..La serata è iniziata presto, intorno alle 18.30, con la scusa dell’intervista, ma quando si è in compagnia dei “Roommates” i “locali” lo sanno: anche se il nome è diverso, l’intenzione è sempre quella di farsi una birra in santa pace..
E anche stavolta le aspettative non vengono tradite. Basta uno sguardo di intesa con Marco & Davide (rispettivamente Basso e Chitarra della ormai storica formazione ponentina) che subito si opta per combattere il vento ed il freddo di fine inverno davanti ad una pinta di “succo di malto”, per scambiare quattro chiacchiere sul loro Debut Album “FAKE”.
All Around Metal è lieta di presentarvi i ROOMMATES, Gruppo Southern/Alternative Rock Ligure sotto la Label “NADIR MUSIC”:
Ciao Ragazzi e benvenuti su AAM!
Facciamo finta di non essere amici da anni e compaesani e cominciate a raccontarci chi sono i “Roommates”:
MARCO: “Ciao a tutti i lettori di AAM!
Iniziamo dal principio: Io, Davide (Brezzo, n.d.r.) e Danilo Bergamo eravamo compagni di stanza nel lontano 2011 (“roommates”, appunto), tutti impegnati per motivi di studio o lavoro nella città di Genova.
In poco tempo abbiamo scoperto di essere tutti accomunati dalla passione per la musica, e in ancora meno abbiamo deciso di portare avanti il discorso come band.
Inizialmente i “ROOMMATES” nascono come gruppo acustico, vista la scarsa attitudine dei locali ad “ammettere” band troppo (a loro dire) rumorose, ma all’occorrenza potevamo già contare sull’ausilio di Alessio Spallarossa, che si univa a noi (compatibilmente con i suoi impegni nei ben noti “SADIST”) in caso di “permesso” per un set Rock tradizionale..eheheh.
Di li a poco, però, siamo riusciti ad imporci anche come Band al completo, invertendo la nostra tendenza, ed esibendoci sempre più in 4, invece che in acustico.
Dal 2012 abbiamo fatto più di 300 serate in giro per la Liguria, Piemonte, Lombardia e Francia, e questo per noi è un vero motivo di orgoglio”.
Da trio acustico a quartetto Rock, quindi. E’ stato difficile riadattarvi allo stile più duro del Sound di Alessio?
DAVIDE: “No, è stato piuttosto naturale, in realtà: avere suonato così tanto assieme e il condividere la vita quotidiana, aiuta molto a fare affiatamento, anche in caso di modifiche sostanziali come questa. E poi Alessio si è dimostrato molto predisposto a questo genere, allargando al rock la sua solita fama di “batterista metal”. Inizialmente ci siamo “valutati” a vicenda, prendendoci qualche settimana per capire come volevamo affrontare questo impegno, ma direi che già dalla prova successiva, abbiamo capito che avevamo interessi comuni per il progetto “ROOMMATES” e siamo felici di essere arrivati sino a qui.”
Il 3 marzo 2017 esce, così, il vostro Debut Album, in cui proponete brani inediti dopo tanti anni passati a suonare Covers Live in tutto il nord Italia. L’impatto è molto SOUTHERN e gli arrangiamenti particolarmente gustosi. Cosa si cela dietro “FAKE”?
MARCO: “Quasi tutte le tracce hanno un concetto in comune: un rapporto finto, un mostrare qualcosa che risulta essere, poi, differente dalla sua vera natura. Un “FAKE”, appunto.
Vogliamo raccontare qualcosa che riguarda la finzione, prendendo in analisi tutti gli aspetti possibili, si tratti di un rapporto con il partner o di un comportamento che riguarda tutta la società. Situazioni che specialmente nella nostra epoca sono all’ordine del giorno. “
Il disco, (NADIR MUSIC, distribuitoAudioglobe, Believe), è disponibile, oltre al formato fisico, anche su tutte le piattaforme digitali (Amazon, iTunes, Spotify, etc)”.
Possiamo, pertanto parlare di “Concept Album”?
DAVIDE: “No, assolutamente no. I brani hanno un filo comune a livello di concetto, se così vogliamo sottolineare, ma non vogliamo definirlo tale: ogni brano è a sé stante, musicalmente parlando, ma solo le ultime 2 tracce sono legate tra loro anche a livello di “Riff”.”
Come nasce un brano dei ROOMMATES? E’ un lavoro di gruppo o si inizia grazie all’incipit dato da uno di voi?
