1. Hipnomagik 7:23
2. The Stench Of Extinction 3:58
3. Where The Worms Crawl 6:52
4. Bare 7:27
5. The Anticompromise 6:29
6. Light in Disguise 4:39
7. Waxed Seal 5:50
8. Monolith Radiant 7:51
1. Hipnomagik 7:23
2. The Stench Of Extinction 3:58
3. Where The Worms Crawl 6:52
4. Bare 7:27
5. The Anticompromise 6:29
6. Light in Disguise 4:39
7. Waxed Seal 5:50
8. Monolith Radiant 7:51
Certo, non saremo di fronte al capolavoro più assurdo di tutti i tempi, ma il ritorno dei nostrani Coram Lethe con questo "Heterodox" segna una conferma. La band, infatti, oltre ad aver condiviso il palco con svariati acts internazionali, suonando anche al Gods, più che altro non si è mai smentita e, se anche non avrà mai prodotto quell'album che resterà impresso ai più per decenni, sicuramente ha sempre sfornato validissimi lavori e perciò è diventata una sentenza del metal estremo nostrano, di nuovo in questo duemiladodici sotto le vesti di un technical death metal con inserti progressivi.
Le canzoni sono otto, ma i cambi sono davvero tantissimi. Ottima la sessione ritmica, potente e precisa. Il riffing non è mai semplice, mai scontato, quasi di presa diretta ma, piuttosto, punta più sul versante intricato. Certo, non aspettiamoci melodie tanto sognanti, infatti, seppur ci siano dei momenti più melodici e riflessivi, la band cerca più l'assolo o di infarcire il tutto con soluzioni tecniche.
Unica pecca nel platter, ahimè, la voce. Non sempre incisiva, specialmente quando punta su uno stile più melodico o thrasheggiante. E, a dire il vero, il cantato è sempre stato un piccolo tallone d'achille per i CL. Con questo nuovo disco è sicuramente migliorato, ma necessità ancora di una rivisitatina.
Che dire? "Heterodox" si piazza sicuramente tra le uscite nostrane più interessanti della seconda metà dell'anno corrente. I fans del metal estremo più tecnico e complesso sapranno dove andare a sbattere la testa. Band che merita rispetto!