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13 Ott

I Tystnaden sono tornati, Laura De Luca e Cesare Codispoti ci parlano del loro nuovo album In evidenza

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Ci troviamo con Laura De Luca (LDL) e Cesare Codispoti (CC), rispettivamente voce e chitarra dei Tystnaden, per parlare del loro ultimo album “The black swan”. Ecco cosa ci hanno detto.

AAM: Partiamo subito a bruciapelo: perché niente meno che 12 anni di attesa per il nuovo album dei Tystnaden? Cosa è successo in tutto questo tempo?
CC: Sono stati anni intensi, sia a livello personale che professionale per tutti noi, e per alcuni di noi difficili. Abbiamo dovuto affrontare cambiamenti nelle nostre vite e anche alcuni avvicendamenti nella band. Ogni membro ha affrontato le proprie priorità, sia familiari che lavorative, e questo ha inevitabilmente rallentato il processo creativo. Ma durante tutto questo tempo non abbiamo mai smesso di suonare live e di amare il nostro progetto. Per tutti noi è stato un periodo di riflessione e di crescita, e "The Black Swan" è il risultato di questa lunga attesa, un album maturo e consapevole.

AAM: E’ anche il primo disco con il bassista Stefano Stiz Galioto e la chitarrista Giulia Juliet Coletti, anche se entrati nel gruppo ormai da diversi anni; vi va di presentarceli e di raccontarci come sono entrati in formazione?
LDL: Stefano e Giulia sono due musicisti straordinari che hanno portato nuova linfa alla band. Sono entrati nella band in momenti diversi, entrambi portati dalla passione per la nostra musica e con la voglia di contribuire in maniera importante al nostro sound. Stefano (per noi Stiz) ha sostituito Artur (Sahakjan) quando quest’ultimo ha lasciato per aprire un ristorante in Armenia, la sua patria, nel 2013. Stiz ha una precisione e una potenza incredibile nel suonare il basso. Giulia è subentrata a Marco Cardona nel 2017, ha una sensibilità e un’energia che si traducono in riff intensi e assoli mozzafiato. Entrambi sono diventati in brevissimo parte integrante del gruppo, e hanno portato il loro magico ingrediente. Questa è senza ombra di dubbio, a mio parere, la formazione più affiatata di sempre.

AAM: Da qualche tempo ormai sei rientrata anche tu, Laura; cosa hai fatto nei 5 anni in cui sei stata fuori dal gruppo e perché hai sentito il bisogno di tornare?
LDL: Durante quegli anni fuori dalla band ho vissuto all’estero e mi sono dedicata molto alla mia famiglia e alla carriera professionale. Però la musica e il legame con i Tystnaden non mi hanno mai lasciato davvero, e dopo un po' ho sentito che era il momento giusto per tornare. La band è una parte di me, e ritornare è stato come rientrare in una famiglia, con rinnovata energia e voglia di creare.

AAM: Molti gruppi gothic italiani che hanno iniziato, come voi, tra la fine del secolo scorso e l’inizio del millennio e che, come voi, avevano realizzato dischi di grande qualità sono attualmente sostanzialmente scomparsi dalle scene, pur non essendosi mai ufficialmente sciolti. Come spiegate questo trend negativo?
CC: È difficile dare una spiegazione univoca. Sicuramente la scena musicale è cambiata moltissimo, sia in Italia che a livello internazionale. L'industria è diventata più volatile, e molti gruppi che magari non hanno avuto il giusto supporto dalle case discografiche o dal pubblico si sono trovati a dover affrontare difficoltà. Anche noi abbiamo attraversato momenti complessi, ma la passione e la dedizione ci hanno sempre tenuti in piedi. Credo che per sopravvivere in questo ambiente sia fondamentale sapersi reinventare, mantenendo però la propria identità.

