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11 Set

Metalitalia Festival 2016 @ Live Club (10/09/2016)

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Il Metalitalia Festival è ormai diventato un punto di riferimento per la scena thrash/death internazionale, al punto che se l'anno scorso i nostri colleghi si sono potuti permettere di chiamare gente come Exodus e Testament, quest'anno hanno portato altri gruppi amatissimi dal pubblico italico: Dark Tranquillity e Sodom. Prima di loro un nutrito lavoro di bands di supporto che ha trasformato per una giornata intera il Live Club di Trezzo sull'Adda nella capitale italiana del metallo.

Sull'organizzazione c'è poco da dire: il Metalitalia è veramente un paese dei balocchi dove si possono trovare cd e vinili e bersi una birra in tutta tranquillità seduti sotto i gazebo dotati di nebulizzatore. Immancabile anche stavolta il banchetto della Tsunami con i loro libri e quelli del merchandise delle bands.

Sulle prestazioni di Electrocution e Distruzione posso solo dire: fenomenali. La scena estrema italiana sta sfornando in pochissimi anni tutta una serie di nomi che vanno dagli Hour of Penance ai Fleshgod Apocalypse con un songwriting di altissimi livelli, e i due gruppi sopracitati non fanno eccezione. Mezz'ora di mazzate a testa: i primi fanno un death classicissimo e ultra purulento, infarcito però con preziosismi virtuosi di ottimo livello (bellissimo l'assolo su uno degli ultimi pezzi, eseguito dal chitarrista Alex Guadagnoli che a breve lascerà la band) e che vanno a confermare quello che molta critica ha detto del loro ultimo lavoro Metaphysincarnation. Per quanto riguarda i Distruzione penso basti leggere il loro nome per intuire la proposta musicale: death metal senza se e senza ma, direttissimo e con una ricerca della parola veramente encomiabile. La maggior parte della scaletta è ovviamente dedicata ai pezzi dell'ultimo Distruzione, uscito lo scorso anno, che dal vivo spaccano veramente la folla che si lancia in un primo, "timido" pogo.

Mi ritaglio un paragrafo a parte per parlarvi di quella che secondo me è stata la miglior esibizione del festival dopo quella dei Sodom: quella di Cadaveria + Necrodeath e il loro progetto MondOscuro. Premesso che credo di aver ascoltato due o tre canzoni dei Cadaveria quando avevo 16 anni e che sinceramente non mi hanno mai fatto impazzire, ma dal vivo è stato uno spettacolo veramente bello e coinvolgente, con tanti pezzi che hanno coperto l'intera carriera della band e un paio di canzoni eseguite col batterista dei Necrodeath. C'era veramente tanto pubblico che ha fatto sentire il suo calore alla band al 100%, assicurando una resa concertistica spettacolare. Entusiasmo che ha continuato a mietere vittime durante il concerto dei Necrodeath, che come al solito sono una garanzia inarrivabile: appena Flegias appare sul palco si alzano due striscioni dal pubblico per una delle band più amate nella scena estrema. Oltre a "scambiarsi" qualche canzone (per esempio i Cadaveria suonano Mater Tenebrarum dei Necrodeath, mentre i secondi suonano Spell dei primi), lo show termina con Rise Above, direttamente dall'EP che porta il nome dello show. Un concerto davvero sentito e che molti di noi ricorderanno con piacere negli anni a venire.

Ammetto invece di non essermi esattamente goduto gli show di Insomnium e Demolition Hammer: i primi perché fanno un death melodico con occhiolini agli In Flames che non è esattamente nelle mie corde, i secondi perché ero troppo stanco per buttarmi in uno schiacciasassi thrash. Posso dire, comunque, che il pubblico si è goduto entrambi e ha ampiamente pogato, soprattutto ai secondi.

Quando arriva il momento degli headliner, ovviamente, la tensione è alle stelle. Prendo un buon posto per godermi i Dark Tranquillity in tutta tranquillità (ahahahahah!). È la prima volta che vedo questa band dal vivo: so che hanno contribuito, a loro tempo, all'evoluzione della Scuola di Gotenburg, e che tramire The Gallery hanno lanciato il genere sulla ribalta: dopo di loro il death melodico, purtroppo, ha finito per riempirsi di loro epigoni come gli In Flames dopo il primo periodo o i sopracitati Insomnium. La scaletta che Michael Stanne, Nikolas Sundin e Anders Jivarp ci propongo è molto incentrata sull'ultimo album Construct, con apertura affidata a From Broken Words, per poi proseguire su The Silence of Noise e proporci anche The Silence in Between e Endtime Hearts: insomma non proprio per gli appassionati dei vecchi fasti. Per fortuna qualche vecchio classico non manca, come Final Resistance, Terminus (Where death is most alive) e l'attesissima Lethe, sulla quale personalmente una lacrimuccia scende pure a me, che non sono il loro più grande fan. Chiudono con Misery's Crown, sulla quale gli Insomnium salgono sul palco a fare il famoso chorus della canzone.

Approfitto della pausa tra loro e la prossima band per andare a mettere qualcosa sotto i denti: in giro becco anche i Distruzione e gli Electrocution e ne approfitto per fargli i miei più vivi complimenti.

Ed ecco che arriva il momento che più di tutti stavo aspettando: sono ben nove anni che non vedo il buon vecchio Tom Angelripper scassare il pubblico a suon di thrash (l'ultima volta fu il Wacken 2007: ero ancora minorenne!), e dopo Decision Day (di cui potete leggere la mia recensione qui) le mie aspettative sono alle stelle. Non resto deluso: aprono con In Retribution che riescono a portare a termine nonostante allo zio Tom saltino ben due corde del basso, per poi proseguire con In War and Pieces e l'immancabile Surfin' Bird a cui fa immediato seguito The Saw is The Law. Suonano praticamente un best of con tutti i miei pezzi preferiti, andando da M-16 fino agli antichi fasti con Outbreak of Evil e Sodomy and Lust, sulla quale non ce la faccio proprio a trattenermi e mi lancio nel pogo prendendo un sacco di botte. Da Decision Day alla fine i tre estratti saranno proprio la opener, più Sacred Warpath e ovviamente Caligula, messa tra gli ultimi pezzi. Ci vogliono anche City of God, da Sodom! del 2006,  Tired and Red, Agent Orange e Blasphemer per questo concerto spaccaossa, fino ad arrivare a un momento di vero raccoglimento con la cover di Iron Fist dei Motörhead, dedicata ovviamente al mitico Lemmy. Gran finale su Ausgebombt, sulla quale il Live intero si trasforma in un mosh unico.

A giornata conclusa sono stanco e scassato, ma posso dire che il Metalitalia sarebbe da frequentare quasi solo per l'atmosfera e la simpatia della gente che ci transita. Un vero applauso ai nostri colleghi e un grazie alla Eagle Booking per avermi dato la possibilità di partecipare ad un ottimo evento come questo.

Ultima modifica il Lunedì, 12 Settembre 2016 16:34
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