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Sognante e cristallino: lo splendido debutto dei Noltem Sognante e cristallino: lo splendido debutto dei Noltem Hot

Sognante e cristallino: lo splendido debutto dei Noltem

recensioni

gruppo
titolo
Illusions in the Wake
etichetta
Transcending Obscurity Records
Anno

PROVENIENZA: USA

GENERE: Atmospheric/Folk Black Metal

TRACKLIST:
1. Figment =ASCOLTA=
2. Illusions In The Wake =ASCOLTA=
3. Beneath The Dreaming Blue
4. Submerged
5. Ruse
6. On Shores Of Glass

LINE-UP:
Max Johnson - Guitars, Keyboards
John Kerr - Drums, Vocals, Keyboards, Guitars
Shalin Shah - Bass

opinioni autore

 
Sognante e cristallino: lo splendido debutto dei Noltem 2022-06-08 14:52:58 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
5.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    08 Giugno, 2022
Ultimo aggiornamento: 08 Giugno, 2022
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Noltem, un nome che ai più non dirà nulla ma che probabilmente rimarrà impresso nella mente e nei cuori di chi è innamorato del Black Metal atmosferico moderno, quello sfuggente, freddo e leggero come un fiocco di neve, ma allo stesso tempo carico di bruciante passione. Una carriera, quella del trio statunitense, passata totalmente in sordina dal 2003, anno di formazione, fino ad oggi - chiediamo scusa per l'enorme ritardo -. Quasi vent'anni in cui un solo EP ed una demo hanno visto la luce, ma che finalmente vengono coronati con il primissimo full-length targato Transcending Obscurity Records: il qui presente "Illusions in the Wake", uno dei dischi più belli e carichi di emozioni che il sottoscritto abbia mai ascoltato in anni di Metal. È impossibile cercare di definire la musica del trio senza risultare riduttivi o fornire un'idea molto blanda dell'enorme potenza suggestiva di tutta l'opera. In questo disco c'è praticamente tutto, dalla gioia alla disperazione, dalla leggerezza quasi ultraterrena alla forza di gravità più opprimente. Ma, tanto per darvi un'idea di cosa hanno da offrirci il mastermind Max Johnson e soci, cerchiamo di darvi alcune coordinate stilistiche. Sicuramente siamo in piena scuola statunitense, quella che fa capo a gente come i Wolves in the Throne Room, ma con un pesantissimo influsso della musica Ambient, leggera e soffice dei canadesi Unreqvited passando poi per la bellezza serafica degli Alcest e del Post-Metal fino a toccare la malinconia degli Agalloch - anzi, direi si tratti dell'influenza maggiore - e tinteggiando il tutto da innesti Folk vicini a Borknagar o Vintersorg. Come vedete siamo di fronte ad un'opera estremamente variegata e quasi omnicomprensiva che però riesce a fondere le suddette coordinate stilistiche in un solo perfetto miscuglio. nessun elemento presente nei Noltem è lontanamente riconducibile ai nomi sopracitati, eppure quando li ascolti sai che ci sono; un po' come dire, parlando in termini filosofici, che il tutto e le parti non possono coesistere escludendosi a vicenda ma solamente se messi in una relazione indivisibile. Dall'altro lato, poi, fa quasi paura l'estrema naturalezza con cui queste sei tracce si diramano all'interno dell'anima, quasi fosse l'ossigeno che inevitabilmente entra nei polmoni. Il tutto, dicevamo, portato a livelli eterei da questo mood così cristallino, pulito, freddo e asettico come l'acqua limpida ed immacolata che sgorga dalle cime più alte di chissà quale sperduta montagna. Da qui segue la potenza evocativa che viene fuori minuto dopo minuto e che prima abbiamo descritto come un ossimoro tra gioia e disperazione, leggerezza e pesantezza. In pratica mettere in cuffia questo "Illusions in the Wake" significa dare il via ad un viaggio astrale verso dimensioni lontane ed infinite dove l'anima dell'ascoltatore è investita da tutto lo spettro delle emozioni umane in un colpo solo. Alla fine ci si sente più leggeri, diversi, quasi ripuliti da ogni orpello materiale che ci circonda. Da parte nostra si tratta di uno dei debutti più belli - nel senso più ampio e forte del termine - che siano mai arrivati in redazione ed in grado di far innamorare chiunque voglia concedersi un momento di stacco da tutto ciò che ha intorno. Ma siete avvertiti: avrete le lacrime agli occhi per tutti i 40 minuti di durata. Complimenti!

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