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Settimo album per gli Ingested Settimo album per gli Ingested Hot

Settimo album per gli Ingested

recensioni

gruppo
titolo
Ashes Lie Still
etichetta
Metal Blade Records
Anno

PROVENIENZA: UK

GENERE: Brutal Deathcore

TRACKLIST:
1. Ashes Lie Still =VIDEO=
2. Shadows in Time =VIDEO=
3. You'll Never Learn
4. Tides of Glass =VIDEO=
5. From Hollow Words =VIDEO=
6. Sea of Stone
7. All I've Lost =VIDEO=
8. With Broken Wings
9. Echoes of Hate
10. Scratch the Vein

LINE-UP:
Jason Evans - Voce
Sean Hynes - Chitarre, Voce
Lyn Jeffs - Batteria

opinioni autore

 
Settimo album per gli Ingested 2022-12-01 15:20:26 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    01 Dicembre, 2022
Ultimo aggiornamento: 01 Dicembre, 2022
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Quella degli inglesi Ingested è ormai una carriera decollata e cementata, frutto di un gran lavoro fatto soprattutto con il disco della consacrazione del 2020, "Where Only Gods May Tread". Fu proprio con quel gioielli che Jason Evans e soci fecero il gran-salto di qualità, abbandonando il sound 100% Slam ed abbracciando invece un approccio più tecnico e vicino sia alla corrente -core, sia a quella del Death Metal dei primi anni 2000 di Cannibal Corpse e Dying Fetus; fino anche a toccare i territori più moderni di gente come Aborted, Benighted, Vulvodynia, Acrania e compagnia bella. Insomma, una carriera che non si è voluta adagiare su stilemi standard ma che nel tempo si è maggiormente arricchita. Viene da sé, dunque, che questo settimo "Ashes Lie Still" sia il degno successore del suo fratello maggiore e quindi un album che vada a confermare come gli Ingested di oggi siano una realtà a cui guardare. Ed è così; o almeno, lo è seppur con qualche riserva. Diciamo subito che la nuova fatica di Evans e soci è esattamente quello che ti aspetteresti dal trio odierno, con tutti gli ingredienti sopracitati che hanno reso i Nostri degni di nota. Tuttavia si nota fin da subito un certo ritorno alle sonorità Slam, come a voler riprendere un pochino da dove ci si era fermati. Non fraintendete, questo "Ashes Lie Still" non è di certo un album standard uguale a tanti altri; ma allo stesso tempo notiamo una certa timidezza rispetto al fratello maggiore del 2020, che a nostro avviso osava laddove questo si ferma strizzando l'occhio agli albori della band. Viene da sé, quindi, che la personalità in questa fatica sia messa più a dura prova e lo dimostrano i diversi ospiti che prendono parte. Casualmente sono proprio i brani dove sono presenti ad essere quelli più ficcanti e convincenti. Ripetiamo ancora che non si tratta di un brutto album, ma nemmeno di un lavoro degno del suo predecessore. I brani funzionano tutti e non c'è nemmeno un momento di indecisione da parte del trio inglese. Tuttavia chi segue il processo evolutivo della band non potrà non notare un piccolo passo indietro, seppur i passaggi proposti siano perfettamente equilibrati e mai fini a se stessi.
Un album, dunque, ben al di sopra della media ma che potrebbe lasciare un pochino l'amaro in bocca.

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