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25 Apr

Andrea Tito ed i suoi Black Phantom In evidenza

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Allaroundmetal.com ha incontrato Andrea Tito, bassista e leader dei Black Phantom, ecco cosa ci ha raccontato poco dopo l'uscita del loro terzo album "Horror Paradise".

AAM: Ciao Andrea e grazie di essere qui con noi di allaroundmetal.com! Sono 10 anni che i Black Phantom sono attivi eppure è solo la prima intervista con la nostra webzine. Ti va di raccontarci un po’ la storia della band per chi ancora non vi conosce e come è venuta l’idea di crearla?

BP: Ciao Ninni ed un saluto anche a tutti i lettori di Allaroundmetal! È effettivamente parecchio tempo che siamo in giro, ed è giusto finalmente colmare questa lacuna, con una bella intervista da voi! Ahahah! Per la nascita della band, dobbiamo tornare appunto nel 2014, quando il sottoscritto, al termine di un lungo periodo, molto consumante, di creazione e promozione dell’ultimo album in studio dei Mesmerize (“Paintropy”, 2013, Punishment 18 Records), sentivo la necessità di fare qualcosa di diverso e più personale, tornando al genere “Traditional Heavy Metal”, un po' abbandonato dalla mia band principale. Avevo nel cassetto una manciata di brani che per vari motivi non erano mai stati registrati e/o pubblicati, ed allora ho colto l’opportunità al balzo, per far finalmente vedere la luce a quelle mie creazioni. Ho reclutato quindi due dei miei compari nei Mesmerize (Andrea Garavaglia e Luca Belbruno) ai quali ho aggiunto due conoscenze di lunga data (Manuel Malini e Roberto Manfrinato), e ci siamo messi al lavoro sui pezzi che avevo scritto: quello che è quindi inizialmente nato come un cosiddetto “progetto solita” è invece diventato un gruppo a tutti gli effetti, nel momento in cui abbiamo visto che l’alchimia creatasi era davvero forte, e tutto funzionava alla grande! Da lì le cose sono andate in crescendo progressivamente, con la pubblicazione del disco d’esordio (“Better Beware!”, 2017, Punishment 18 Records) e i relativi ottimi riscontri, una lunga serie di concerti e festival anche molto importanti. Questo ha portato alla realizzazione del secondo album (“Zero hour is Now”, 2020, Punishment 18 Records), che però ha sofferto del fatto di uscire proprio nel momento in cui scattava il lockdown per la pandemia: ciò ci ha impedito di promuovere quel disco adeguatamente, dato che abbiamo dovuto annullare tutte le date che erano state programmate a supporto… e questo ci ha indubbiamente frenato, sia dal punto di vista artistico ma soprattutto economico. Non ci siamo comunque persi d’animo, ci siamo rimboccati le maniche, trovando nuove opportunità (come ad esempio le colonne sonore dei film), ed ora siamo qui, tornati di nuovo, più forti di prima, con il terzo album!

 

AAM: E’ da poco andato via Luca Belbruno e questo è il primo album con Toni Cacciapaglia; ci parli del nuovo chitarrista e ci puoi spiegare perché Luca è uscito dal gruppo?

BP: Proprio nel momento in cui è stato pubblicato il nostro secondo album, come ti dicevo, il Covid ha rovinato un po’ tutti i nostri piani… e non soltanto sotto l’aspetto della promozione del disco, ma anche a livello formazione. Vuoi per gli impegni di lavoro, le situazioni familiari e personali, il buon Luca (con il quale peraltro suono tuttora nei Mesmerize) non ha potuto più garantire l’apporto e l’impegno necessario per stare nei Black Phantom e quindi è uscito dalla band. Trovare un sostituto all’altezza non è stato un compito affatto semplice: per circa un anno abbiamo provato con un mio amico, che purtroppo (dopo peraltro aver sgobbato parecchio per imparare tutti i pezzi del nostro repertorio!) è stato costretto a rinunciare ad entrare nel gruppo per motivi di lavoro. Come vedi negli ultimi 4 anni le sfighe sono state molteplici… ma ancora una volta, mai demordere! Ad inizio 2022 abbiamo contattato Toni, che già avevamo avuto modo di conoscere ed apprezzare nella sua band di prima, i Forged in Blood, nostri compagni di etichetta, con i quali avevamo avuto modo di fare diversi concerti insieme precedentemente: trovandosi lui libero da impegni, si è unito con piacere alla causa, anche con grande soddisfazione da parte nostra! Toni è un chitarrista estremamente versatile, oltre che essere un mostro di tecnica, e soprattutto un ragazzo d’oro: si è integrato perfettamente con il nostro altro chitarrista storico Roberto, e vi assicuro che vederli e sentirli duettare è davvero spettacolare!

