Hayley's Royal Whores: SEX, DRUG & GOTH 'N ROLL... Hayley's Royal Whores: SEX, DRUG & GOTH 'N ROLL... Hot

Hayley's Royal Whores: SEX, DRUG & GOTH 'N ROLL...

recensioni

titolo
Back To The Zone
etichetta
Noisehead Records
Anno

TRACK LIST:

  1. Are You Ready
  2. God Has No Style
  3. Salvation
  4. Off Road Shoes
  5. All The Best For You
  6. Another Low Flying Cunt
  7. Live A Lie
  8. Back To The Zone
  9. Dirty Rodriguez
LINE UP:
Pasi Crash - Vocals&Guitars
Mike Terror - Guitars
Alex North - Bass
Teme Schnaps - Keyboards
Kuha Spears - Drums
 
 

opinioni autore

 
Hayley's Royal Whores: SEX, DRUG & GOTH 'N ROLL... 2013-02-18 14:40:43 Luca Albarella
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Luca Albarella    18 Febbraio, 2013
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Seconda prova alla lunga distanza per i finnici Hayley’s Royal Whores che propongono un elettro-rock a tinte goth di facile presa e impatto. Il sound non è propriamente caldo e corposo, quindi se vi aspettate gli ennesimi cloni di Him e 69 eyes per citare i più conosciuti, scordatevelo. Piuttosto mi ricordano i Cult e ovviamente i Cure per un basso pulsante e presente, tastiere eighties e una voce che davvero non mi ha convinto al 100%. Non graffia, non seduce, non è potente. Fa il suo compitino. Facendo questa dovuta premessa provo a snocciolare al meglio questo lavoro. BACK TO THE ZONE apre le danze Are You Ready, spocchiosa ruffiana con un ritornello che resta in testa e non vi molla per tutta la durata del pezzo. Come ho già lasciato trapelare in sede di presentazione le chitarre non sono predominanti offrendo spazio alle Keys che purtroppo non svolgono il lavoro di ricerca che ormai giunti al 2013 ci si aspetta. Proseguiamo con God Has No Style, mi aspettavo un pezzo molto simile al primo e in effetti anche in questo caso troviamo difetti e pregi. Ritornello orecchiabile, chitarre che non fanno la parte del leone e purtroppo nemmeno le tastiere che ripeto fino alla nausea, in un contesto del genere ci si va a scontrare con realtà importanti e si paga dazio. Qualcuno ricorda i To Die For? Così capiamo cosa voglio intendere.
Salvation è davvero un bel pezzo articolato in strofe calde e sentite dove il cantato si fa sensuale e magniloquente per poi aprirsi in un buon ritornello. Non so se sto prendendo in antipatia il tastierista ma quasi. Troppo minimale e scontato e mi rifiuto di credere che sia una scelta voluta con tutti i banchi di suoni che è possibile oggi utilizzare. Off Road Shoes è stradaiolo, polveroso; ricorda i primi Hardcore Superstar, il pezzo in se risulta gradevole e asciutto senza particolari sussulti. All The Best For You seduce e ammalia; almeno le premesse c’erano per una grande ballad dal sapore hard rock oscuro e malato ma che lascia il tempo che trova. Sapete quando avete la sensazione che un pezzo cresca sempre più di intensità e dinamica per poi aprirsi definitivamente? Questo non accade lasciando il posto a una coda decisamente troppo prolissa. Another Low Flying Cunt è un punk rock melodico sorretto da hammond e per la prima volta i synth fanno ciò che mi aspetto. Questi maledetti arpeggiatori perché non usarli più spesso visto che le chitarre non sembrano propriamente delle belve? Con Live A Lie si ritorna ad essere evocativi e struggenti. E mi è parso di scorgere soluzioni interessanti nelle tastiere belle ariose e tonde. Purtroppo però la band ha il viziaccio di fare code che superano abbondantemente il minuto e quindi sorbiteveli; per non dire altro. Back To The Zone ha un bel tiro rock ‘n roll, senza fronzoli si lascia ascoltare e in questo caso trovo un’amalgama più raffinata e definita. Peccato, personalmente avrei optato per tenere questo pezzo in posizione più alta in tracklist invece di porlo praticamente in chiusura. Dirty Rodriguez chiude un platter che di sicuro non lascia gridare al miracolo, con una sperimentazione cupa e fumosa difficile da digerire. Se avete una festa a tema goth potrebbe aiutare a scaldare l’atmosfera. Battute a parte, in definitiva la band finnica poteva confezionare un prodotto decisamente migliore se non avesse avuto la fretta di entrare in studio a meno di un anno di distanza dalla loro prima fatica discografica. L’attitudine c’è e si sente e anche dalle foto si vede. In sede Live di sicuro faranno il culo, ma posso basare le mie impressioni su un lavoro in studio. Mi sento anche fottutamente sereno considerando la distanza che mi separa da questi 4 ragazzacci. Non mi ritroverò nessuno di loro a farmi “toc toc” alla porta…..spero!!

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