
Corrado Franceschini
Oltre 50 anni di età e più di 35 anni di ascolti musicali.
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Andrea “Capò” Corsetti “Killed By Noise – Frammenti di Grindcore in Italia” Edizioni Sette Città – 2024
Venerdì, 14 Febbraio 2025 18:21 Pubblicato in approfondimentiAndrea “Capò” Corsetti “Killed By Noise – Frammenti di Grindcore in Italia” Edizioni Sette Città – 2024
Sono nato a Reggio Emilia nel 1963 ma ho dei carissimi ricordi e delle profonde radici: quelle dei miei avi, che mi legano alla città di Viterbo. Proprio dalla città dei Papi (appellativo dovuto al periodo 1257-1281) grazie alla casa editrice Sette Città arriva, inserito nella collana Play Hard, il libro di Andrea “Capò” Corsetti dal titolo “Killed By Noise – Frammenti di Grindcore in Italia”. Andrea è nato a Viterbo nel 1975 e oltre ad essere ben noto nel circuito della scena D.I.Y. della Tuscia, è conosciuto in tutta Italia grazie alla sua band: i Neid; e ai suoi libri precedenti presentati in varie occasioni e contesti. Il libro di 128 pagine non è un’enciclopedia didascalica atta a fornire informazioni “profonde” sui gruppi che affollano il panorama Grindcore; una musica che per le sue componenti è - e in un certo senso vuol rimanere - ai margini della società, pur avendo un solido e fervido attivismo. In questo excursus lungo lo stivale proposto sotto forma di chiacchiere fra amici, vengono sviscerati aspetti personali di alcuni fra i protagonisti della scena Grindcore italiana mischiati con ricordi; aneddoti e situazioni, corredati da nomi di gruppi che i meno “acculturati” potranno cercare in rete acquisendo così nuove conoscenze. In sintesi, da recensore, voglio mettere in evidenza alcuni tratti del libro. L’importanza seminale di gruppi come Napalm Death (U.K.) e Agathocles: band belga famosa per i suoi numerosi E.P. e split. La connessione fra il Grind e l’Hardcore, L’appartenenza in massima parte ad una scena legata alla sinistra estrema o al movimento anarchico presente in centri sociali e squat. Una certa nostalgia per i negozi di dischi (nel corso del tempo quasi tutti chiusi) e lo scambio di cassette. Il tutto è scritto di getto tanto che sono stati lasciati alcuni refusi nelle parole e nella punteggiatura. Gli uomini e donne coinvolti nella scrittura non sono più dei ragazzini ma traspare tutta la loro passione per le autoproduzioni e per la scena alternativa vissuta con genuinità e una certa rudezza. Se siete da tempo nel mondo del Grind – Hardcore avete l’opportunità di vivere attraverso i ricordi un poco del vostro passato. Se invece siete dei neofiti, potrete andare a cercare i luoghi dove questo tipo di musica trova terreno fertile o, ad esempio, approfondire il discorso e la conoscenza sui nomi della scena italiana; ceca o su Biquette la capra (R.I.P.)
Uscito il libro "I terroristi del rock. Un’apologia dell’heavy metal, la musica che fa (ancora) paura"
Lunedì, 16 Dicembre 2024 20:13 Pubblicato in NewsComunicato stampa:
Ancora una volta la casa editrice viterbese “Sette Città” punta convintamente su Daniele Guglielmi, rendendo disponibile sugli scaffali la sua terza fatica dal titolo I terroristi del rock. Un’apologia dell’heavy metal, la musica che fa (ancora) paura, un imponente saggio circa il mondo dell’heavy metal, la frangia ribelle e “impresentabile” del rock.
Come sottolineato nella prefazione da Andrea “Capò” Corsetti, amico e concittadino dell’autore, nonché solido punto di riferimento della scena estrema internazionale, quale batterista degli storici e violentissimi Neid, come scrittore e discografico underground: “Il libro attinge in maniera attenta a qual vaso di Pandora scoperchiato e genericamente inteso come heavy metal, analizzandone tutte le fenomenologie più capillari e molte delle sue sfaccettature. Si parla di censura, di backstage, di scalette, di morte, di gloria e di una valanga di dischi e cassette. Si analizza l’abbigliamento degli interpreti e dei fan e si cercano di esaminare quei tanti gruppi che hanno saputo, con originalità e intraprendenza artistica, tratteggiare le caratteristiche dei suoi tantissimi sottogeneri. Daniele, con un linguaggio scorrevole e uno stile quasi giornalistico, ci snocciola aneddoti, discografie, situazioni e una miriade di storie”.