AAM: Ma veniamo a “The black swan”. Di cosa trattano i testi? So che vi siete ispirati a “la teoria del cigno nero” di Nassim Nicholas Taleb, avete realizzato un concept attorno a questo saggio?
LDL: Sì, la teoria del cigno nero ci ha offerto un ottimo punto di partenza per riflettere sugli eventi imprevedibili e straordinari che sconvolgono le nostre vite. Lo spunto, di fatto, ci è stato dato da un evento “cigno nero” in cui ci siamo tutti trovati in mezzo: cioè il periodo del COVID. I testi di "The Black Swan" esplorano il tema dell'imprevedibilità, della fragilità umana di fronte all'incertezza, e di come questi eventi ci costringano a confrontarci con noi stessi. Non si tratta di un concept album vero e proprio, ma tutti i brani sono legati da questo filo conduttore di incertezza, resistenza e trasformazione.

AAM: Ho trovato l’artwork molto bello, chi l’ha realizzato ed ha forse un legame con i testi?
LDL: L'artwork è stato realizzato dalla bravissima Beatrice Demori. Volevamo qualcosa che rappresentasse visivamente il concetto di "cigno nero" interiore, qualcosa di elegante ma allo stesso tempo oscuro e minaccioso. L'immagine del cigno nero è potente, simboleggia l'imprevedibile e l'inatteso, proprio come i temi affrontati nei testi dell'album. Siamo davvero soddisfatti del risultato perché cattura perfettamente l'atmosfera del disco.

AAM: Avete realizzato due video per i pezzi “Forsaken” e “Broken”, come mai avete scelto proprio questi pezzi?
CC: "Forsaken" è l’opener dell’album, un pezzo aggressivo, diretto, ma melodico allo stesso tempo, che affronta un tema molto attuale:  Laura ha scritto il bellissimo testo all’inizio della guerra in Ucraina, e per rappresentarlo abbiamo scelto un bravissimo regista italiano, Mattia Bello, che è riuscito a sposare e rappresentare le nostre idee. "Broken" è più introspettivo, carico di emozioni e di riflessioni. Per questo brano abbiamo scelto un lyric video per valorizzare il testo con le immagini, e come artista il bravissimo Andy Pilkington. Abbiamo scelto questi due brani perché mostrano la varietà del nostro sound e delle tematiche che affrontiamo, ed entrambi avevano un forte potenziale visivo per la realizzazione dei video.

AAM: Cosa ci raccontate dell’esperienza di girare questi video?
LDL: Girare “Forsaken” è stata un'esperienza decisamente intensa, ma anche molto divertente. Abbiamo lavorato con un team professionale che ha saputo interpretare perfettamente le nostre idee e trasformarle in immagini. E ci siamo prestati a diventare parte del quadro rappresentando delle emozioni, sottoponendoci a ore di trucco, fatto da stupende professioniste. È sempre una sfida trasmettere in un video le emozioni e il messaggio di una canzone, ma credo che ci siamo riusciti. Con "Broken” invece Andy ha saputo catturare la vulnerabilità e la forza che convivono nel brano con immagini quasi oniriche.

AAM: Potete svelarci se ci sarà un terzo video e l’eventuale brano prescelto?
CC: Non vogliamo rivelare troppo, ma sì, stiamo lavorando a un terzo video. Il brano che abbiamo scelto rappresenta un ulteriore aspetto del nostro album, ma preferiamo mantenere un po' di suspense per i nostri fans. Posso solo dire che sarà qualcosa di speciale.

AAM: Come nasce un pezzo dei Tystnaden? Nascono prima le musiche o il testo e chi se ne occupa generalmente? E’ insomma un lavoro di squadra o solo per qualcuno di voi?
LDL: Di solito partiamo dalla musica. Cesare è il nostro principale compositore, crea le prime idee e da lì iniziamo a lavorare tutti insieme per dare forma al pezzo. Quando la struttura musicale è ben definita, io mi occupo di scrivere i testi, cercando di adattarli all'atmosfera e alle emozioni del brano. È un lavoro di squadra, dove ognuno porta il proprio contributo per creare qualcosa di unico.


AAM: Ultimamente ci sono tante contaminazioni e sonorità moderne, ma voi siete rimasti fedeli al vostro sound ed al gothic più tradizionale e d’atmosfera. E’ stata una scelta ponderata oppure è venuto tutto spontaneamente?
CC: È venuto tutto in modo molto naturale. Non abbiamo mai sentito il bisogno di seguire mode o tendenze. Il nostro sound è il riflesso di ciò che siamo come musicisti e come persone. Certo, ci piace sperimentare, ma sempre rimanendo fedeli alla nostra identità. Credo che in “The black swan” ci siamo riusciti.

