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The Lion's Daughter si lanciano definitivamente in sperimentazioni stilistiche The Lion's Daughter si lanciano definitivamente in sperimentazioni stilistiche Hot

The Lion's Daughter si lanciano definitivamente in sperimentazioni stilistiche

recensioni

titolo
Skin Show
etichetta
Season Of Mist
Anno

PROVENIENZA: U.S.A. 

GENERE: Synth Metal 

LINE UP: 
Scott Fogelbach - vocals 
Rick Giordano - guitars, bass, synths, vocals 
Erik Ramsier - drums 

TRACKLIST: 
1. Become the Night [04:25] 
2. Curtains [04:16] =VIDEO= 
3. Neon Teeth [04:18] =ASCOLTA= 
4. Dead in Dreams [03:30] 
5. Werewolf Hospital [03:21] 
6. Sex Trap [04:06] =VIDEO= 
7. Snakeface [04:07] 
8. All Hell Is Mine [03:54] 
9. Skin Show [04:01] 
10. The Chemist [06:06] 

Running time: 42:04 

opinioni autore

 
The Lion's Daughter si lanciano definitivamente in sperimentazioni stilistiche 2021-04-09 16:59:59 Daniele Ogre
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    09 Aprile, 2021
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sono ormai lontani i fasti del Blackened Sludge degli esordi per i The Lion's Daughter, un passato ormai definitivamente andato dopo le prime avvisaglie di sperimentazione sul precedente "Future Cult", che trovano una definitiva valvola di sfogo in questa nuova uscita targata Season of Mist, "Skin Show", quarto studio album per la band di St. Louis, Missouri. The Lion's Daughter del 2021 sono una band che si è lanciata anima e corpo in derive Industrial/Synth, in cui non troviamo più le oscure atmosfere dei primi lavori, ma un'aria sintetica, a tratti soffocante; il modo migliore per poter capire questa nuova direzione intrapresa dal trio statunitense, è quello di riprendere le parole del chitarrista e principale compositore Rick Giordano, che ci spiega - in termini cinematografici - quanto siano cambiate le prospettive della band, con un taglio cinematografico (per l'appunto) che si poteva notare già nel precedente album, che avrebbe benissimo funzionato come colonna sonora di film come quelli di Dario Argento o Mario Bava; "Skin Show" è più vicino, invece, ad una sfera mentale, psicologica: non a caso è lo stesso Giordano a menzionare Hitchcock e Brian De Palma, a cui noi ci sentiamo di aggiungere atmosfere al neon ed asettiche di Nicolas Winding Refn. Paragoni cinefili a parte, sul piano prettamente musicale possiamo notare come le componenti Blackened siano ormai del tutto scomparse per lasciare totalmente spazio ad un Synth/Sludge in cui oltre ai suoni sintetici ha grande spazio il riffingwork, in un continuo susseguirsi di ritmiche Industrial ed altre che vertono più verso uno Sludge Death, insieme a folli cavalcate Dungeon Synth e certe colonne degli anni '70 ("Neon Teeth" ne è un esempio), fino ad arrivare a certa Darkwave ottantiana ("Dead in Dreams") ed alla sperimentazione sonora pura che possiamo trovare nella title-track o in "Sex Trap".
E' probabile che molti fans della prima ora della band americana potranno prendere ora le distanze dai The Lion's Daughter (mi riferisco a chi ha amato i lavori Blackned/Sludge degli esordi); vero che Giordano e soci hanno sempre avuto una vena sperimentale, cosa che li ha resi comunque da sempre una band quasi unica nel proprio genere, ma ora con questo distacco netto dal metal estremo, i suddetti fans si trovano ad un bivio: continuare a seguirli abbracciando quella che è la nuova via dei The Lion's Daughter o semplicemente lasciar perdere restando 'fedeli' alle prime uscite. Per la prima opzione, va detto, bisogna essere totalmente privi di paraocchi. Tirando le somme, "Skin Show" è la naturale prosecuzione della ricerca sonora e stilistica dei The Lion's Daughter, e sotto questo punto di vista non c'è che da ammirare il coraggio dei Nostri: hanno osato tirando fuori un album i cui brani potrebbero facilmente passare in radio come essere il sottofondo di un'orgia BDSM (anche queste sono parole di Rick Giordano). Resterà da vedere quale sarà la risposta del pubblico.

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