Il volume di Guglielmi, arricchito da un interessante corollario iconografico, è strutturato come un vinile, prevedendo due lati narrativi, articolati favorendo un taglio obiettivamente storico e privatamente “apologetico”, nel senso di voler proporre un’approfondita critica musicale, scritta tuttavia con gli occhi dell’appassionato che, pur cosciente del carattere volutamente poco enciclopedico dell’opera, vuole trasmettere il proprio punto di vista all’interno di un costrutto descrittivo complesso per natura, avendo come oggetto una storia fatta di tante sfaccettature sotto l’aspetto artistico e umano.
Riceviamo e pubblichiamo:
La thrash metal band Loculo a 12 anni dalla pubblicazione del precedente album “Star Thrash” e 4 anni dopo l’EP “Full Metal Racket” ha rilasciato il nuovo album “Artificial Ignorance” che è stato presentato in concerto nella loro Genova sabato 1° giugno venendo suonato per intero. Si tratta del primo lavoro con la nuova formazione a due chitarre e presenta un’evoluzione stilistica della band pur senza tradirne l’attitudine che la contraddistingue da oltre vent’anni.
Di seguito la tracklist:
Intro
Surf Nazis Must Die
Alcoholic Survivors
Ignorance
Camatti
The Thoughtless Man
Loculo
Interlude (Men and Machines)
A.I. (Artificial Intelligence)
Digital Holocaust
War of Desolation
17-06-2023 Meet & Greet dei Perfect View @ Planet Music - Reggio Emilia
Lunedì, 19 Giugno 2023 18:30 Pubblicato in Live ReportDomanda a bruciapelo! Conoscete qualche band che organizza Meet & Greet nei negozi di dischi e si presenta agli appuntamenti al gran completo? Una c’è: il suo nome è Perfect View. Dopo gli incontri svolti a Casteguelfo (BO) e Modena, il quintetto dei Perfect View è venuto a presentare il nuovo concept album “Bushido” al Planet Music di Reggio Emilia. Conoscendo la band da molto tempo e il bassista Frank Paulis da alcuni decenni, ho colto l’occasione, prima di recensire il disco, di partecipare e “carpire” qualche segreto. Arrivo in zona Planet Music alle 15,50 e trovo il gruppo intento a dissetarsi al bar vicino al locale. Dopo essermi presentato a chi non mi conosce mi siedo, ascolto, e pongo un paio di domande. Nonostante i componenti sono per tre quinti nuovi, si respira aria di entusiasmo. Nei 25 minuti di discussione vengono messe sul piatto parecchie idee; alcune delle quali veramente “succose”.Il tempo ci dirà se gli sforzi profusi daranno buoni frutti.
Sono le 16,15 e sotto un sole assassino, ci si trasferisce in blocco al Planet Music: negozio reggiano stipato all’inverosimile con dischi, CD’s e altro ancora. Alla band è riservato un angolino dove ci sono una sedia e un banco con poggiata sopra una scatola con una trentina di copie di “Bushido”. Il CD è uscito sia nella versione normale con 12 brani che nella versione giapponese con l’aggiunta di una bonus track e viene presentato con dovizia di particolari per ciò che riguarda produzione e tipo di chitarre usate. Fra una chiacchiera con gli avventori del negozio e una con i musicisti il mio tempo scorre veloce. Entrano persone che sono fan o amici dei Perfect View e altre che, ascoltando il CD attraverso le casse stereo, si convincono della bontà del lavoro e acquistano la loro copia; in entrambi i casi i cinque non si sottraggono a dediche sui CD e a foto ricordo. Le copie nella scatola, così, calano man mano di numero. Sono le 18,15 e il mio compito è stato assolto. Saluto il quintetto, Emanuele, il gestore del Planet, ed esco con il ricordo di un bel pomeriggio trascorso con gente alla mano e pronta a raccontarsi a chi è curioso, e anche un poco invadente come in questo caso lo è stato il sottoscritto.