 

AAM: Siamo al terzo album, “Horror Paradise”; come mai questo titolo e queste tematiche che non avevate mai trattato in precedenza?

BP: Il titolo e le tematiche arrivano direttamente da quello che abbiamo fatto nel periodo del lockdown, invece che promuovere il secondo album. Come ti accennavo precedentemente, non potendo suonare dal vivo abbiamo provato a percorrere altre strade, sia per rimanere attivi musicalmente parlando, sia per rientrare un po' dal disastro economico che ci aveva colpito: ciò che abbiamo fatto è stato quindi partecipare ad un gran numero di colonne sonore di film horror indipendenti, in America ed Inghilterra, piazzando svariati dei nostri pezzi, sia già editi che scritti appositamente per questi film. Questa era un’idea che avevo in testa da parecchio tempo, e alla fine sono riuscito a metterla in pratica approfittando del momento di inattività forzata della band! La cosa positiva delle licenze che abbiamo ottenuto è stata quella di poter utilizzare i brani inediti, usciti prima in esclusiva per le colonne sonore dei film, per il nostro nuovo album: essendo quindi quasi la totalità di questi brani ispirata a tematiche horror, anche il titolo del disco è andato in quella direzione. È vero che in passato non avevo mai scritto pezzi con tematiche prettamente horror, orientandomi maggiormente su altri argomenti come, ad esempio, la science-fiction… ma in realtà sono da sempre un appassionato di questa nicchia, e quindi non ho avuto grandi problemi a sbizzarrirmi creativamente anche qui!

 

AAM: Chi ha realizzato la copertina dell’album e chi sono i 4 mostri in primo piano?

BP: Il disegno di copertina è opera di un artista Cileno di nome Josè Canales, che ho trovato su internet. In Sudamerica lui è una vera e propria istituzione: ha disegnato un sacco di copertine di gruppi metal di quella zona e lui stesso è un musicista… quindi, oltre ad essere bravissimo, aveva già ben presente il risultato che volevamo ottenere! Da parte nostra, gli abbiamo dato solo delle indicazioni di massima: oltre ovviamente alla presenza imprescindibile del nostro fantasma nero, gli avevamo chiesto di inserire anche i personaggi di alcuni dei film a cui abbiamo dato le canzoni. Tra i mostri in primo piano puoi quindi trovare Sammy dal film “He Knows”, The Beast dal film “Night of the Axe”, così come Pigboy dal film “Hillsborough Road”. Direi che il buon Josè alla fine ha fatto davvero un gran bel lavoro!

 

AAM: Ormai è una costante sulle vostre copertine il fantasma nero che richiama al nome della band, ma gli avete dato un nome a questa creatura?

BP: Ahahah, ma lo sai che non sei il primo che mi fa questa domanda? In realtà no, non ci abbiamo mai pensato… per noi è il Black Phantom, il fantasma nero, e ci può bastare così, senza la necessità di personalizzarlo a tutti i costi. Già ci viene detto fin troppo spesso della nostra somiglianza con gli Iron Maiden… direi che non c’è bisogno di avere anche noi il nostro Eddie, ahahah!

 

AAM: Dove avete registrato l’album e chi si è occupato della produzione?