MARCO: Scrivere “FAKE” è stato un lavoro lungo, quasi un anno, tra una cosa e l’altra. I brani nascono quasi tutti da un’idea di Davide, ma in seguito tutti noi apportiamo modifiche e partecipiamo agli arrangiamenti.
Le registrazioni le abbiamo effettuate in parte ai Nadir Studio (batterie, n.d.r.) insieme a Tommy Talamanca, ed in parte all’Ithil World Studio di Imperia, sotto la sapiente ala di Giovanni Nebbia.
Questo per ovvi motivi logistici, essendo la band composta da membri che abitano tra Ventimiglia e Genova.
Il mix ed il Master, invece sono stati interamente completati al’Ithil World Studios.”
Parliamo dell’Artwork di “FAKE”: da dove nasce e chi ha seguito quella che, a prima vista, sembra una copertina più tendente al genere Glam Rock:
DAVIDE: Le grafiche sono state tutte interamente curate da “MIZUKO VISUAL STUDIO”, lo studio di video editing che conoscerai bene anche tu (..risate..). Andrea, il boss, ha curato tutto quello che si trova sul booklet, ma l’idea di fondo è nata dal gruppo: si vede la classica strada americana che si perde nello sfondo (riferimento al southern rock che così tanto ci ha caratterizzato), il cartello indica l’uscita verso la direzione “FAKE”, ma, come si nota, la strada non accenna a svoltare; in più, avventurandoci nei sottotesti, la distanza data verso questa ennesima “finzione” è di 3/4 di miglio, numeri messi proprio ad indicare la nostra formazione che ha variato nel tempo tra versione trio e versione completa, come dicevamo prima. Le ragazze in sella alla moto, con sguardo ammaliatore, invece, ci portano a toccare il concetto di finzione, anche a livello (purtroppo) sentimentale.
Se giriamo il Cd, si vedrà che abbiamo inserito volutamente una foto mentre ci troviamo sul “green screen”, intenti a suonare: anche questo è un rimando al tema di fondo del disco, per impreziosire l’analisi con un ulteriore riferimento alle finzioni che ci circondano ogni giorno.”
Scendiamo nel dettaglio: volete parlarci dei singoli brani presenti?
MARCO: “Questa è una domanda difficile, ed ho paura di togliere curiosità all’ascoltatore se scendo troppo nel dettaglio (ride).
Cercherò di non svelare troppo: la prima canzone si chiama “Light” e parla di una visione, in cui il protagonista deve farsi guidare dalla luce per proseguire il cammino.
“Blow away è la seconda canzone del disco, Parla di come la vita può andar via in un colpo solo, quando meno te lo aspetti. E’ stata anche la canzone da cui abbiamo estratto il primo video di lancio, al quale ne faremo seguire altri 3, nel periodo compreso tra aprile e giugno.
La terza è “Fakin’ Good Manners” e come si può immaginare parla della sovente abitudine di fingere buone maniere per compiacere gli altri.
Poi c’è “Black Man Guardian”, che affronta il tema difficile dell’immigrazione, vissuto in maniera diretta da alcuni dei membri del gruppo, essendo gli stessi di Ventimiglia.
La quinta è “Empty Love” e racconta degli amori che hanno deluso. Direi che questa canzone da la possibilità di riconoscersi personalmente in quella situazione.Situazione che, purtroppo, anche io ho vissuto sulla mia pelle.
La sesta è “On Water Wings” ed è un pezzo strumentale, legato poi a “I Smile” che è un pezzo autobiografico. Il protagonista sorride del fatto che non ha finalmente più a che fare con una donna, rivelatasi personificazione del concetto di “Fake”.”
Bene Ragazzi, come di consueto, la chiusura dell’intervista è in mano a voi per dare un saluto ai nostri lettori e vostri ascoltatori:
MARCO & DAVIDE: voglio innanzitutto ringraziarvi per lo spazio accordatoci, e ci teniamo a ricordare a tutti che vi aspettiamo Live per la stagione in arrivo! Seguiteci sui nostri canali Facebook (www.facebook.com/RommatesRock) e Youtube (https://www.youtube.com/channel/UC-T2z-nfH5BngPBAizY2quw), e restate aggiornati con le nostre news!
..E così, purtroppo, La serata si avvia al termine..non so dire se ho gradito di più parlare di un buon rock, stare con persone semplici e competenti, o se semplicemente la birra mi rende le serate sempre degne di nota..sta di fatto, che i “ROOMMATES” fanno questo effetto, ed il loro disco non può che essere un must tra gli amanti del Rock suonato a dovere.
TOMI