Il 2017 per gli Athlantis di Steve Vawamas è stato un anno proficuo con ben due albums pubblicati; eccoci con il mitico bassista ligure per un piacevole scambio di idee sul mondo della musica odierna.
D.: Ciao Steve e benvenuto sulle pagine di allaroundmetal.com! Il 2017 è stato un anno decisamente intenso per gli Athlantis con la pubblicazione di ben due album! Ci eravamo lasciati a fine maggio che non sapevi se “Metalmorphosis” avrebbe mai visto la luce ed adesso eccoci qua proprio a parlare della sua pubblicazione. Cosa è successo da maggio ad ora che ha cambiato le carte in tavola?
R.: Prima di tutto saluto te e i lettori di Allaroundmetal.com….e buon 2018!
In pratica mi sono reso conto che nel 2017 erano passati esattamente 10 anni dalla registrazione di Metalmorphosis e, sinceramente, mi era insopportabile il pensiero che un album di buon livello e suonato da grandi musicisti stesse in un cassetto a marcire… quindi mi sono deciso… ho preso il toro per le corna… e ho deciso di ri-regiatrare l’album per intero con un nuovo cantante e, invece di aspettare la casa discografica proprietaria del master del 2007, pubblicare il nuovo master con la Diamonds Prod che ha creduto nel mio progetto sin dal primo momento… e cosi, ecco subito realizzato il nuovo ma vecchio Metalmorphosis
D.: A proposito, ma alla fine ci puoi raccontare cosa è successo 10 anni fa che ha impedito la pubblicazione del disco all’epoca?
R.: Purtroppo a questa domanda non so come risponderti… .bisognerebbe chiedere al discografico proprietario del vecchio master…. una situazione inspiegabile… .uno ti paga un master in uno studio… investe nella tua band… .ma tiene il tuo master nel cassetto per 10 anni… e se non mi fossi deciso a ri-registrarlo non penso sarebbe uscito neanche nei prossimi 10 anni!!!
D.: Ci sono diversi ospiti nel disco, ce ne vuoi parlare?
R.: Dunque, in questo album troviamo Tommy Talamanca chitarra e tastiera, Alessandro Bissa batteria, io al basso, Alessio Calandriello alla voce… come ospiti abbiamo Trevor (Sadist) Roberto Tiranti e alla chitarra Stefanio Galleano (Ruxt)
D.: Personalmente adoro “Angel of desire”, forse una delle ballad più belle che ho ascoltato in questi ultimi anni. Tu hai un pezzo preferito tra gli altri ed, in caso positivo, per quale motivo?
R.: “Angel of desire” è proprio suonata da Stefano Galleano capo fondatore dei Ruxt dove milito in pieno… questo pezzo è uno che in fase compositiva sentivo molto e Stefano è riuscito a soddisfare le mie esigenze su tutti i fronti realizzativi… un pezzo che a me piace molto è “Resurrection”, molto significativo per quello che narra…. la rinascita ad uno stato di benessere con noi stessi e nei confronti di tutti coloro che ci circondano!!!
D.: Di cosa parlano i testi di “Metalmorphosis”?
R.: Cerco di riassumere il concetto….. per non dilungarmi troppo e non rompere il lettore….
Dunque…. questo album parla dei vari aspetti della follia… nei vari modi e motivi nei quali essa si manifesta….
L’amore perduto, la solitudine, gli incubi, nell’album sono presenti i vari stati d’animo peggiori che un uomo possa subire dal comportamento incondizionato della propria mente…. stati d’animo che inducono il personaggio in questione… Delian…. fino a condurlo al suicidio per raggiungere la pace interiore e la pace con ciò che lo circonda…. stati d’animo…. voler fuggire da tentazioni malate… solo la morte può far raggiungere il paradiso tanto ambìto da tutti noi… la pace, la serenità con noi stessi e con il mondo
D.: Personalmente adoro il sound di questo disco, molto più che non le vostre più recenti produzioni; nel prossimo lavoro degli Athlantis ci sarà spazio per questo sound più canonicamente power? A proposito, hai già composto qualche nuovo pezzo?
R.: Questa è una bella domanda…. Sai, io sono in continua fase compositiva…. ogni volta che mi metto a lavorare su un disco nuovo, non mi siedo li nel mio studio con l’intento di voler fare un disco power, hard rock, oppure heavy… io tiro giù sensazioni… quello che sento dentro…. la mia musica nasce cosi… viene da dentro e, tra un riff, o un giro di basso, o una melodia, esce quello che sarà un pezzo definitivo… i miei pezzi nascono cosi… poi vengono impreziositi dai vari musicisti che ne faranno parte…. come ti dicevo prima, sono sempre in fase compositiva…. avrei dischi pronti per altre 4 o 5 uscite….
D.: Che differenze ci sono, se ce ne sono, tra la copertina di questa edizione e quella che doveva esserci 10 anni fa?
R.: Allora: la copertina del vecchio album doveva essere la figura rappresentata nel quadro di questa copertina…… quadro che io ho in casa mia…. non potendo farla uscire come doveva essere, ma volendo comunque dare un senso a quella immagine del quadro, ho pensato di mettere me in copertina che ammiro il quadro in questione…. quindi sono riuscito a dare lo stesso un senso e richiamare quel che doveva essere in principio
D.: A proposito di artwork, ho notato che l’hai realizzato proprio tu. Adesso disegni anche copertine? Non è che ci diventi come Felipe Machado Franco che suona e soprattutto disegna un po’ per tutti?
