Metalcore d'oltreoceano fatto in Italia! Metalcore d'oltreoceano fatto in Italia! Hot

Metalcore d'oltreoceano fatto in Italia!

recensioni

titolo
Awaken Demons
etichetta
Bastardized Recordings
Anno

1. Foregone
2. Sharks
3. Disease
4. Under The Glass
5. Me, Against The Machine
6. Phoenix
7. Isolation
8. Tempest
9. Take The Crown
10. Breach The Sky
11. Under The Glass (Remix)

opinioni autore

 
Metalcore d'oltreoceano fatto in Italia! 2012-05-21 08:45:32 Roberto Orano
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Roberto Orano    21 Mag, 2012
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Bastano pochi ascolti per assimilare questo nuovo omonimo album dei romagnoli Awaken Demons, band che, personalmente, non mi è nuova, per lo meno, di nome.
Non manca nulla in ambito professionale (e nemmeno monetario, verrebbe da pensare) al quartetto nostrano, già a partire dalla copertina di N. Lelli (fautore di altri artworks per A Day To Remember, Terror ecc.), fino al missaggio e mastering affidati all'esperto di 'core Z. Ohren dei Castle Ultimate Studios, che qualcuno potrà aver letto nel booklet dei dischi di bands quali All Shall Parish e As Blood Runs Black.
Insomma, un disco impacchettato piuttosto bene, come accade spesso in ambito deathcore/metalcore, ma purtroppo, musicalmente, altrettanto spesso, arrivano le "magagne". Infatti, seppur non si possa dire nulla di così negativo per questo "Awaken Demons", alla lunga le tracce finiscono nella monotonia generale, soprattutto per la mancanza di melodia, ma anche per il solito abuso degli stacchi tipico del genere, che forse è meno metalcore di quanto ci si possa aspettare, e magari più definibile hardcore metal, e ricorda un pò gli Earth Crisis, con i suoi riff massicci e un cantato lacerante brutale. Non c'è niente da mettere in dubbio, vista anche la tecnica, nè tantomeno nulla da invidiare a bands che dall'altra parte del mondo hanno fatto un'immensa fortuna proponendo lo stesso stile, però manca l'originalità e alla fine del disco, si la testa l'abbiamo menata per bene e quindi magari resterà un pò di dolore al collo, ma come passaggi o sensazioni resta ben poco, se non nulla, visto anche che i breakdowns sono tutti bene o male simili tra loro. Sicuramente i fans del genere più accaniti potranno divertirsi ascoltando questo platter, io invece, se fossi la band, proverei ad improntare il prossimo disco sulla scia dell'ultima track "Under The Glass (remix)", che risulta essere la più particolare, con il suo hardcore-elettronico.

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