Abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata virtuale con Don Davide Bruno e Stefano Calvagno, rispettivamente tastierista e chitarrista dei siciliani Metatrone, a breve tempo dall’uscita del loro nuovo album “Eucharismetal”. Eccovi il resoconto.
AAM.: Ciao Don Davide e grazie di essere qui con noi! Immagino te l’avranno chiesto tante volte, ma come fa un prete a suonare heavy metal, spesso etichettata da altri religiosi (per me poco intelligentemente) come “la musica del diavolo”?
DD.: Ciao Ninni e grazie a te. Beh, hai ragione se dici che questa è una di quelle domande che ci sentiamo fare da sempre. Diciamo che non c'è intervista in cui non ci si aspetta di trovarla in elenco. Vedi, e lo abbiamo detto davvero mille volte, connotare il metal come la musica del diavolo è diventato ormai un vero e proprio cliché, uno stereotipo cristallizzato, e quale migliore occasione per parlarne in questi termini se non quella di avere davanti una band metal di musicisti cristiani, cattolici e con un prete che è non soltanto un metallaro, ma che di questa metal band è tastierista e addirittura growler? Il metal è musica e arte, è fatta da gente vera che suona, crea e si esprime dando il meglio di sé, può piacere o meno, è un fatto di gusti, è una forma di espressione e l'artista che decide i contenuti della propria arte, e anche questi possono essere condivisi o meno. La scelta è e deve essere sempre libera e consapevole, non solo per l'artista ma anche per coloro i quali vogliono conoscere gli aspetti della sua arte, delle sue creazioni.
AAM.: E come reagiscono i tuoi parrocchiani quando suoni la musica dei Metatrone e canti in growling?
DD.: Ormai negli anni, la gente ci conosce e sa bene chi siamo e cosa facciamo. Anche i miei parrocchiani conoscono bene me e la band, questo che è ormai da anni un mio incarico ufficiale. Certo qualcuno rimane a bocca aperta quando sente il growl per la prima volta, ma basta spiegare di cosa si tratta, fare capire alle persone cosa stai dicendo con questo grido, e che stai lanciando un messaggio forte e le cose di chiarificano nella semplicità. Inconsapevolmente stiamo riuscendo a portare il metal dove difficilmente potrebbe arrivare.
AAM.: Ci vuoi raccontare come è stato il tuo approccio al cammino sacerdotale?
DD.: Ma anche questa è una domanda che mi sento fare davvero molto spesso. In realtà sono piuttosto schivo sul trattare un argomento così personale anche perché spesso le spiegazioni, per quanto comprensibili, non potrebbero dare pieno senso a ciò che mi ha portato a questa scelta libera e consapevole, che ho intrapreso da uomo adulto. Senza dubbio la mia esperienza con gli Scout (nei quali divenni presto capo, e che continuo a seguire anche adesso come prete) e il servizio con i più poveri e i tossicodipendenti, sono state esperienze molto importanti. Poi un capo Scout mi parlò di Gesù Cristo, semplicemente. E da allora si aprì per me un nuovo orizzonte.
AAM.: Ricordo quando tanti anni fa, alle scuole superiori, il mio insegnante di religione mi diceva che ero un servo del demonio solo perché portavo la maglietta degli Iron Maiden ed avevo i capelli lunghi e mi cacciava dalla classe; come si fa a combattere questi preconcetti?
DD.: E' essenzialmente un fatto di cultura e di conoscenza di ciò di cui stiamo parlando. E' fin troppo facile parlare per stereotipi, ripetendo cose sentite dire a qualcun altro prima. Veramente troppo comodo. Il metal va conosciuto e il metallaro è quasi sempre un individuo sensibile e intelligente che va conosciuto bene prima di tutto come persona. A generalizzare siamo bravi tutti e sbagliamo, sempre. Non so se noi Metatrone stiamo riuscendo a smontare questo preconcetto e pregiudizio, ma credo che siamo testimoni credibili, perché siamo in fondo metalhead anche noi.
AAM.: Ma veniamo a parlare dei Metatrone, che ne dici di presentarci i nuovi membri della band Dino Fiorenza e Salvo Grasso? Stefano puoi svelarci poi i motivi dietro a questi cambi di formazione e che fine hanno fatto i precedenti musicisti?
S.: Il cambio di line up è stato un processo direi naturale, legato a cambiamenti personali. L'innesto di Dino e Salvo ha portato veramente un nuovo slancio non solo sul piano tecnico e musicale, ma anche dal punto di vista umano: entrambi hanno portato entusiasmo e linfa creativa. Sono due ottimi musicisti e sono sicuro che nelle nuove songs tutto questo si senta. Siamo veramente in forma.
AAM.: Addentriamoci in “Eucharismetal”, intanto da cosa è stato ispirato il titolo?
S.: E' la perfetta fusione della nostra identità di cristiani e metallari, con Cristo al centro del nostro essere tali. Anche l'artwork vuole significare questo. E' un gran disco, con songs di alto livello, di grande spessore tecnico. Siamo davvero molto soddisfatti.
AAM.: Cosa significa “Alef dalet mem”? So che deriva dall’ebraico, ma non sono riuscito a capirne molto nelle mie ricerche internettiane.....
S.:Sono le lettere della parola AD(A)M, cioè Uomo e tratta del tema doloroso degli abusi sui minori. Abbiamo realizzato una versione in inglese e una in italiano. E' una power song forte sia nel tema che nella struttura musicale, dove anche il growl ha il suo ruolo centrale.
AAM.: Chi o cosa è Molokai? Non credo vi siate ispirati all’isola dell’arcipelago delle Hawaii....
