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MELODIA, POTENZA, RAFFINATEZZA COMPOSITIVA: I DISINTEGRATE MELODIA, POTENZA, RAFFINATEZZA COMPOSITIVA: I DISINTEGRATE Hot

MELODIA, POTENZA, RAFFINATEZZA COMPOSITIVA: I DISINTEGRATE

recensioni

titolo
Parasites Of A Shifting World
etichetta
Massacre Records
Anno

Line Up:

 

Danny Boonstra – voce e tastiere
Jos Hindriks - chitarra
Leo van Leijen - chitarra
Sander Stegeman - basso
Joran Dijkstra – batteria

 

Tracklist:

1 Abecedarium

2 Mediacrity

3 The Art Of Clairvoyance

4 Casu Belli

5 Parasites Of A Shifting Future

6 Twist Of Faith

7 The Architect

8 Shatter Them

9 The Subtle Decay

10 Within The Pain

11 These Scars

 

opinioni autore

 
MELODIA, POTENZA, RAFFINATEZZA COMPOSITIVA: I DISINTEGRATE 2012-10-28 16:25:30 Michele Alluigi
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Michele Alluigi    28 Ottobre, 2012
Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 2012
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Quando il death metal melodico dei Dark Tranquillity incontra il thrash metal dei Kreator, inserendo, perchè no?, quel sublime compositivo tipico dei Death, è davvero un misto interessante, misto che si trova in questo nuovo “ Parasites Of A Shifting Future” degli olandesi Disintegrate.
Un death metal molto tecnico, potente e progressivo, caratterizzato anche dalle ottime tastiere eseguite da Danny Boonstra.
Le canzoni si caratterizzano di un dinamismo incessante (si passa da tempi pari a dispari, come se fosse acqua) con spunti, perchè no?, quasi heavy metal più classico, senza però perdere la potenza che è alla base del death metal.
All'ermetismo sonoro delle ritmiche delle strofe, si alternano sinergicamente spazi più ariosi ed aperti dove la vena prog può esprimersi in tutto il suo potenziale.
Sul piano della produzione questo lavoro non ha punti deboli: un mastering studiato consente di esprimere il meglio di ogni strumento ed un nota particolare va alla voce del già citato Boonstra, un growl/screaming davvero singolare che gli consentirà indubbiamente di rendersi riconoscibile.
Il premio per la miglior canzone lo vince la title track, in cui le molteplici influenze del gruppo si incontrano all'insegna della potenza e del tiro che dal vivo non faticherà a scatenare il pogo, potremmo quasi definirla un evoluzione del sound che i Death raggiunsero con quel capolavoro di “Human”, con ovviamente l'aggiunta delle tastiere.
Questo disco potrebbe senza problemi esaltare i metallari più estremi, ma anche solleticare le orecchie dei piu puristi ed intellettuali. Vivamente consigliati!

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