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L'agognato ritorno di una leggenda vivente: nono album per gli Autopsy L'agognato ritorno di una leggenda vivente: nono album per gli Autopsy Hot

L'agognato ritorno di una leggenda vivente: nono album per gli Autopsy

recensioni

gruppo
titolo
Morbidity Triumphant
etichetta
Peaceville Records
Anno

PROVENIENZA: USA 

GENERE: Death Metal 

LINE UP: 
Chris Reifert - voce, batteria 
Eric Cutler - chitarre, voce 
Danny Coralles - chitarre 
Greg Wilkinson - basso 

TRACKLIST: 
1. Stab the Brain [03:15] 
2. Final Frost [04:09] 
3. The Voracious One [04:27] 
4. Born in Blood [03:48] 
5. Flesh Strewn Temple [04:01] 
6. Tapestry of Scars [04:57] 
7. Knife Slice, Axe Chop [02:49] =VIDEO= 
8. Skin by Skin [04:09] =ASCOLTA= 
9. Maggots in the Mirror [01:43] 
10. Slaughterer of Souls [04:27] 
11. Your Eyes Will Turn to Dust [03:41] 

Running time: 41:26 

opinioni autore

 
L'agognato ritorno di una leggenda vivente: nono album per gli Autopsy 2022-09-20 18:21:40 Daniele Ogre
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    20 Settembre, 2022
Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 2022
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Insomma, non prendiamoci in giro: per chi ascolta Death Metal, questo è in assoluto il disco più atteso dell'anno. Nel 2022 sono usciti molti album decisamente degni di nota, tanto da giovani leve quanto da gruppi storici, ma nessuno di questi ha portato con sé in dote quest'aura d'attesa come "Morbidity Triumphant", nono album in studio di uno dei gruppi più influenti dell'intera scena Death Metal mondiale: gli Autopsy. Un'attesa spasmodica anche perché Chris Reifert, Eric Cutler e Danny Coralles mancavano all'appello da sette anni, da quell'ottimo "Skull Grinder" che - tolte le varie raccolte uscite - è stato l'ultimo lavoro ufficiale della band, nell'ormai lontano 2015. Bastano i primi secondi dell'opening track "Stab the Brain" per sorridere compiaciuti, mentre nel momento in cui fa capolino lo sguaiato, greve growl di mr. Reifert non si può non pensare semplicemente: sono tornati! Potremmo teoricamente concludere anche qui la recensione, in fondo si tratta del nuovo album dei cazzo-di-Autopsy, una band che come abbiamo detto ha influenzato centinaia se non migliaia di altri gruppi, che ha letteralmente inventato un modo d'intendere il Death Metal con toni putridi, un sound che emana vomitevoli miasmi dalla prima all'ultima nota: volete dire che non lo comprereste a scatola chiusa, qualsiasi cosa diremmo in questa recensione? Ma non possiamo tacere del modo perfetto in cui il nuovo bassista Greg Wilkinson si è ambientato nella band, creando con Reifert una sezione ritmica sempre precisa e pulsante, così come non si può tacere dell'ottimo lavoro di songwriting: lo stile è sempre quello, immutato ed immutabile, ma nonostante ciò le canzoni che compongono la tracklist di "Morbidity Triumphant" sanno come colpire e tenere incollato l'ascoltatore. Al momento di questa recensione - che arriva una decina di giorni prima dell'uscita su Peaceville Records - l'unico singolo rilasciato è la buonissima "Skin by Skin", ma ci sono anche altri pezzi che lasciano il segno e in taluni casi sorprendono pure, vedasi le atmosfere Southern date dal riffingwork di "The Voracious" o l'assalto in stile Entombed/Dismember della seguente "Born in Blood" (cosa che non dovrebbe sorprendere: in fondo si sa che i fan numeri 1 degli Autopsy sono proprio i Dismember). O ancora l'assalto frontale di "Knife Slice, Axe Chop" con le sue ritmiche 'celticfrostiane' (con tanto di "Uh!"), la melmosa "Tapestry of Scars" o la massacrante doppietta finale "Slaughterer of the Souls" - il pezzo più violento dell'intero lotto - + "Your Eyes Will Turn to Dust", che finiscono di soffocare l'ascoltatore nelle impenetrabili paludi che sono le sonorità degli Autopsy. In definitiva, "Morbidity Triumphant" segna, come dicevamo, uno dei ritorni più attesa nella sfera del Death Metal; la produzione dai suoni volutamente da disco anni '90 è solo la chicca finale di un album che dal canto nostro non presenta nemmeno il minimo difetto e che dimostra - come se ce ne fosse ancora bisogno - perché gli Autopsy sono letteralmente delle leggende viventi.

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