Machinae Supremacy: Il SID Metal ormai svenduto Machinae Supremacy: Il SID Metal ormai svenduto Hot

Machinae Supremacy: Il SID Metal ormai svenduto

recensioni

titolo
Rise Of A Digital Nation
etichetta
Spinefarm Records
Anno

 

1. All Of My Angels

2. Laser Speed Force

3. Transgenic

4. Rise Of A Digital Nation

5. Pieces

6. Cyber Warfare

7. Republic Of Gamers

8. Battlecry

9. 99

10. Hero

opinioni autore

 
Machinae Supremacy: Il SID Metal ormai svenduto 2012-10-25 21:46:28 Gianni Izzo
voto 
 
2.5
Opinione inserita da Gianni Izzo    25 Ottobre, 2012
Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 2012
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Gli svedesi Machinae Supremacy una dozzina di anni fa ebbero una stravagante idea, quella di introdurre nella propria musica un particolare sintetizzatore che utilizzava il SID chip, cioè il chip grazie al quale si realizzavano i suoni del Commodore 64 e 128. La band chiamò la propria musica SID Metal, e visto che dal nome in poi tutto ciò che ruotava intorno ad essa era in qualche modo collegato con l’informatica, fu una delle prime band che si fece conoscere esclusivamente attraverso internet, la voce girò e li portò al debutto discografico del 2004, “Deus Ex Machina”. Un disco di tutto rispetto, nel quale i Machinae Supremacy mischiavano rock, metal, musica elettronica, alternative e naturalmente gli inconfondibili suoni che ci riportavano indietro nel tempo, quando da piccini giocavamo con il nostro amato Commodore 64. Ora, 4 album dopo quel disco, e con una label come la Spinefarm alle spalle, la band torna con “Rise Of A Digital Nation”. Purtroppo in tutti questi anni, ciò che una volta sembrava originale e così ciberneticamente retrò da essere considerato all’avanguardia, si è man mano dissolto, e di fatto questo disco è l'ennesima prova di un calo d'ispirazione o una diversa voglia di intenti da parte dei Machinae Supremacy. La cosa che frena di più il disco è probabilmente questa cervellotica ricerca da parte degli svedesi di trovare ad ogni costo la linea musicale più accattivante, immediata, radiofonica, dimenticandosi quasi del tutto ciò che avevano in mente all’inizio della carriera. Non mancano quei momenti spassosi sintetizzati, ma sembra quasi un piccolo apostrofo buttato qui e li nelle canzoni, tanto per dare un minimo di continuità alla loro creatura. Siamo sempre di fronte ad un continuo rimbalzo tra vari generi: dal power nel quale il cantante fa una fatica tremenda a tener botta, perché la sua ugola non è proprio adatta all’ambiente metal, all’alternative (qui le parti cantate sono più particolareggiate e riuscite). Abbiamo anche atmosfere darkeggianti, persino simil punk, ma il tutto è all’insegna dei suoni fin troppo facili. Non mancano canzoni riuscite come “Laser Speed Force” o “Pieces”, dall’ottimo ritornello, ma in generale il pubblico a cui sembra indicato “Rise Of A Digital Nation” è più quello per i giovanotti di oggi, altro che generazione del Commodore 64. Questo è un disco così: lo si ascolta, lo si canticchia e si passa velocemente ad altro. Se vi accontentate va pure bene...dal mio punto di vista è un peccato sprecare un'intuizione divertente come quella dei Machinae per una manciata di spiccioli in più.

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