Dopo due album lanciati nel 2020 - "Black Stone Church" e "Dark Vistas" - pubblicano il loro terzo studio album i Furnace, ennesimo progetto che vede coinvolto uno dei maggiori stakanovisti dell'intera scena Death Metal mondiale, Rogga Johansson, qui nelle vesti di cantante e chitarrista e che viene accompagnato in questa band dal bassista Peter Svensson (Catacomb, Void Moon) e dal batterista Lars Demoké (Catacomb). Potremmo vedere i Furnace un po' come una summa di quanto prodotto da Johansson in tutti questi anni: c'è sì una base che coinvolge il più classico old school Death Metal svedese (Paganizer, Dismember...), ma non solo visto che nell'operato di questa band troviamo fortissimi elementi progressivi (Edge of Sanity) ed incessanti melodie à la At the Gates o Dark Tranquillity. Insomma, niente "more of the same" questa volta, ma anzi un lavoro che tra ottimi passaggi tecnici e grandi melodie riesce a catturare man mano con lo scorrere della tracklist, toccando i punti più alti con "Starbound Stowaway", il singolo "Under the Command of Captain Shaw" e "Merging in the Dark". Ad accrescere il fascino dell'opera ci sono poi le tematiche che spaziano tra l'horror lovecraftiano ed il fantasy/sci-fi, soprattutto - nel caso di "Stellarum" - il film di fantascienza russo del 1972 Polaris, di Andrej Tarkovskij. Questa volta mr. Johansson mette "a tacere" l'HM-2, dandoci con i Furnace un'opera dalla maggior varietà ed estremamente arioso. Un disco che potrà sicuramente piacere da subito ai fans del Progressive Death scandinavo dei 90's: ascolto consigliato!