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Rientrato da qualche giorno dal Beyond The Gates Festival (Bergen, Norvegia) il sottoscritto godeva ancora di una settimana di ferie e quindi ne ha approfittato per spendere gli ultimi giorni di relax al 2Days Prog + 1 Festival, un evento giunto alla nona edizione e dedicato al Progressive Rock ed a tutte le sue evoluzioni. Il festival si svolge a Veruno, piccolissima località piemontese in provincia di Novara in mezzo alla campagna.

4 treni differenti e diverse ore di viaggio attraverso tre regioni mi separano dalla meta. Partito nel primo pomeriggio arrivo verso sera nelle vicinanze del minuscolo paesino presso un alloggio trovato per miracolo causa la notevole mole di richieste di pernottamento. Quattro chiacchiere (che poi diventeranno 4000) con il bizzarro gestore del bed and breakfast fanno passare velocemente il tempo e quindi si va a dormire per prepararsi alla prima impegnativa giornata dell’evento.

Grazie alla disponibilità di un paio di ragazzi che alloggiavano sotto lo stesso tetto ottengo un passaggio per il festival e qui bisogna dire due parole su due dei maggiori problemi che affliggono l’evento. Scarsissima la presenza di alloggi in paese ed anche nelle vicinanze e considerata la gran affluenza si spera venga trovata una soluzione. Stesso discorso per i mezzi pubblici, totalmente o quasi assenti e se non si è muniti di mezzo proprio sorgono non pochi problemi ed il servizio taxi con i suoi prezzi non aiuta, magari se ci fosse un possibile accordo tra loro e gli organizzatori per prezzi agevolati sarebbe di grande aiuto.
L’area dell’evento è attrezzata al meglio con bagni, numerosi stands di cd, un main stage sicuramente di impatto ed una zona ristoro con ottimo cibo a prezzi sicuramente abbordabili per tutti. Si arriva quindi di buon’ora in zona per assistere al primo show che si svolge nell’auditorium, luogo anche dove si sarebbero dovuti svolgere i meet and greet con gli artisti, ma che a mio parere non sono stati organizzati al meglio e troppo era lasciato al caso, sarebbe stato opportuno mettere la lista di chi avrebbe partecipato e gli orari precisi (nei festival esteri è la prassi). Si inizia quindi con la prima band:

01/09/2017

 

Come preannunciato nell’auditorium, situato a due passi dall’area concerti, ogni pomeriggio si esibisce una band e nella prima giornata spetta agli Lo Zoo di Berlino aprire le danze. Il trio nostrano si presenta con una formazione basso, batteria e tastiere senza nessun ausilio di voce o chitarra. Lo show si presenta sorprendente e fantasioso e dimostra quanto i ragazzi ci sappiano fare mescolando prog, rock alternativo, post-rock, psichedelia e pure un certo stoner per quanto riguarda certe linee stordenti di basso. Il concerto convince ed entusiasma i presenti e prepara alla grande per i concerti successivi quindi ci si sposta nell’area del festival. I primi a calcare le assi del palco principale sono i veneti Mad Fellaz che dopo due dischi di ottima qualità nel campo del progressive rock di stampo classico (molto usati strumenti come flauto e clarinetto) hanno subito importanti cambi di formazione in primis la sostituzione della cantante Anna con Luca e la perdita di un chitarrista notevole come Jason sostituito da Ruggero. Sebbene i due fossero presenti solo nel secondo disco, hanno dato un’impronta decisamente personale ma il gruppo non si dà per vinto deciso quindi a dimostrare le proprie qualità. Il concerto si rivela strano, legato ancora al passato e con idee ancora confuse sul futuro. Le vocals sono già più aggressive e soul, trattenute parecchio ed il sound generale risente di suoni non all’altezza (di cui si parlerà dopo) creando un pastone confuso. Nel complesso uno show buono ma personalmente mi aspetto di rivederli in occasioni più mature. Seguono i Comedy Of Errors direttamente dalla Scozia anche loro vittime di suoni non propriamente memorabili. Nubi minacciose, nere lasciano intendere dei rovesci micidiali ma si rimane tutti sotto al palco. In questo caso si parla di neo-progressive rock, quello di scuola anni 80’ con un abbondante uso di melodia, accenni sinfonici ed in generale una botta maggiore rispetto ai dischi in studio. Lo show è quadrato, potente ed epico con una performance vocale di assoluto pregio (fantastica la parte cantata in mezzo al pubblico) ed un lavoro strumentale fantastico. L’approccio è molto british pop, elegante e soffice e rende il concerto davvero bello e coinvolgente facendo scoprire ai neofiti una band da riscoprire. La pioggia comincia a scendere sempre di più ma i più duri non demordono. Dopo aver salutato gli scozzesi è tempo dei The Tangent+Karmanic ossia due bands assieme sullo stesso palco in quanto Jonas Reingold è bassista di entrambe le bands mentre Andy Tillson e company (The Tangent ovviamente) saranno il collante. Il set prevede estratti da entrambi i fronti. Musicalmente parlando ci si ritrova nuovamente sul neo-prog ma molto più legato agli anni 70’ che non alle derive melodiche arrivate nella decade dopo. Anche per loro il sound è raffinato e nonostante la pioggia insistente ed il freddo non indifferente la musica scorre leggiadra e soffice. Sicuramente la band dimostra classe e stile, nulla di innovativo ma comunque si sente la differenza rispetto a molti altri colleghi. Il brutto tempo continua ad imperversare (nella pausa di cambio palco con non poca fatica riesco ad intercettare tutta la band per le firme e foto di rito) ma gli irriducibili non mollano. La stanchezza è sempre più pesante ma rivedere nuovamente i Motorpsycho dal vivo è sempre un’occasione da prendere al volo. Il trio norvegese è sempre stato trasversale e definirlo prog è riduttivo. Il mix sonoro della band abbraccia talmente tante cose che ogni concerto è sempre diverso. La serata ha visto il gruppo nordico in un set compatto e diretto meno psichedelico e decisamente meno elaborato o cerebrale, eppure lo show risulta convincente in ogni incarnazione del gruppo che grazie a suoni decisamente ottimi sprigiona energia a catinelle gasando il numeroso pubblico presente. Oramai stremati ci dirigiamo all’alloggio per riposare in attesa della seconda giornata. 