BP: Come già successo per i primi due album, ci siamo avvalsi delle sapienti mani ed orecchie del buon Andrea Garavaglia, che peraltro è il mio batterista storico nei Mesmerize e che inoltre ha suonato lui stesso sul primo album dei Black Phantom (prima di essere sostituito da Ivan Carsenzuola, il nostro attuale drummer). Con Andrea ci conosciamo oramai da oltre 30 anni, mi fido ciecamente di lui e lui stesso sa bene quello che voglio in termini di suoni, mixaggio e masterizzazione. Aggiungo inoltre che i suoi Octopus Studios di Magenta (MI) sono molto comodi e ben attrezzati e ciò ha aggiunto ulteriori elementi di rilassatezza nel momento in cui abbiamo dovuto registrare da lui. Penso che, come resa sonora, con questo disco i Black Phantom abbiano fatto un ulteriore passo avanti nella qualità totale… ed il risultato si sente decisamente!

 

AAM: Molti gruppi usano promuovere l’album realizzando dei videoclip; voi ne avete girati molto pochi, compresi i cosiddetti lyric-video; come mai questa scelta? E dobbiamo aspettarci qualche video per questo disco?

BP: Mah, in realtà non sono molto d’accordo con te, dato che di video ne abbiamo anche parecchi, ahahah! Probabilmente il problema è che sono un po' dispersi su canali diversi di YouTube, ossia sul nostro, su quello della Punishment 18 e su tutti i canali delle varie case cinematografiche che ce le hanno realizzate. Per il disco d’esordio c’è il lyric-video di “Black Phantom” (https://www.youtube.com/watch?v=wagsbZok8dY) e quello di “Light Behind The Armour” (https://www.youtube.com/watch?v=R2WcVOPji3Y) che è stato anche rifatto in versione videoclip per la colonna sonora del film “Charlie” (https://www.youtube.com/watch?v=f_r4gQobNDI). Per il secondo album c’è stato il lyric-video di “Schattenjager” (https://www.youtube.com/watch?v=F-qbvU-2qV0), seguito dal bel videoclip di “Hordes of Destruction” (https://www.youtube.com/watch?v=vcbbPwacOf4) che forse è quello di cui andiamo più orgogliosi, visto che il team del film “Creatures” che l’ha curato ha fatto un super-lavoro! Prima dell’uscita del nuovo disco è uscito il videoclip di “Sammy the Elf” (https://www.youtube.com/watch?v=_vXL2JLvjHE) per la colonna sonora del film “He Knows”, che riproporremo a metà maggio in versione lyric-video. Il nuovo album è invece stato battezzato con il lyric-video di “The Headsman” (https://www.youtube.com/watch?v=DKC40Ehjt4g), che mostra la bella copertina del disco in versione animata! Abbiamo inoltre in programma due ulteriori videoclip per il nuovo anno, che pubblicheremo durante l’anno, anche qui sfruttando le immagini dei film a cui abbiamo dato le relative canzoni per la colonna sonora.

 

AAM: Avete un’intensa attività live in Lombardia ed, in genere, attorno a Milano; per questo nuovo disco avete previsto qualche altra data live in giro per l’Italia? Insomma, vedremo mai i Black Phantom in tour?

BP: Parlare di un vero e proprio tour è forse un po' azzardato, anche e soprattutto perché dal punto di vista dei Live ci muoviamo in totale autonomia, senza sottostare alle regole del “Pay-to-Play”. Orgogliosamente posso dire che in vita mia non ho mai dovuto sborsare un centesimo per suonare, e non ho intenzione di iniziare a farlo ora, che oramai ho una certa età, ahahah! Detto questo, con il primo disco siamo riusciti a suonare in maniera estensiva in tutto il Nord/Centro Italia, toccando praticamente tutte le regioni. Anche con le date di supporto al nuovo album siamo partiti con il piede giusto: tra i concerti che abbiamo già fatto da inizio marzo e quelli che abbiamo in programma e stiamo organizzando da qui alla fine dell’anno, saremo in giro spesso e volentieri in tutto il Nord Italia, passando da Aosta a Bolzano, da Vercelli a Treviso, da Novara a Savona. Anzi, vi invito proprio a seguire la nostra pagina Facebook (https://www.facebook.com/blackphantom.ita) per sapere dove venirci a vedere in concerto!

 

AAM: Il vostro heavy metal è palesemente debitore agli Iron Maiden, così come anche lo stile canoro di Manuel Malini; quanto è stato importante per voi questa storica band?

