Dopo ben un mese intero di pioggia, festeggiare l'arrivo dell'estate vera era d'obbligo con un bel concerto come si deve. Quale band migliore dei Flogging Molly per questo? La band irlandese, in procinto di lanciare il nuovo album, si è esibita lo scorso lunedì al Circolo Magnolia, supportata nientemeno che dallo speaker di Virgin Radio Andrea Rock.
La proposta dell'opener, che porta il nome del suo frontman, è quella di una musica irlandese pienamente folk, senza i fronzoli del punk a cui siamo abituati a massacrarci. Il carisma del singer accompagna gli astanti in un viaggio malinconico tra prati irlandesi e reels dal sapore agrodolce, come il singolo Bury me Irish.
Da sottolineare anche la bravura dei due musicisti che accompagnano Andrea Rock sul palco: Lorena Vezzaro e Davide Mostrojoe Pascalis, con solamente un violino e una cassa da percussione, riescono a creare delle atmosfere perfette per la chitarra acustica. Non mancano poi inni al punk vecchio stile (si è un po' parlato dei Rancid).
Un opener azzeccato, vista la carneficina che ci aspettava dopo mezz'ora!
Si spengono le luci e su questa calda serata al Magnolia inizia a soffiare un vento salino di scogliera: dai sobborghi più marci, dove bere per dimenticare è praticamente una consuetudine, arrivano i Flogging Molly, che per scaldarci partono subito con la tripletta (No More) Paddy's Lament, Another Bag of Bricks e soprattutto Drunken Lullabies.
Il concerto dura quasi due ore, ma a me sembra praticamente durare un'ora scarsa: Dave King e soci sono in ottima forma e ci sparano addosso pezzi vecchi e nuovi, con alche qualche piccolo inedito che andrà a far parte del nuovo, attesissimo disco.
Ovviamente è quando vengono suonati i classiconi che il pubblico va in completo delirio, come per Black Friday Rule, ma c'è tempo anche per un piccolo set acustico con The Wanderlust e So Sail On.
Bob Schdmit e Dennis Casey da una parte del palco e Nathen Maxwell e Matt Hensley dall'altra non smettono mai di dare spettacolo durante tutto il concerto, ballando e correndo in giro come pazzi e cantando insieme praticamente tutti i ritornelli. Come ragazzini al loro primo concerto la band ci lancia birre da bere e rimane estasiata ogni volta che ci scontriamo pogando come forsennati: c'è anche tempo per parlare di come la luna della serata sia magica (la prima luna piena in solstizio d'estate dopo molti anni) e di dedicare Requiem of a Dying Song alla mamma di Dave, scomparsa lo scorso anno proprio la sera prima dell'esibizione italiana (che ovviamente fu rimandata) del gruppo.
Dopo Seven Deadly Sins e What's Left of the Flag gli encores arrivano entrambi da Drunken Lullabies: prima Tobacco Island e poi una bellissima If i ever leave this world alive, alla quale una lacrimuccia scende un po' a tutti i partecipanti.
Con una outro geniale come Always look on the bright side of life, i Flogging Molly ci salutano lanciando ancora birre e ringraziandoci per aver partecipato così entusiasti a un lunedì sera che di solito si passa a casa in pantofole.
Dopo 14 anni che conoscevo la band, ma non ero mai riuscito a vederla dal vivo, posso dirvi tranquillamente che la prossima volta che i Flogging Molly dovessero passare dall'Italia non dovrete esitate a comprare il biglietto!
Setlist:
- (No More) Paddy's Lament
- Another Bag of Bricks
- Drunken Lullabies
- The Hand of John L. Sullivan
- Whistles the Wind
- The Kilburn High Road
- Life in a Tenement Square
- Saints & Sinners
- Requiem for a Dying Song
- The Wanderlust (Acoustic)
- So Sail On (acoustic)
- The Spoken Wheel
- Black Friday Rule
- Revolution
- Guns of Jericho
- Devil's Dance Floor
- Salty Dog
- Float
- The Seven Deadly Sins
- What's Left of the Flag
Encore:
- Tobacco Island
- If I Ever Leave This World Alive
- Always Look on the Bright Side of Life (outro)
Si ringrazia Hub Music Factory.