R.: Non ho disegnato proprio niente, anche perché sono veramente un cane a disegnare… è semplicemente una foto di me stesso davanti al quadro….. niente di straordinario…..ahahahah!
D.: Ho notato che ci sono delle differenze nelle formazioni che hanno registrato i due dischi del 2017, quale dobbiamo tenere come attuale line-up degli Athlantis?
R.: Penso che gli Athlantis non avranno mai una line up fissa….. certo, alcuni musicisti si ripetono, perché con loro si lavora in armonia e serenità… ma la mia intenzione è quella di sperimentare sempre musicisti nuovi… nuove esperienze… la musica è condivisione ed è bello condividere le proprie idee con altri musicisti che mettono il loro saper suonare a disposizione, dando cosi vita a nuove emozioni…
D.: Cosa dobbiamo aspettarci nel 2018 da Steve Vawamas, tra le sue tante collaborazioni e progetti musicali?
R.: Sicuramente un nuovo Athlantis… sono già al lavoro… un nuovo Ruxt…… e anche li siamo già al lavoro…. e che lavoro… pensa è già pronto il terzo disco e già stiamo lavorando al quarto… ma non voglio essere io ad anticipare… lascio a Galleano questo compito…. poi forse i Mastercastle si metteranno al lavoro…. ma vediamo… carne al fuoco noi siamo sempre lì a metterla….
D.: Nella scorsa intervista ci avevi parlato di un tuo studio musicale personale, come procedono le cose?
R.: …Ho intrapreso questa nuova esperienza… e direi che i primi risultati iniziano a vedersi… tra demo di bands e dischi tipo Athlantis e Ruxt, sto iniziando ad entrare anche io in questo mondo maledetto che non ti fa fare più vita sociale…. ma una costante dedizione alla tua passione… la musica
D.: Sei sulla scena metal italiana da tantissimi anni, se un giovane bassista ti chiedesse un consiglio, cosa ti sentiresti di suggerirgli?
R.: Sai, io sono anche un insegnante e consigli ai miei allievi ne do tanti…. ma, fra tutti,quello che mi sentirei di dire a tutti i musicisti è questo: mettevi a fare musica propria, piantatela di fare cover di Vasco o di Ligabue o qualsiasi altra band…. se. da un lato. fare cover aiuta a studiare e ampliare la tecnica, la musica propria aiuta ad aprire la mente a mettere le proprie emozioni nero su bianco…quando suoni in una tribute band… non sei un musicista… sei un esecutore…. un musicista è colui che crea musica, non che riproduce ciò che ha creato un altro….
D.: La prima band con cui ti ho conosciuto come musicista ha il nome di “Shadows of Steel”, sei ancora in contatto con loro? Ci sarà mai la possibilità di un tuo ritorno, magari anche solo per una data live?
R.: Sono in contatto con tutti gli Shadows of Steel…. il primo amore non si scorda mai…. figuriamoci chi ne ha fatto parte…. io ho tanti progetti e mi bastano….. comunque se nel caso loro avessero bisogno di me… ci andrei volentieri…. perche no!!! La band adesso ha trovato un giusto equilibrio….. auguro loro tanta fortuna……
D.: Insegni musica in due diverse scuole private, secondo te cosa si potrebbe fare in Italia per migliorare la nostra cultura musicale, specie nel settore pubblico?
R.: Mi tocca essere ripetitivo……. finché siamo fossilizzati a fare cover o tributi…. avremo pochi musicisti e tanti esecutori…. la gente va ad ascoltare una band tributo…1….2….3… alla quarta si è già rotta le palle e allora perde interesse a seguire la musica…. questo è il mio parere nessuno me ne voglia…. nuove idee portano a nuove scoperte… e nuove scoperte e nuove idee portano a più interesse…. qui i locali chiudono… chiudono perché la gente non va a sentire gruppi…. perché i gruppi propongono sempre la solita cosa….. vogliamo mettere tributi a Vasco? Agli Iron Maiden? Agli AC/DC? Non ci sono più posti dove andare a suonare…. a suonare la tua arte, non quella di un altro…. e poi in Italia dobbiamo dare più spazio alla musica vera… purtroppo noi abbiamo un solo evento musicale che è Sanremo….. questa la dice tutta…. no? Questo porta a far si che nel settore pubblico… nelle scuole obbligatorie la lezione di musica è un’ora di ricreazione o un’ora per poter far casino… un po’ come l’ora di religione… quando ero alle medie io… il prof mi disse “ti do la possibilità di imparare a suonar la chitarra”…. io ero al settimo cielo…… adesso le cose non vanno cosi!!! Mia figlia suonava la diamonica…. fino a pochi anni fa… quindi…
D.: Credo di essermi dilungato anche troppo. Concludo ringraziandoti per la disponibilità e, come al solito, lasciandoti uno spazio libero a tua disposizione per aggiungere un tuo messaggio ai lettori di allaroundmetal.com
R.: Grazie a voi che mi date come sempre la possibilità di dire la mia…. per il supporto che date ai musicisti underground… che supportate la scena metal italiana e non…. ringrazio coloro che hanno avuto la pazienza di leggere tutto quello che ho scritto…. grazie di cuore per il supporto agli Athlantis e a tutte le band di cui faccio parte…. Stay Metal……..morphosis!!!!!