BP: È ovviamente stata fondamentale per tutti noi, dato che siamo nati e cresciuti a pane e Maiden. Parlandoti poi a livello personale, io sono davvero un super-fan, conosco tutti i pezzi della band di Steve Harris come le mie tasche e non ho il minimo problema ad ammettere che siano stati un’influenza sostanziale nella mia crescita artistica. Quello che mi preme sottolineare è proprio questo: il fatto che questa influenza si senta, nella musica dei Black Phantom, è un’ulteriore dimostrazione della nostra genuinità; quello che sentite sui nostri album esce direttamente dalle nostre mani, dalla nostra testa e dal nostro cuore esattamente così com’è, senza che ci sia nulla di studiato a tavolino per cavalcare questo o quell’altro filone musicale. Sono molto orgoglioso e soddisfatto degli album dei Black Phantom e provo sempre grande piacere a riascoltarli perché sono l’esatta fotografia di quello che siamo, con la massima onestà e trasparenza!

 

AAM: Dato che è la nostra prima intervista su allaroundmetal.com, passo a qualche domanda che mi piace sempre porre in queste occasioni. Se dovessi scegliere tre dischi che hanno avuto un’influenza fondamentale per te, così senza riflettere più di tanto quali sceglieresti e perchè?

BP: Qui si va abbastanza sul sicuro! Di certo qualcosa degli Iron Maiden, ovviamente, ed andrei decisamente sul periodo 1983/84, preferendo per un’incollatura “Piece of Mind” su “Powerslave”: penso che quello sia stato l’apice dei Maiden, sia dal punto di vista creativo che di performance… e sono stati proprio quei dischi a farmi innamorare dell’Heavy Metal e decidere di suonare uno strumento. Spostandoci dai Maiden, ma non troppo, ti indico senza dubbio “Accident of Birth” di Bruce Dickinson del 1997, sia per le composizioni, perfette dalla prima all’ultima nota, sia per il periodo storico in cui è uscito, ossia un momento in cui il Metal classico era bistrattato e quasi ignorato… e questo album ha a mio avviso dato una bella spinta per “rimettere le cose a posto”! In ultimo, citerei “Keeper of the Seven Keys” (più la Part 2, che la Part 1), che è stato l’album che a fine anni ‘80 mi ha fatto interessare ad un certo tipo di Power Metal teutonico, ossia un filone che io stesso ho avuto modo bene o male di suonare in quegli anni!

 

AAM: Cosa fanno i Black Phantom quando non suonano nella vita di tutti i giorni, sempre se ti va di rivelarcelo?

BP: Guarda, penso di parlare a nome di tutti, dicendoti che i nostri lavori quotidiani non sono niente di particolarmente eccitante o degno di nota, ahahah! Il sottoscritto è un semplice impiegato, Manuel è un informatico, Toni fa controllo di gestione mentre Roberto e Ivan lavorano nel settore della meccanica di precisione. Logicamente, la nostra vera identità è però quando imbracciamo gli strumenti, e ci scateniamo con il nostro Heavy Metal!

 

AAM: Siamo giunti alla fine; ti ringrazio per la pazienza e disponibilità, chiudiamo l’intervista come nostra abitudine, lasciandoti uno spazio conclusivo a tua disposizione per un messaggio ai vostri fans ed ai lettori di allaroundmetal.com

BP: Ah, prima di tutto sono io che ringrazio voi per lo spazio ed il supporto! Il messaggio è molto semplice: se siete degli appassionati come noi di Heavy Metal tradizionale, ben suonato e con una voce fuori dal comune, allora provate a darci un’ascoltata… ho la ragionevole certezza che potremmo diventare una delle vostre band italiane preferite, ahahah! Potete ascoltare il nostro nuovo album su tutte le piattaforme digitali (https://lnkfi.re/blackphantom) oppure, se preferite i supporti tradizionali come CD e cassette, c’è il nostro web-store (https://blackphantom.bigcartel.com). Un abbraccio e - come si suol dire - ci vediamo tutti “on the road”!!

Ultima modifica il Giovedì, 25 Aprile 2024 16:34
Ninni Cangiano

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