Pubblicato in Live Report

METAL FOR AUTISM - Napoli, 11 Marzo 2017

Tappa campana 2017 per il Metal For Autism, progetto che Russell Allen, cantante dei Symphony X e Adrenaline Mob, porta avanti in nome della onlus Heroes Temporis Association for Autistic Children. Un evento di beneficenza quindi, per la raccolta fondi a favore della ricerca per i bambini affetti da questa malattia.
L'evento si è tenuto nella location dei Fondi Di Baia a Bacoli ed i partecipanti, pur non essendo nel numero che ci si sarebbe aspettato, hanno fatto sentire la loro presenza, supportando con energia ed entusiasmo la scena metal locale.
Valhalla Agency e Indastria Eventi sono state le agenzie sul territorio che, insieme alla Giancarlo Trotta Entertainment e la Rock On Agency, hanno permesso lo svolgersi di questa serata di ottima musica live. Si, perché la serata è stata davvero interessante, varia e pregna di musica suonata da ottimi musicisti.
Ad aprire le danze è stata la modern prog metal band Axiom, proponendo un sound potente alternato da passaggi strumentali di scuola progressive metal. Il cambio palco è stato in favore dei power metallers Stamina che, con il loro stile a metà tra l'epico ed il progressive, hanno intrecciato melodie care alla tradizione metal made in Italy. La successiva performance ha visto i Circle Of Witches: la band ha dimostrato di saperla lunga, presentando uno stoner d'impatto condito da una presenza scenica degna di nota.
Caldo il palco, i De La Muerte hanno raccolto l'adrenalina ormai in circolo negli spettatori. Con un hard rock a limite con l'heavy metal, semplice e diretto, la band ha dimostrato di avere personalità e grinta, supportata anche dal particolare stile vocale del cantate.
Finalmente arriva il turno di Mr Allen: la clinic lo vede esibirsi in alcuni dei successi dei Symphony X (su basi registrate ovviamente). Inutile dire che la professionalità e le doti vocali sono una certezza, ed il pubblico subito si infiamma. Ad accompagnarlo nella successiva esibizione (e nell'intero tour italiano) sono i musicisti dei De La Muerte e Mark Basile (DGM): vecchi successi rock vengono rivisitati e reinterpretati dalle due ugole d'oro, regalando un bel po' di emozioni e coinvolgendo il pubblico.
Concludendo, posso affermare che questa è stata innanzitutto un'ottima occasione per aiutare chi è affetto dal problema molto importante, poi per ascoltare un bel po' di musica rock, ospitare grandi nomi, e riscoprire il sottobosco campano sempre troppo nell'ombra e con sempre meno spazi. Ci saranno altre occasione del genere? Saranno più grandi e più belle? Noi lo speriamo vivamente.

 

http://heroestemporis.org
www.facebook.com/SirRussellAllen
www.facebook.com/markbasilesinger
www.delamuerte.net
www.axiom-band.com
www.facebook.com/staminaitalianband
www.circleofwitches.com
www.valhallaagency.it
www.facebook.com/ConcertiRocklive

Pubblicato in Live Report

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