KLEM: ALTERNATIVE ITALIANO TRASCINANTE & CORPOSO!! Hot
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Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 2014
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Il mondo alternative italiano, di cui io non sono un grande estimatore, giusto per puntualizzare, ha dimostrato di avere proseliti palesemente superiori alle bands che propongono un canonico e lineare rock italiano. Negli ultimi anni ha dimostrato di vivere realtà importanti; citiamo qualche nome? Afterhours, Marlene Kuntz, Baustelle, Tre Allegri Ragazzi Morti e l’elenco potrebbe continuare. Per AllAroundMetal mi vengono dunque proposti i veneti Klem che scelgono la via dell’autoproduzione per il loro debutto “Ritagli di Tempo”, supportati in veste di booking dall’attivissima Atomic Stuff e ripeto, seppur non essendo un genere che abitualmente ascolto, ne riconosco potenzialità artistiche di tutto rispetto. Pronto a parlarvi di questo gradevole dischetto. “Scacco Matto” è un alternative rock bello energico e tondo e decisamente dal tiro “mainstream”. Grido di condanna e di protesta contro chi è in “cabina di regia” del nostro bel paese con un testo incisivo e chiaro e il tutto viene confezionato in maniere elegante e melodica dalla bella voce di Leonardo Scali che, a tratti nel timbro e nell’interpretazione, mi ha ricordato Francesco Sarcina delle Vibrazioni, anche se Leonardo riesce ad essere quando vuole molto aggressivo. Reminescenze al grunge più ricercato degli Alice in Chains e Pearl Jam o dei Queensryche di “Hear in The Now Frontiers” per “Specchi Infranti”. Meno quadrato, ma pur sempre di buona qualità, degni di nota chorus avvolgenti aprono un pezzo emotivamente intenso e di impatto. “Quando Cogli Un Fiore” resta sui parametri dei pezzi precedenti, anche come tematiche trattate, ma ha un appeal commerciale molto forte. Niente virtuosismi di sorta, ma tanto gusto melodico e trascinante. Bello anche il video che troverete in rete. “Da Te” è anch’essa chiaramente devota a Foo Fighters e band rock alternative sulla stessa lunghezza d’onda, anche se mi aspettavo nelle liriche un cambio di rotta. Lo strumentale “Mobile Classico” purtroppo sa molto di riempitivo, per arrivare a “Poi Si Fermerà”, un trascinante e melodico punk‘n'roll, anche liricamente risulta poco impegnato e più propenso a seguire una linea melodica più che a lasciare un forte messaggio. Interpretazione puramente personale, ci mancherebbe e, visto il pezzo, ci sta tutto. “Sfera di Cristallo” è al momento il mio pezzo preferito. Orecchiabile ma ricercata al tempo stesso, ammaliante nel suo incedere. Il testo è intenso e riesce a descrivere al meglio tutta la carica e la passione intrisa nel pezzo in questione. Ho gradito anche i controcori che ben si incastrano nella voce incisiva di Leonardo. Il secondo strumentale “Fluo” riesce solo a presentare sprazzi di buona tecnica di Francesco Schiavi alla batteria e il basso punkettone di Umberto Patuzzo. Siamo quasi in dirittura d’arrivo e “2” mette in luce il lato più scanzonato e leggerino della band. Non quella che mi ha convinto di più liricamente, ma fra quelle più gradevoli al primo ascolto. Chiude la trascinante alternative “Acqua, Terra & Fuoco”, un lavoro più che godibile nell’affollato sottobosco del rock alternativo italiano, più vicino dunque al mondo Marlene Kuntz, che a quello più lineare litfibiano. Per fare due nomi di punta della scena rock italiana vicini come intensità, ma diametralmente opposti come songwriting. Per ciò che concerne la band veneta, direi che complessivamente siamo su una buona strada (a parte i due brani strumentali che mi sanno molto di riempitivo!!). Una band con una buona personalità e dalle idee chiare, piena di grinta e di convinzione in ciò che fa. In bocca al lupo ragazzi!!