlo: si tratta del miglior disco dei Zora, molto più maturo e meno scolastico rispetto ai precedenti capitoli. Il tutto, dunque, si traduce in una mezz'ora di assalto all'arma bianca totale. La musica proposta dal gruppo è caustica e feroce, passando costantemente tra innesti tipici dei vecchi Cannibal Corpse fino alle cavalcate assassine dei Deicide e Suffocation, con qualche puntina Slam e cambi di tempo che rendono il tutto meno scontato e travolgente. Ed è forse quest'ultimo l'aggettivo migliore per descrivere la nuova creatura degli Zora: le tracce funzionano benissimo perché travolgono come un treno merci lanciato a tutta velocità, con costanti richiami alla vecchia guardia del genere, ma sempre e comunque con uno sguardo in avanti. Tradotto: non siamo nei territori della semplice emulazione o "wannabe" che dir si voglia; al contrario ciò che ci è piaciuto dei Zora è il fatto di aver dato un tocco personale a tutto il carrozzone. Chiaro, il genere proposto è comunque ampiamente conosciuto ed è stato sviscerato in tutte le sue forme, pertanto sarebbe impossibile non ritrovare anche qui una certa familiarità con i grandi nomi del Death Metal. Eppure ci ha comunque lasciato piacevolmente soddisfatti questa mezz'ora, che certamente non passa in sordina ed in secondo piano, ma riesce a dare all'ascoltatore una sanissima dose di violenza permettendosi, ogni tanto, di osare qualcosa in più. Disco più che promosso!

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