AAM: Trovo che il gothic metal debba dare emozioni e sensazioni attraverso le melodie melodrammatiche e le atmosfere, in modo da indurre nell’ascoltatore una sorta di dolce malinconia; con la vostra musica riuscite da sempre in questo, c’è un segreto che potete svelarci che vi porta sempre a fare centro?
LDL: Non c'è un vero e proprio segreto, ma credo che tutto nasca dalla nostra sincerità e dall'emozione che mettiamo nella musica. Quando componiamo, non pensiamo a colpire un pubblico o a creare qualcosa di commerciale. Ci lasciamo guidare dalle emozioni, dalle esperienze di vita, e questo, credo, arriva a chi ci ascolta. La musica è un linguaggio universale e, quando è sincera, riesce sempre a toccare le corde giuste.

AAM: Ognuno dei vostri dischi è uscito per labels differenti, dal primo fantastico album per la Limb Music e quest’ultimo per Elevate. Come mai questi cambiamenti continui?
CC: Ogni cambio di label è stato dettato da circostanze diverse. A volte si tratta di evoluzioni naturali nel percorso di una band, altre volte di esigenze che non erano più allineate con quelle della band. Con Elevate ci siamo trovati subito in sintonia, hanno creduto nel nostro progetto e ci hanno dato il supporto di cui avevamo bisogno. Alla fine, l'importante è trovare qualcuno che creda nella tua musica tanto quanto ci credi tu.

AAM: Argomento live. Sono previste delle date per promuovere “The black swan” ed, in caso affermativo, cosa potete svelarci al riguardo?
LDL: Sì, stiamo pianificando una serie di date per promuovere l’album. Ci saranno sicuramente delle sorprese, e non vediamo l’ora di tornare sul palco per condividere dal vivo "The Black Swan" con i nostri fans. Vi consigliamo di seguirci sui nostri canali social per restare aggiornati su tutte le novità.

AAM: Prima di concludere, pongo un quesito che amo sempre fare alla prima intervista per allaroundmetal.com; vorrei svelaste il nome di quei musicisti/artisti che vi hanno convinto tanti anni fa ad imparare a suonare il vostro strumento o a cantare e che sono stati determinanti nella vostra formazione musicale.
CC: Per quanto mi riguarda, i Metallica sono stati una delle mie prime grandi influenze. Il loro personalissimo songwriting mi ha spinto a voler imparare la chitarra e a creare musica mia. Poi, con il tempo, ho scoperto altre influenze, soprattutto nello swedish melodic death e nel new e alternative metal, ma quei primi ascolti sono stati fondamentali.
LDL: Io invece sono sempre stata affascinata dalle voci femminili e dal loro modo generalmente molto più diretto di cantare senza dover necessariamente dimostrare di “saper” cantare. Ecco perché ho adorato Sandra Nasic dei Guano Apes con la sua ruvidezza e la sua energia, o Skin che ha una voce con cui può fare tutto, ma sembra che non gliene freghi nulla e voglia solo trascinarti nel suo mondo.  Loro sono ancora il mio modello, il canto per emozionare non per dimostrare.

AAM: Siamo arrivati in conclusione e scusate se mi sono dilungato; vi ringrazio e lascio, come consuetudine, uno spazio finale per un vostro messaggio ai fans dei Tystnaden ed ai lettori di allaroundmetal.com.
LDL: Vogliamo ringraziare di cuore tutti i nostri fans che ci hanno sempre supportato, anche durante questi lunghi anni di attesa. Il vostro affetto e la vostra fedeltà sono stati fondamentali per noi. Speriamo che "The Black Swan" vi regali le stesse emozioni che abbiamo provato nel crearlo. Continuate a seguirci, perché abbiamo ancora tante sorprese in serbo per voi! Qui sotto i nostri link:
WEBSITE: https://www.tystnaden.com/home.html
FACEBOOK: https://www.facebook.com/TystnadenBand
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/tystnaden_band/
YOUTUBE: https://www.youtube.com/@tystnadenbandofficial

Ninni Cangiano

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