S.: Invece è proprio l'isola della hawaii, hai fatto centro. Fu teatro di una ignobile ghettizzazione della popolazione indigena che affetta da una epidemia di lebbra venne relegata dal governo britannico a vivere, o meglio, a morire sola e abbandonata. In questo contesto operò con coraggio un umile sacerdote cattolico di origine belga, padre Damien, che sfidando l'imperatore locale, si dedicò fino alla morte al sostegno dei suoi fratelli lebbrosi, morendo anch'egli di lebbra. Come padre Damien lottava contro la lebbra, anche noi, con questa song, combattiamo contro la "lebbra spirituale" dei fanatismi religiosi, in particolar modo quelli presenti nel mondo cristiano e cattolico.
AAM.: Da sempre i vostri testi sono sia in italiano che in inglese, come scegliete se un brano deve essere cantato nella nostra lingua oppure in inglese?
S.: In generale il brano nasce con la sua specifica identità linguistica. Per i brani che esistono, diciamo in doppia lingua, l'intento è quello di aumentare le possibilità di comunicazione, tenendo conto che abbiamo un pubblico vasto di fans e sostenitori che apprezzano l'italiano, molti dei quali sono in sud America.
AAM.: Ho visto il video di “Latest news from light” e mi sembra ispirata alla “parabola del figliol prodigo”, ho indovinato? E cosa ci racconti su questo video?
S.: Esatto. E' una delle prime canzoni scritte per Eucharismetal e l'idea del video è nata quasi subito. Abbiamo immaginato il video fin dal primo momento. Il legame con la parabola del padre misericordioso è scaturito spontaneamente mentre iniziavamo la scrittura del testo, direttamente in inglese. E' il pezzo che ha segnato il passo avanti della band sia come sonorità e stile compositivo, che come ulteriore conferma della nostra identità di metal band cristiana cattolica. La realizzazione finale è stata affidata alle sapienti mani di Antonio Ignoto ed Emma Maugeri di Alpha Vision Production. Dopo il vidieo di In Spe Resurrectionis, ci siamo davvero divertiti nel realizzare un video che è più un corto metraggio, con attori e comparse. Davvero molto bello!
AAM.: Come mai la scelta di realizzare un brano strumentale come “Mozart’s nightmare” e poi perché dovrebbe essere un incubo di Mozart?
S.: Ah aha. L'idea di questa song è molto vecchia essendo uno dei miei primi brani da quando ho iniziato a suonare metal. Siamo stati sempre affascinati dal concetto di brano strumentale, un pezzo in cui, racconti una storia, o qualcosa, senza le parole ma solo con la musica. Non è facile oggi trovare nei dischi un pezzo strumentale che ti resti in mente. Noi ci abbiamo provato, immaginando un giovane Mozart all'apice del successo che dopo un concerto e una notte di bagordi, si addormenta e inizia a sognare una musica in cui, agli strumenti a lui noti, si aggiunge quello della distorsione delle chitarre elettriche, la doppia cassa della batteria e così via. Un misto tra stupore e paura, un viaggio onirico nella mente di questo genio indiscusso della musica, che però è noto si spingeva anche in eccessi legati alla sua condizione di "rock star" del tempo. Abbiamo voluto così sfatare il cliché che musica classica voglia dire sempre e solo musica "per bene" o "politically correct", mentre al metal toccherebbe sempre la bandiera nera della musica. E' ora di finirla!
AAM.: Chi ha realizzato la copertina ed a cosa si è ispirato? Sembrerebbe infatti tutto incentrato sul simbolo dell’Eucarestia....
S.: Il concetto è semplice: è Cristo che sta al centro della nostra musica e da cui essa prende la sua energia. E' come ti dicevo prima la perfetta fusione di ciò che siamo. Nello Dell'Omo di artformusic ha realizzato la nostra idea alla perfezione dando un tocco di classe all'intero artwork. Un copertina coi fiocchi, carica di energia, come vogliamo che sia la nostra musica.
AAM.: Avremo possibilità di vedere i Metatrone suonare dal vivo anche fuori dalla Sicilia?
S.: I ragazzi del nostro management, Rockshots, stanno lavorando per mettere a punto una serie di date. Inizieremo il 22 aprile a Comunità Giovanile (Busto Arsizio) e quindi in Olanda al Rock for Eternity, il 23 aprile. E altre ne verranno. Restate sintonizzati sui nostri socials e ne vedrete delle belle oltre a non perdervi i prossimi esilaranti video col mitico Dino!
AAM.: Vi siete resi conto che avete realizzato un disco pressoché perfetto? Cosa dobbiamo aspettarci adesso dai Metatrone?
S.: Grazie Ninni! Beh. La nostra filosofia ci porta a dire che il meglio deve ancora venire, e il nostro miglior lavoro è sempre quello che deve ancora nascere! Siamo però consapevoli che questo è sicuramente un disco fantastico e la critica e i fans ci stanno dando ragione. Innanzitutto non vediamo l'ora di portare in giro Echarismetal dentro il nostro nuovo live set. Poi stiamo realizzando un nuovo video clip, ma per adesso non aggiungo altro. Comprate il nostro nuovo disco e siamo sicuri che non ve ne pentirete!
AAM.: Credo di essermi dilungato anche troppo, concludo qui l’intervista ringraziandoti e lasciandoti come consuetudine uno spazio a disposizione per un tuo messaggio finale ai fans dei Metatrone su allaroundmetal.com
S.: A te Ninni, a tutta la redazione e ai lettori di Allaroundmetal va il nostro sincero grazie. Grazie per questa bellissima intervista. Eucharismetal è pronto per voi. I Metatrone sono tornati! Stay metal, e che il Signore vi benedica.